Nel panorama dei superyacht tra i 55 e i 60 metri, la piattaforma Heesen 5700 Aluminium rappresenta un caso particolare: coniuga la rapidità tipica delle imbarcazioni sportive con la costanza di rendimento e l’autonomia che ci si aspetta da scafi da trasferimento di lungo corso. Il progetto, nato come “Akira” e poi consegnato come M/Y Santosha, è il risultato di una lettura razionale dell’architettura navale moderna: materiali leggeri, carena a dislocamento veloce, impianti ordinati, trasmissione lineare, trattamento vibroacustico diffuso. Il filo conduttore non è l’effetto scenico fine a sé stesso, ma la prestazione misurabile: raggiungere velocità elevate senza penalizzare comfort, range operativo e accessibilità a fondali poco profondi.
Identità del cantiere: metodo, continuità e specializzazione
Origine industriale e maturazione tecnica
Alle spalle del Santosha 5700 Aluminium c’è una struttura industriale che ha fatto dell’alluminio un linguaggio. La catena del valore unisce progettazione, taglio, saldatura e controllo qualità con standard ripetibili: non una singola “one-off”, ma una piattaforma in cui ogni processo è documentato, verificabile e replicabile. L’esperienza su scafi veloci e la frequentazione costante con certificatori e bandiere hanno portato a un set di pratiche consolidate: giunti saldati qualificati, tolleranze di montaggio ristrette, tracciamento delle parti e procedure ispezionabili dall’armatore e dal suo team tecnico.

Filosofia progettuale orientata alla funzione
Il cantiere non insegue l’accumulo di tecnologia come elemento identitario, ma la riduzione delle perdite a ogni livello: idrodinamiche, meccaniche, elettriche e gestionali. La scelta del materiale, la distribuzione dei volumi, l’impostazione dei vani tecnici e la gerarchia dei sistemi nascono dalla domanda cardine: come far percorrere a questo scafo più miglia con meno energia, mantenendo comfort e affidabilità? In questo senso, la 5700 Aluminium è un progetto “pulito”: ciò che serve è presente, ciò che complica senza valore d’uso è eliminato.
Reputazione nel mercato dei 57 metri performanti
Nella fascia di dimensioni considerata, l’offerta è divisa fra grandi dislocanti in acciaio a lunghissimo raggio e semiplananti aggressivi con forte focus sulla velocità di picco. La 5700 Aluminium si colloca al centro della forbice: 22 nodi autentici in punta, 18–20 nodi in crociera sostenuta, e un’autonomia a velocità economiche sufficiente per profili transoceanici. Il tutto con pescaggio ridotto e una stazza lorda intorno alle 780 GT, valori che alzano l’asticella per vivibilità e accesso a baie e marine poco profonde.
Architettura navale: dimensioni, carena e bilanciamento
Geometrie fondamentali e conseguenze operative
Le proporzioni del 57 metri sono calibrate per ridurre le superfici bagnate pur mantenendo volumi abitabili generosi. Con una lunghezza fuori tutto nell’ordine dei 56,7 metri, un baglio di circa 10,3 metri e un pescaggio intorno a 2,3 metri, lo scafo entra in porti e ancoraggi preclusi a molti pari classe. L’insieme di questi parametri favorisce un’impronta a mare contenuta e una presa di vento gestibile, utile nelle manovre in spazi ristretti, soprattutto in presenza di infrastrutture portuali affollate durante alta stagione.
Dislocamento veloce: la logica della FDHF
La carena a dislocamento veloce è concepita per appiattire il salto di resistenza tipico del passaggio tra i regimi a bassa e media velocità. L’effetto pratico è duplice: le potenze richieste per mantenere andature di trasferimento sono più basse rispetto a un semiplanante puro, e la curva consumi risulta più dolce e prevedibile. Le forme di prua garantiscono una riserva d’aria e un controllo degli impatti che limitano gli spruzzi e migliorano il comfort lungo la rotta, soprattutto con onda corta e irregolare.

