Preference 19 appartiene alla tipologia degli explorer compatti e si colloca nella fascia dei 36 metri con una filosofia progettuale estremamente pragmatica: piattaforma dislocante, spazi esterni generosi e impiantistica concepita per la durata. Il progetto nasce per offrire autonomia reale, facilità di gestione da parte dell’equipaggio e fruibilità quotidiana per ospiti che desiderano vivere il mare in rada più che l’effimera passerella. L’insieme si caratterizza per una geometria “deck-centric”: le superfici calpestabili sono prioritarie, la sovrastruttura arretra per liberare terrazze di poppa e di prua, i camminamenti risultano continui e sicuri per movimentare tender e water toys.
Il lessico formale è quello, ormai riconoscibile, del filone industrial-chic maturato tra i cantieri turchi: volumi netti, masconi strutturati, aperture ampie ma sempre inquadrate in una griglia razionale. Sotto la pelle estetica lavora un’architettura navale dislocante con prua piena e volumi tecnici abbondanti: la combinazione di scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio asseconda stabilità, comfort acustico e robustezza. L’approccio è volutamente conservativo su apparati di propulsione e trasmissione, con ridondanze ben distribuite e accessibilità impiantistica curata.

Profilo del cantiere navale Tansu Yachts
Storia, identità e reputazione
Il marchio che ha firmato Preference 19 ha costruito la propria autorevolezza su prodotti coerenti: scafi mediani, linee essenziali, attenzione alla funzionalità prima di tutto. La reputazione nasce dalla capacità di tenere insieme tre piani progettuali senza frizioni: design esterno con un carattere distinto, architettura navale di sana scuola e soluzioni d’interni che privilegiano la fruibilità. Clienti e comandanti riconoscono al cantiere una spiccata cultura ingegneristica: giunzioni, supporti, sentine, paratie, percorsi cavi e canalizzazioni sono impostati con ordine, privilegiando la manutenibilità e il controllo a colpo d’occhio.
Filosofia costruttiva
La regola è semplice: ridurre la complessità inutile. Le scelte di materiali e processi vanno in questa direzione: acciaio per lo scafo in ottica di resistenza e riparabilità, alluminio per la sovrastruttura per contenere masse alte e inerzie al rollio. Il layout tecnico punta su compartimentazione chiara, con locali macchine e locali tecnici separati, passaggi cavi ordinati su canaline ispezionabili, vani pompe leggibili, filtri e consumabili a portata di mano. È una filosofia che piace a chi pensa al ciclo di vita lungo dell’unità, ai downtime ridotti e a una gestione ordinaria priva di sorprese.
Analisi tecnica approfondita
Lunghezza fuori tutto nell’ordine dei 36 metri, baglio di poco superiore ai 7 metri e pescaggio attorno ai 2,2 metri definiscono un’impronta a terra equilibrata, con stazza lorda prossima ai 225 GT. La carena lavora in regime dislocante: linee d’acqua con ingresso moderato, piani poppieri capaci di sostenere portanza idrodinamica senza scadere in transizioni semi-plananti, volumi prodieri importanti per addolcire l’impatto sull’onda corta mediterranea. La distribuzione dei pesi tiene basso il baricentro e limita accelerazioni angolari sul rollio.

Il profilo esterno presenta tuga arretrata e parabrezza verticali: non è un vezzo stilistico, ma la conseguenza di un’idea d’uso. Con la massa “indietro”, il ponte di prua diventa davvero operativo: stivaggi, bitte in trazione, accessi simmetrici, handrail alti. A poppa, il main deck è un salotto all’aria aperta capace di trasformarsi in area pranzo, zona palestra o piattaforma per i giochi d’acqua. Il sun deck sovrasta con spazi modulabili e visuali pulite, mentre la plancia gode di percorsi laterali protetti indispensabili nelle manovre in banchina.
Materiali di costruzione
- Scafo: acciaio ad alta resistenza su ossatura longitudinale con rinforzi trasversali in corrispondenza di carichi concentrati (gruette, bitte, basi albero). Spessori variabili in funzione delle sollecitazioni, saldature con controlli non distruttivi nelle zone sensibili, trattamento anticorrosivo multilayer.
- Sovrastruttura: alluminio marino con giunti bimetallici certificati per la transizione acciaio/alluminio; l’obiettivo è ridurre masse alte, migliorare il periodo proprio di rollio e contenere il structure-borne noise nelle aree notte.
- Interni: telai misti e pannellature leggere, pavimentazioni flottanti nei locali nobili per interrompere le vie di trasmissione vibrazionale, imbottiti e rivestimenti tecnico-tessili idrorepellenti, finiture con essenze selezionate per peso e resistenza.

