Pershing GTX116: Analisi tecnica estesa del maxi yacht sportivo di lusso

Il Pershing GTX116 rappresenta la declinazione più contemporanea del concetto di yacht sportivo “open minded”: una piattaforma da circa trentacinque metri che adotta una tripla propulsione a waterjet, pensata per unire la rapidità tipica del marchio a un’impostazione volumetrica generosa, capace di moltiplicare le superfici vivibili a contatto con il mare. La barca nasce dall’incontro fra visione stilistica e ingegneria industriale, con un disegno affilato e una distribuzione su più livelli che esalta l’uso diurno e l’accessibilità agli spazi esterni. L’architettura si sviluppa attorno a tre fulcri: il beach club poppiero, il cockpit rialzato come piazza sociale e il main deck passante che connette la vita interna con gli affacci laterali.

Fin dal primo sguardo, il profilo mette in scena superfici vetrate estese, raccordi fluidi fra tuga e murate e un muso proteso in avanti che suggerisce accelerazione anche a barca ferma. Le proporzioni sono calibrate per garantire un baricentro dei volumi favorevole all’uso dei getti, con pescaggio contenuto e una linea di galleggiamento lunga in funzione dell’efficienza propulsiva. Il linguaggio formale non è esercizio estetico fine a sé stesso: ogni scelta di carena, ogni inserto funzionale, ogni elemento mobile è stato pensato per massimizzare fruibilità e rendimento.

Pershing GTX116 – pershing-yacht.com

Identità del cantiere, cultura tecnica e reputazione

Storia e posizionamento del marchio

Pershing è un nome che, nel mondo delle prestazioni su acqua, equivale a una firma. Il brand si è affermato con un approccio coerente: costruzione in composito a elevata qualità, attenzione maniacale all’ergonomia di guida e propulsioni capaci di trasferire a mare sensazioni da gran turismo. Nel tempo, la ricerca sull’alleggerimento e sull’integrazione impiantistica ha prodotto scafi che non inseguono soltanto i numeri, ma privilegiano la prontezza di risposta, la pulizia dello scafo in fase di planata e la gestione termico-acustica a bordo.

Metodologia progettuale e filiera industriale

La gestazione del GTX116 rispecchia una filiera di sviluppo matura: fase concettuale, modellazione parametrica, test digitali su idrodinamica e stabilità, validazione strutturale e messa in produzione con stampi ad alta precisione. Ne risulta un prodotto che unisce linguaggio sportivo e disciplina esecutiva, con tolleranze dimensionali strette, finiture industriali ripetibili e varianti personalizzabili mantenendo la robustezza del processo.

Analisi tecnica approfondita

Impostazione dimensionale e architettura navale

La barca appartiene alla fascia dei 35 metri e presenta baglio importante e pescaggio moderato, compatibile con baie poco profonde e ormeggi mediterranei. La carena, planante, privilegia portanza distribuita e stabilità trasversale, in sinergia con i sistemi di controllo e con la spinta dei tre getti. La linea di galleggiamento estesa favorisce la resa propulsiva ai regimi di crociera, mentre la distribuzione dei pieni e dei vuoti lungo lo scafo contribuisce a un comportamento prevedibile nelle accelerazioni e nei cambi di direzione. Il trinomio “muso affilato — centro barca con volumi ponderati — poppa scenografica” produce un equilibrio fra efficienza, tenuta e spettacolarità degli spazi.

Pershing GTX116 – pershing-yacht.com

Particolare attenzione merita l’area poppiera: il disegno integra una piattaforma trasformabile e superfici laterali apribili che, in combinazione, generano un beach club a tutta larghezza con quota d’ingresso vicinissima al livello dell’acqua. Questa scelta introduce vantaggi funzionali (circolazione, accesso ai giochi d’acqua, gestione del tender) e richiede soluzioni impiantistiche evolute: gruppi elettroidraulici, sensori di corsa, interblocchi di sicurezza, logiche di controllo ridondanti e trattamenti superficiali pensati per un ambiente marino aggressivo.