Centraggio delle masse e assetto dinamico
Motori, riduttori, serbatoi e grandi utenze sono disposti attorno a un baricentro ottimizzato. La posizione relativa dei volumi liquidi è scelta per minimizzare le variazioni di assetto al variare del consumo combustibile e acqua. Ne risultano angoli di trim contenuti su tutto l’arco di velocità e transitori di accelerazione privi di picchi fastidiosi. L’effetto è percepibile al timone: la barca resta “neutra”, non imbarca beccheggio e non mostra quella sensazione di “gradino” a metà scala che affatica equipaggio e strutture.
Materiali e struttura: alluminio, irrigidimenti e comfort
Lega leggera: caratteristiche e scelte costruttive
Lo scafo e la sovrastruttura sono realizzati in lega di alluminio marinizzata. La ragione è semplice: migliore rapporto rigidezza/peso rispetto all’acciaio su queste dimensioni, tempi di messa in forma e di saldatura sotto controllo, possibilità di intervenire su volumi e superfici vetrate senza innalzare eccessivamente il baricentro. I giunti, eseguiti con processi TIG/MIG a seconda degli spessori, sono verificati con controlli non distruttivi mirati alle zone a maggior sollecitazione.
Smorzamento vibroacustico e finiture tecniche
Il comfort nasce nella struttura. Paratie leggere con pannelli sandwich, pavimenti flottanti e elementi antivibranti fra macchine e basi evitano che l’energia meccanica si trasmetta all’involucro. Le contropareti interne non toccano direttamente lo scafo: il vuoto d’aria e i materiali fonoassorbenti riducono la rumorosità percepita nelle cabine e nei saloni.

Accessibilità dei vani e manutenzione a ciclo lungo
La sala macchine è pensata come un luogo di lavoro vero: corridoi liberi, passerelle di ispezione, luci di servizio ben posizionate, filtri e valvole a portata di mano, cartellinatura leggibile. Questo approccio non fa solo felice il capo macchina: riduce i fermi, accorcia i tempi di intervento e rende predittiva la manutenzione, grazie a sensori che tracciano vibrazioni, temperature e pressioni sui punti chiave. Anche i quadri elettrici seguono lo stesso principio: moduli separati, cavi numerati, sezionamenti chiari.
Propulsione e trasmissione: semplicità efficace
Motori principali e requisiti emissivi
L’apparato propulsivo adotta due motori diesel di grande frazionamento, tarati per rispettare i limiti emissivi più esigenti. La loro curva di coppia si accorda con la richiesta delle eliche in modo da evitare zone di funzionamento poco efficienti. Le camere di combustione, i sistemi di trattamento dei gas e le logiche di gestione elettronica sono finalizzati a sostenere crociere medio-alte senza penalizzare la durabilità. Il risultato è una densità di potenza sufficiente a spingere lo scafo ai 22 nodi massimi, ma con consumi in linea nei range tipici di utilizzo reale.
Linee d’asse, eliche e allineamenti
La trasmissione su linee d’asse con eliche a passo fisso privilegia efficienza, prevedibilità e manutenzione lineare. Gli allineamenti sono eseguiti con tolleranze ristrette: ridurre al minimo gli errori in questa fase significa avere meno vibrazioni e meno usura su cuscinetti e tenute. Le eliche sono scelte per lavorare con un margine di antiventilazione adeguato, in modo da mantenere rendimento anche su mare mosso e in accelerazione, quando l’angolo di assetto cambia più rapidamente.
Stabilizzazione all’ancora e in marcia
Le pinne stabilizzatrici sono dimensionate per funzionare sia a scafo fermo sia in movimento. Questo doppio impiego incide profondamente sulla qualità della vita a bordo: l’oscillazione laterale in rada si riduce, i servizi cucine lavorano meglio e le aree benessere restano fruibili a lungo. In navigazione, le pinne alleggeriscono il lavoro del timone e consentono correzioni meno invasive, riducendo la fatica del comandante e del pilota automatico.

Prestazioni e autonomia: numeri coerenti con la missione
Velocità di punta e trasferimenti
La velocità massima di progetto sfiora i 22 nodi, valore che, su uno scafo di queste dimensioni e con un impianto così razionale, si traduce in trasferimenti significativamente più brevi rispetto a dislocanti puri. Il tema, tuttavia, non è il numero in sé: è la capacità di tenere crociere 18–20 nodi con assetto composto, risposta pronta al timone e livelli acustici contenuti nelle aree ospiti. In quest’area operativa la 5700 Aluminium mostra il suo carattere: lunghe tratte diurne senza affanno.
Range a velocità economica e curva consumi
A velocità economiche—intorno ai 12–13 nodi—l’autonomia raggiunge migliaia di miglia nautiche, con variazioni dovute a dispacci, carichi e meteo. La curva consumi, priva di salti bruschi tipici dei semiplananti, permette una pianificazione carburante conservativa ma non penalizzante. Il comandante può modulare la velocità in funzione dell’onda senza pagare scotti eccessivi sul range, sfruttando la finestra di efficienza ampia garantita dalla carena.
Plancia, automazione e navigazione: integrazione a servizio dell’equipaggio
Interfaccia di comando e ridondanza sensori
La cabina di pilotaggio è strutturata attorno a più schermi indipendenti e a una sensoristica ridondata per navigazione, anticollisione e fonda. L’obiettivo è mantenere la continuità situazionale in ogni condizione, consentendo all’ufficiale di guardia di passare da un profilo all’altro—trasferimento, manovra, rada—senza cambiare logiche di lettura. La disposizione dei comandi segue una gerarchia naturale: primo livello per le funzioni vitali, secondo per automazioni e ausili, terzo per comfort e infotainment.