Motorizzazioni, sistemi di propulsione e trasmissione
La centrale propulsiva è impostata in duplex con due diesel di grande diffusione nel settore, abbinati a riduttori lineari e linee d’asse con eliche a passo fisso ottimizzate per la crociera. L’insieme privilegia coppia ai regimi medio-bassi, regolarità di funzionamento e semplicità diagnostica. Scelta non modaiola, ma estremamente solida nell’ottica di reperibilità dei ricambi e service capillare in Mediterraneo e oltre.
La sala macchine è disegnata per accessibilità e sicurezza: corridoi di passaggio liberi, punti di sollevamento, valvole etichettate, filtrazioni in linea con indicatori chiari, separazione fisica tra linee carburante e circuiti dell’olio, ventilazione forzata con sensori di temperatura e allarmi differenziali. La generazione elettrica è ridondata (schema N+1) con gestione automatizzata dei carichi di bordo per evitare picchi, mentre la climatizzazione adotta un impianto HVAC modulare a zone, utile anche per la manutenzione sezionale.
Prestazioni: velocità massima, crociera, autonomia, consumi
La velocità di picco si colloca nell’intorno dei 16 nodi, coerente con l’idrodinamica di una carena dislocante pura. Il regime più sensato per comfort acustico e consumo specifico si attesta in area 11,5–12 nodi, dove il rapporto tra potenza erogata e resistenza residua è favorevole e l’assetto rimane neutro. L’autonomia economica, con serbatoi principali dimensionati per navigazioni di trasferimento, consente tratte di lungo raggio senza rincorrere rifornimenti frequenti; il dato operativo varia con carichi, stato del mare e riserva comandata, ma il profilo di missione tipico Mediterraneo è pienamente coperto.
I consumi, come prevedibile per un dislocante in acciaio, aumentano con la velocità in modo non lineare: è dunque sensato pianificare la crociera su regimi medio-bassi, dove la differenza di litri/ora si traduce in giorni in più di autonomia e minore fatica impiantistica. Beneficiano anche i livelli vibro-acustici percepiti nei saloni e in cabina.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
La plancia adotta una configurazione multi-display con radar a doppia portata, ecoscandaglio con discriminazione fondali, interfaccia ECDIS e AIS integrato. Il pilota automatico lavora su profili di rotta programmabili con deviazioni immediate per avoidance. Le fonti di posizione sono ridondate (GNSS e sensori inerziali), con UPS dedicati ai sistemi critici.

La rete di bordo è segmentata in hotel load, critical ed emergency, così da isolare rapidamente eventuali anomalie. La parte domotica offre scenari luci, gestione oscuranti, controllo climatico per ambienti e modalità “silenziosa” notturna; dai tablet si possono impostare configurazioni predefinite (rada, manovra, ormeggio). Comunicazioni e intrattenimento sono gestiti da un’infrastruttura distribuita che evita cablaggi ridondanti nelle aree sensibili.
Design e architettura: firme stilistiche, layout, ergonomia
L’impronta estetica è inconfondibile: volumi tesi, superfici verticali, prua piena. Le scelte di disegno esterno non cercano la levigata sensualità degli open mediterranei, ma una fisicità robusta e coerente con l’impiego: visibilità per la plancia, protezione lungo i passavanti, aree libere per attrezzare il ponte secondo necessità.
Gli interni seguono la stessa etica: layout logico, percorsi lineari, arredi free-standing Leggeri. Nel salone principale la continuità tra living e zona pranzo consente riconfigurazioni rapide. La suite armatoriale sul ponte principale è un vero vantaggio competitivo nel segmento perché separa il proprietario dagli ambienti inferiori, mentre il ponte notte accoglie due cabine VIP e due doppie/twin: in totale, cinque cabine per dieci ospiti. I bagni privilegiano box doccia ampi, finiture funzionali e illuminotecnica morbida.