Materiali e composizione strutturale

La struttura principale è in composito a matrice polimerica con rinforzi in fibra di vetro, scelta che consente di rimodellare il rapporto rigidezza/peso dove serve, aumentando gli spessori sulle zone a maggiore sollecitazione e alleggerendo le superfici meno caricate. In punti specifici si fa ricorso a componenti in carbonio o sandwich con anime a densità variabile, così da controllare vibrazioni e risonanze. I ponti impiegano legni nobili per le superfici calpestabili esterne, mentre nel mobilio interno convivono essenze naturali, pelli tecnico-artigianali e laminati ad alte prestazioni per aree di servizio. L’insieme restituisce solidità percepita, silenziosità diffusa e durabilità.

Pershing GTX116 – pershing-yacht.com

Propulsione, trasmissione e sala macchine

Il cuore del sistema propulsivo è affidato a tre unità diesel V12 accoppiate ad altrettanti waterjet. La scelta della tri-propulsione a getti porta con sé tre vantaggi principali: pescaggio minimo (assenza di appendici sporgenti), maneggevolezza (spinte orientabili quasi istantaneamente) e comfort (vibrazioni contenute e rumorosità filtrata su buona parte della curva di utilizzo). La sala macchine è compattata con logica “service first”: pompe, gruppi di raffreddamento, circuiti idraulici e quadri controllo sono posizionati per ispezioni rapide e percorsi ordinati; la ventilazione è studiata per garantire ricambi d’aria adeguati, pressioni di compartimento corrette e smaltimento termico efficiente nelle fasi di massimo carico.

Dal punto di vista della conduzione, il joystick integra i tre getti e, in cooperazione con il bow thruster, permette movimenti laterali, rotazioni sul posto e accosti millimetrici. L’interfaccia consente al timoniere di “disegnare” la manovra con naturalezza, riducendo carico cognitivo e necessità di comandi ripetuti. In navigazione, la regolazione fine del flusso e degli ugelli rende più progressivo il passaggio fra i diversi regimi, con sensazione di continuità nella spinta.

Prestazioni, crociere di riferimento e portata

Il progetto nasce per correre. Con la configurazione di potenza superiore, la barca raggiunge velocità nell’area dei mid-30 kn, mentre la crociera “di mestiere” si colloca tipicamente fra 27 e 30 nodi, dove assetto e consumi trovano un punto di equilibrio adatto a spostamenti rapidi tra baie e marine. In scenari in cui il comfort assoluto e la portata diventano prioritari (trasferimenti notturni, meteo interlocutorio), l’andatura economica a una cifra di nodi raddoppia l’autonomia rispetto ai profili veloci, sfruttando la lunga linea di galleggiamento e l’efficienza intrinseca dello scafo ai bassi carichi.

La lettura dei consumi deve essere contestualizzata: i waterjet privilegiano reattività e controllo rispetto all’efficienza pura degli assi tradizionali, ma l’ottimizzazione di carena, la messa a punto dell’assetto e la gestione della spinta tramite elettronica di controllo contribuiscono a tenere i valori entro una finestra coerente con la missione sportiva. Un armatore che conosca la propria rotta e pianifichi in modo consapevole le soste carburante non troverà sorprese.

Impiantistica di bordo, elettronica e domotica

La plancia principale è impostata secondo principi di human factors: strumentazione integrata su schermi multifunzione, riduzione delle ridondanze visive, priorità alle informazioni critiche e ai parametri di motori, getti e stabilizzazione. I comandi tattici sono duplicati nel posto di governo superiore, con la stessa logica di leggibilità. La domotica consente di governare illuminazione, oscuranti, climatizzazione multi-zona, apertura di serramenti e monitoraggio impianti da interfacce centralizzate. Aggiornamenti software e diagnostica remota agevolano manutenzioni predittive e controllo qualità post-consegna.

Pershing GTX116 – plancia – pershing-yacht.com

L’infrastruttura elettrica adotta un sistema di distribuzione a quadri compartimentati, con protezioni differenziali e linee dedicate per utenze critiche (timoniere, apparati di navigazione, pompe essenziali). Batterie di servizio dimensionate per sostenere permanenze in rada con carichi alberghieri significativi lavorano in sinergia con generatori a bassa rumorosità; l’insonorizzazione dei locali tecnici e la disaccoppiatura elastica dei macchinari riducono trasferimenti di vibrazioni sulle aree abitative.