Automazione degli impianti e diagnostica
L’automazione di bordo governa HVAC, illuminazione, schermature, pompe e valvole, con scenari predefiniti che riducono le azioni ripetitive dell’equipaggio. La diagnostica registra storici di temperatura, vibrazione, assorbimento e pressione sui componenti principali. Questa base dati consente di riconoscere pattern anomali prima che diventino guasti, trasformando la manutenzione da reattiva a preventiva.
Design e architettura: esterni funzionali, interni silenziosi
Linee d’insieme e uso degli spazi esterni
L’estetica esterna combina una prua affilata a una poppa fruibile sul livello acqua. Le aperture vetrate orizzontali ampliano la percezione della lunghezza e portano luce nei volumi interni. I ponti esterni sono pensati per transizioni fluide: pranzare a poppa riparati, sostare al sole in zone protette dal vento, scendere a mare senza attraversare percorsi d’equipaggio. Gli arredi outdoor privilegiano moduli leggeri e facilmente riconfigurabili, così da adeguare lo spazio a usi diversi nell’arco della giornata.
Interni: materiali alleggeriti e acustica controllata
All’interno domina una palette di materiali alleggeriti con supporti a nido d’ape e pannellature fonoassorbenti celate dietro finiture naturali. L’illuminazione è stratificata: luce indiretta per i volumi principali, compiti dedicati per lettura e lavoro, scenari notturni con livelli ridotti e temperature colore calde. Le porte sono dotate di guarnizioni che favoriscono la tenuta acustica e impediscono vibrazioni spurie nei trasferimenti veloci.

Innovazione pragmatica: efficienza, sicurezza e affidabilità
Riduzione dei consumi senza sovraccarico tecnologico
Il progetto evita di introdurre complessità che non portino un beneficio certo. L’efficienza è ottenuta con scelte di architettura: carena che riduce la resistenza, struttura leggera che limita inerzie, eliche allineate su rendimenti elevati nelle andature di trasferimento, impianti elettrici con priorità di carico. Meno energia spesa per miglio significa anche minori emissioni; è una sostenibilità concreta, misurata a fine stagione quando si analizzano consumi e ore macchina.
Sicurezza integrata e risposta all’emergenza
La nave è pensata per reagire agli imprevisti. La compartimentazione, i materiali a bassa fumosità, l’illuminazione di emergenza e le procedure d’evacuazione sono calibrate su scenari realistici, inclusa la presenza di ospiti non esperti. I passaggi sono dimensionati per il flusso massimo stimato e i punti di raccolta sono intuitivi. Le dotazioni antincendio sono facilmente ispezionabili e i sistemi di rivelazione anticipano l’innesco di allarmi sonori invasivi con segnalazioni soft che indirizzano l’equipaggio.
Vita a bordo: socialità sull’acqua e benessere continuativo
Beach club e connessione con il mare
La zona di poppa, in prossimità del livello acqua, è la cerniera fra yacht e mare: spogliatoi, docce, day-head e spazi relax si combinano con piattaforme apribili. È uno spazio pensato per ospiti di età diverse, con percorsi antiscivolo e appigli intuitivi. L’illuminazione serale crea ambienti raccolti senza abbagliare; la vicinanza con i locali tecnici è mitigata da pareti e controsoffitti isolati.
Saloni e sky lounge: polivalenza controllata
I saloni interni funzionano come ambienti a funzione modulare: pranzo formale, cinema, riunioni, intrattenimento. Lo sky lounge, in alto, sfrutta visuali estese e acustica addomesticata; qui i riverberi sono contenuti grazie a materiali porosi celati dietro tessuti e legni. L’impianto AV è integrato nel sistema domotico ma resta separato dalle reti critiche: eventuali aggiornamenti o fault non interferiscono con navigazione e sicurezza.