Innovazione e ricerca: efficienza, stabilizzazione, sicurezza
- Efficienza energetica: la natura dislocante riduce la potenza richiesta a velocità di progetto; l’adozione di gruppi elettrogeni ben dimensionati, inverter evoluti e gestione carichi evita sprechi e cicli di accensione superflui.
- Stabilizzazione: pinne attive efficaci sia in marcia sia all’ancora lavorano per contenere il rollio residuo. Il risultato pratico è una vita di bordo più prevedibile e spazi esterni utilizzabili anche con onda trasversale.
- Sicurezza e compliance: compartimentazioni, porte stagne, sistemi antincendio a gas in sala macchine e rivelazione fumi/calore distribuita. Il progetto è commisurato alle classi e normative di riferimento per il charter.
- Retrofit “soft”: piattaforma pronta a ospitare banchi batterie per carichi hotel, ottimizzazione HVAC con compressori inverter, eventuale contributo fotovoltaico sulle superfici libere del sun deck.
Vita a bordo e comfort
Preference 19 invita all’uso all’aperto. Il main deck di poppa lavora come terrazza sul mare: colazioni riparate, cene in rada, area allenamento mattutina. Il sun deck è la palestra panoramica: chaise longue, wet bar, zone d’ombra regolabili, prendisole riconfigurabili. I passavanti sono larghi e continui: muovere persone e oggetti non è mai un rischio.
All’interno, il comfort si misura con rumore contenuto ai regimi di crociera, vibrazioni smorzate e climatizzazione che non soffia addosso ma “lava” gli ambienti. Le altezze sono generose, i volumi non forzati, i percorsi crew/guest separati così da garantire servizio senza invadere la privacy. Il galley si colloca in posizione strategica per rifornire salone e esterni senza attraversamenti imbarazzanti.

Prestazioni in navigazione: test e feedback professionali
In mare formato corto, la carena mantiene un beccheggio progressivo, con prua che non batte e poppa che non si “siede”. L’assetto resta neutro e le variazioni di potenza non generano scompensi sull’orizzonte. L’inerzia delle linee d’asse aiuta nelle variazioni di passo: i cambi regime sono misurati, il timone risponde con coerenza, le virate larghe non innescano rollio parassita.
I comandanti sottolineano la leggibilità dei sistemi: controlli industriali, etichettatura diffusa, pannelli d’ispezione sensati. In rada, con stabilizzatori zero-speed inseriti, le conversazioni all’esterno non sono disturbate da vibrazioni o risonanze, e gli ospiti possono continuare a utilizzare pranzo e lounge senza chiudersi nel salone. I livelli di rumorosità percepiti nelle cabine restano in linea con quanto ci si attende da un dislocante in acciaio di questa stazza.

Mercato e concorrenza
Posizionamento per prezzo e segmento
Preference 19 presidia la nicchia degli explorer 35–38 metri a stazza intermedia, dove il cliente privilegia autonomia, fruibilità esterna e robustezza. Nei cicli recenti del mercato, il modello si è collocato tra le proposte competitive per charter familiare ad alto contenuto d’uso: non punta alla spettacolarità fine a se stessa, ma a un rapporto qualità/prestazioni che si traduce in settimane piene di mare. Anche lato vendita, il prodotto è interessante per chi vuole un acciaio/alluminio senza scivolare nella complessità dei 40 metri.
Analisi dei competitor diretti
- Numarine 37XP: dimensioni maggiori, volumi interni più sostanziosi, linguaggio formale contemporaneo; punta su capacità di lungo raggio e dotazioni di ultima generazione, ma con tempi e ticket d’ingresso diversi.
- Benetti Oasis 34M: interpreta la vita all’aperto con la celebre terrazza poppiera; è più “lifestyle”, meno “spedizione”, con velocità operative superiori ma diversa grammatica d’uso rispetto a un explorer puro.
- Sanlorenzo SD118: navetta in composito con crociera brillante e volumi ben disegnati; ricerca una clientela che alterna crociere veloci e rada, sacrificando l’estetica industrial in favore di finiture sofisticate.
Nel confronto, Preference 19 argomenta con spazi esterni utilizzabili, impiantistica accessibile e costi gestionali leggibili. Dove cede qualcosa è nella velocità di crociera rispetto ai compositi più leggeri; recupera però in qualità del moto e nella solidità percepita, decisiva per un charter che non può permettersi giornate “perso mare”.
Trend del settore di riferimento
Tre direttrici guidano il segmento: spazi all’aperto multiuso, transizione energetica graduale e usabilità tecnica. Gli armatori desiderano piattaforme che funzionino bene in rada: ombreggiamento modulare, arredi riconfigurabili, logistica toys efficiente. Sul fronte energetico, la corsa all’ibrido duro lascia spazio a soluzioni soft: batterie per carichi hotel, compressori e pompe di calore ad alta efficienza, inverter intelligenti. Infine, la manutenibilità non è più un tema da addetti ai lavori: chi acquista valuta seriamente come si ispeziona un filtro, quanto tempo costa una pompa, dove passa una canalina.