Stabilizzazione, sicurezza funzionale e ridondanze

La barca integra stabilizzatori dimensionati per il dislocamento e per i profili d’uso tipici, efficaci sia all’ancora sia in trasferimento a velocità moderate. Le logiche di fail-safe prevedono sensori e soglie di allarme che interagiscono con i sistemi di propulsione, gestendo condizioni anomale senza compromettere la sicurezza. Alette e terrazze mobili dispongono di interblocchi che ne impediscono l’azionamento in condizioni improprie; gli organi in movimento sono monitorati per pressioni idrauliche, temperature e cicli di utilizzo, così da programmare sostituzioni e revisioni con anticipo.

Design, architettura degli spazi e interni

Linguaggio e flussi

All’esterno, i volumi disegnano una narrazione chiara: prua slanciata per tagliare l’onda con naturalezza, centro barca come “soggiorno all’aperto” collegato da passaggi fluidi e poppa teatrale a livello mare. Il cockpit rialzato funge da cerniera tra la vita a filo d’acqua e il salone, mentre lo sportfly concentra la timoneria e le aree di relax con soluzioni pulite, parabrezza protettivo e percorsi di salita e discesa rapidi. L’ergonomia delle sedute e dei piani di appoggio riflette una barca pensata per giornate lunghe, con ombreggiamenti calibrati e movimentazioni semplici.

Interni: materiali, luce e comfort

Dentro, l’atmosfera richiama l’idea di “residenza dinamica”: pavimentazioni morbide alla vista, superfici opache che assorbono la luce, dettagli tecnici ben integrati per non disturbare la pulizia della scena. Il salone è un ambiente passante con vetrate che annullano la barriera visiva verso l’esterno; un sistema di porte scorrevoli e balconi laterali crea continuità tra interno ed esterno. La cabina armatoriale, a tutto baglio o con distribuzioni alternative a seconda della personalizzazione, privilegia privacy e funzionalità: bagni separati, armadiature profonde, zone lavoro e lettura schermabili. Le cabine ospiti offrono configurazioni matrimoniali e twin, tutte con servizi dedicati, e l’illuminotecnica stratifica luce d’accento, indiretta e funzionale per modulare l’ambiente in base al momento della giornata.

Pershing GTX116 – cabina armatoriale – pershing-yacht.com

Layout equipaggio e spazi di servizio

La zona equipaggio è progettata con percorsi che minimizzano l’interferenza con le aree ospiti. Pantry, lavanderia e depositi sono disposti per favorire il lavoro quotidiano, con volumi capaci e accessi tecnici ai locali impianti. La logistica del tender e dei giochi d’acqua è stata pensata per operazioni rapide, con aree di stivaggio dedicate e sistemi di movimentazione efficaci, così da ridurre i tempi di set-up durante l’uso intensivo.

Pershing GTX116 – ponte superiore – pershing-yacht.com
Pershing GTX116 – ponte principale – pershing-yacht.com
Pershing GTX116 – ponte inferiore – pershing-yacht.com

Innovazione, efficienza e ricerca

Waterjet e interfaccia uomo–macchina

L’impiego dei waterjet su una barca di questa taglia è una scelta identitaria: sicurezza in balneazione grazie all’assenza di eliche esposte, agilità nelle manovre, controllo fine della spinta anche in spazi ristretti. L’interfaccia uomo–macchina è stata disegnata per fornire sensazioni “automobilistiche”: la progressione di potenza è lineare, la risposta ai movimenti di joystick è logica e prevedibile, i feedback visivi e sonori non invadono ma assistono. La sensazione, al timone, è di avere una riserva di autorità sempre disponibile, con la prua che resta composta e una rotta che si corregge con micro-azioni.

Riduzione di consumi ed emissioni

Pur impiegando propulsioni termiche, il GTX116 adotta strategie efficaci per contenere i consumi: carena ottimizzata per regimi di crociera, messa a punto dell’assetto che evita angoli di trim penalizzanti, pesi distribuiti con cura e gestione attiva della spinta dei getti. Il risultato è un profilo di uso efficiente nella fascia di velocità per cui la barca è stata progettata. A bordo, la razionalizzazione dei carichi alberghieri, l’isolamento dei volumi climatizzati e il controllo intelligente della ventilazione consentono di ridurre l’assorbimento senza sacrificare il comfort.