Clima e qualità dell’aria: comfort che non stanca
Il condizionamento opera con logiche di ricircolo bilanciate da un apporto misurato di aria esterna. I sensori monitorano umidità e CO₂, regolando portate e temperature per evitare raffreddamenti aggressivi o strati d’aria stagnanti. Il risultato è una sensazione domestica anche in climi tropicali: niente correnti, niente rumori di bocchette, niente differenze eccessive fra zone adiacenti.
Mercato, clienti e confronti
Dove si posiziona la 5700 Aluminium
Questo 57 metri occupa un segmento ibrido: abbastanza veloce per ridurre in modo concreto i tempi di rotta, abbastanza efficiente per coprire distanze oceaniche con consumi contenuti, sufficientemente poco pescante per frequentare baie basse e marine con fondali limitati. L’insieme di queste qualità compone un valore d’uso superiore alla somma delle parti, soprattutto per chi non vede lo yacht come vetrina statica ma come mezzo di spostamento frequente.
Armatori privati, charter e operatori
Per l’armatore privato, la promessa è semplice: partire tardi e arrivare in orario, con le persone riposate. Per il charter, i 18–20 nodi veri significano itinerari più ricchi, un porto in più, una baia in più, un’alternativa in caso di meteo avverso. Per chi gestisce asset nautici, l’industrializzazione del cantiere e la leggibilità impiantistica riducono rischi e aumentano la disponibilità operativa stagionale.
Layout, personalizzazione e spazi tecnici
Impostazione generale degli interni
La distribuzione tipica include suite armatoriale a prua del ponte principale, salone e dining a poppa, sky lounge sul ponte superiore, beach club in basso e quattro o cinque cabine ospiti sul ponte inferiore, con equipaggio allineato a una dozzina di posti. Gli arredi fissi assicurano passaggi generosi e ripostigli accessibili; quelli mobili sono ancorati con sistemi che evitano vibrazioni e scricchiolii durante il moto.



Spazi di servizio e logistica interna
Le aree crew sono pensate per funzionare in stagione piena: cambuse con catena del freddo ben separata, lavanderie isolate acusticamente, locali tecnici distribuiti per ridurre tempi di intervento. I percorsi sporco/pulito non si incrociano, e i flussi verticali non interferiscono con gli ospiti. Questo si traduce in livelli di servizio alti e costanti, indipendentemente dal numero di persone a bordo.
Varianti e personalizzazioni
Sulla piattaforma si possono modulare palette materiali, configurazione delle cabine ospiti, presenza di SPA o palestra, e allestimenti esterni. L’alluminio, per sua natura, consente piccole modifiche di volumi o aperture senza impatti strutturali eccessivi, a patto di rispettare i vincoli di baricentro e di rigidità. L’ufficio tecnico accompagna le scelte per garantire che ogni personalizzazione resti coerente con la missione dello scafo.
Approfondimento iconografico




Indicatori oggettivi: scheda di riferimento
- Tipologia: superyacht in lega di alluminio a dislocamento veloce
- Lunghezza: ~56,7 m
- Baglio: ~10,3 m
- Pescaggio: ~2,3 m
- Stazza lorda: ~780 GT
- Alloggi: fino a 12 ospiti in 6 cabine; equipaggio ~13
- Propulsione: doppio diesel ad alta potenza specifica, trasmissione su linee d’asse
- Velocità massima: ~22 nodi
- Andatura di crociera: ~18–20 nodi
- Autonomia: migliaia di miglia nautiche a 12–13 nodi
- Stabilizzazione: pinne attive operative anche all’ancora
Direzione di marcia: prospettive evolutive
Margini tecnici futuri
Quali miglioramenti sono plausibili senza tradire la filosofia? Ulteriori ottimizzazioni delle eliche per affinare l’efficienza nelle andature intermedie, gestione energetica con accumuli mirati per i carichi transitori, materiali interni ancora più leggeri con prestazioni acustiche equivalenti o superiori. Non si tratta di inseguire tendenze, ma di proseguire nell’idea di togliere resistenze dal sistema nave.
Domanda del mercato e sostenibilità concreta
Il mercato premierà yacht che consumano meno a parità di miglio vissuto, non solo a parità di miglio percorso. L’uso reale, fatto di trasferimenti frequenti e soste in rada, chiede efficienza, silenzio e prevedibilità. La 5700 Aluminium è già costruita su questi principi; è verosimile che evoluzioni future li spingano ancora più in là, mantenendo il baricentro sul binomio prestazione–affidabilità.
Video
Conclusione
La 5700 Aluminium non è un esercizio stilistico; è la traduzione industriale di un’idea chiara: viaggiare veloci senza smettere di vivere bene. L’alluminio riduce inerzie e abbassa il baricentro, la carena a dislocamento veloce mantiene la richiesta di potenza sotto controllo, la trasmissione su linee d’asse garantisce efficienza e lettura immediata della risposta, gli interni alleggeriti e disaccoppiati trasformano le ore di trasferimento in tempo di qualità. La nave non fa tutto al massimo, fa molte cose al meglio per chi privilegia il tempo a bordo rispetto alla vetrina. In un segmento spesso diviso tra estremi, qui troviamo una sintesi che ha il sapore dell’ingegneria applicata alla vita.