Clientela target
- Armatori privati con programmi Mediterraneo-centrici, orientati all’ancoraggio in baie riparate, con famiglia e amici, e alla necessità di una barca che “funzioni” senza una troupe di tecnici al seguito.
- Charter di fascia alta che privilegiano giornate dense tra acqua e sole, più che trasferimenti veloci banchina-banchina; contano comfort, spazi reali e affidabilità dei sistemi.
- Società di rappresentanza che vogliono un explorer immediatamente leggibile agli occhi del cliente internazionale, facile da presentare, con storytelling ingegneristico convincente.
Risultati e riconoscimenti
Nel suo percorso commerciale, Preference 19 ha saputo mantenere continuità operativa grazie alla piattaforma robusta e alla possibilità di aggiornare impianti e interni con interventi mirati. La riconoscibilità estetica della firma esterna e la scelta di una suite tecnica senza fronzoli hanno facilitato sia il lavoro degli equipaggi sia la promozione nel circuito charter. Gli addetti ai lavori apprezzano la coerenza progettuale che tiene insieme estetica, impianti e architettura navale.
Prospettive future e direzione del cantiere
La traiettoria del modello e, più in generale, della tipologia explorer di media stazza, è chiara: rafforzare l’efficienza energetica, migliorare l’ergonomia d’uso all’aperto e semplificare ancora la gestione tecnica. Preference 19 è già predisposto alla retrofitabilità: banchi batterie LiFePO4 per carichi hotel, nuove logiche di load shedding, compressori HVAC ad inverter, sostituzione progressiva delle utenze energivore con equivalenti high-efficiency.
Lato design, l’evoluzione potrà riguardare ombreggiamenti dinamici, tendaggi integrati e arredi modulabili che non appesantiscano il baricentro. Sul piano della navigazione, l’adozione di sensori più raffinati, interfacce human-centered e pacchetti di assistenza remota contribuiranno a ridurre tempi d’intervento e costi di gestione. Per il cantiere, consolidare questa piattaforma significa presidiare una nicchia redditizia: quella di chi vuole un explorer vero, privo di orpelli, capace di fare bene la cosa che conta davvero—stare in mare a lungo, con comfort e sicurezza misurabili.
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Scheda tecnica sintetica
- Tipologia: Explorer dislocante
- Lunghezza fuori tutto: ~36 m
- Baglio massimo: ~7,2 m
- Pescaggio: ~2,2 m
- Stazza lorda: ~225 GT
- Materiali: scafo in acciaio; sovrastruttura in alluminio
- Propulsione: doppia, linee d’asse con eliche a passo fisso
- Velocità massima: ~16 kn
- Crociera di progetto: ~11,5–12 kn
- Autonomia: lungo raggio a velocità economica
- Layout ospiti: 5 cabine (armatoriale sul ponte principale, 2 VIP, 2 twin) per 10 ospiti
- Equipaggio: ~7
- Stabilizzazione: pinne attive underway e zero-speed
- Sistemi: plancia multi-display, rete elettrica segmentata (hotel/critical/emergency), HVAC a zone, domotica luci/oscuranti
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Sintesi strategica
Preference 19 non promette miracoli di velocità, né insegue l’ultima moda estetica. La sua forza è altrove: struttura sana, impianti leggibili, vita a bordo concreta. Per il proprietario o l’operatore charter che misurano una barca dai giorni trascorsi in rada, dalla regolarità del servizio e dalla serenità dell’equipaggio, questo 36 metri è una risposta credibile. La piattaforma acciaio/alluminio garantisce longevità e margini di aggiornamento; la carena dislocante premia la crociera vera; il disegno “senza fronzoli” mantiene valore nel tempo. In un mercato spesso sedotto dal superfluo, Preference 19 ricorda che la vera lusso è l’affidabilità con cui si vive il mare.