Stabilizzazione evoluta e sicurezza sistemica

Il sistema di stabilizzazione, abbinato a un monitoraggio costante dei parametri di bordo, riduce fatica e rollio tanto all’ancora quanto in traslazione. Le logiche di sicurezza sono disseminate: dai controlli sugli attuatori delle superfici mobili ai sensori ambientali, fino alla diagnostica su pompe e gruppi idraulici. Tutto concorre ad anticipare l’insorgere di problemi, programmare interventi e preservare disponibilità del mezzo in alta stagione.

Pershing GTX116 – prua – pershing-yacht.com

Esperienza d’uso e vivibilità

Il teatro poppiero e la vita all’aperto

Il beach club è il cuore pulsante dell’ospitalità: un piano d’acqua privato dove pranzo, sport, relax e tender operations convivono senza conflitti. Le ali laterali aumentano la superficie utile e la sensazione di contatto col mare, mentre la piattaforma regolabile semplifica varo e alaggio e funge da gradone naturale per tuffi e bagni. Il cockpit superiore organizza la convivialità con tavoli, sedute e un disegno dei percorsi che evita ingorghi anche con equipaggio al lavoro.

Interni per lunghe permanenze

Per crociere prolungate, la barca mette a disposizione volumi capaci e servizi adeguati: stivaggi generosi, cucine attrezzate, spazi tecnici per ricambi e materiali di consumo, lavanderie efficienti. Le cabine garantiscono isolamento acustico e climatizzazione stabile; la plancia, grazie alla ridondanza delle informazioni e all’ergonomia dei sedili, permette turni di guardia poco affaticanti. La combinazione di vibrazioni filtrate e rumori smorzati rende sostenibili anche trasferimenti a velocità sostenuta.

Pershing GTX116 – dettagli interni e finiture – pershing-yacht.com

Comportamento in mare e sensazioni al timone

Accelerazione, assetto e lettura dell’onda

In accelerazione, la barca si libera dell’acqua con naturalezza: la prua non “impunta”, la scia resta composta e l’assetto si stabilizza rapidamente sulla quota di progetto. A velocità di crociera, la risposta ai correttivi è rapida ma mai nervosa; il timoniere percepisce immediatamente la quantità di spinta disponibile e il modo in cui l’onda viene affrontata. La carena risponde con impatto controllo/comfort bilanciato, riducendo i colpi secchi senza dare la sensazione di morbidezza eccessiva.

Manovre portuali e ormeggio

In marina, il joystick con i tre getti consente movimenti geometrici precisi: avances laterali, rotazioni attorno al baricentro, approcci a banchine affollate con margini stretti. La presenza del bow thruster aggiunge autorità nei venti trasversali, mentre la visibilità dalla postazione superiore aiuta nelle manovre in retromarcia. La barca si guida come un grande RIB addomesticato: pronta ma controllabile, solida ma non ingombrante nella percezione di chi conduce.

Mercato, concorrenza e clienti

Segmento e forchette di prezzo

Il GTX116 si colloca nel cluster dei 35 metri plananti di fascia alta, dove l’equazione costruttiva unisce prestazioni, scenografia degli spazi, qualità percepita e personalizzazione. I valori economici, inevitabilmente legati alla specifica di ogni unità, sono tipici di un prodotto tailor-made e spaziano in una forchetta che riflette materiali, pacchetti elettronici, finiture, dotazioni water toys e calendario di consegna. Il posizionamento, in ogni caso, è quello di un protagonista nella parte alta del segmento.

Competitor: lettura comparativa

Nel perimetro competitivo incontriamo modelli che puntano su filosofi e interpretazioni diverse dello stesso tema:

  • Super open di pari taglia: privilegiano la scena esterna ma, spesso, non eguagliano la teatralità a due livelli del beach club del GTX116 e la sua immediatezza di accesso all’acqua.
  • Fly veloci di alta gamma: offrono comfort e silenzio straordinari, ma raramente raggiungono la combinazione di tri-jet, maneggevolezza spinta e look aggressivo del Pershing.
  • Interpretazioni asimmetriche: massimizzano i volumi interni e l’ampiezza del salone, con balconi scenografici; il GTX116 risponde con maggiore sportività alla guida, un cockpit più “connesso” al mare e una dinamica a bordo che invita a vivere l’esterno quanto l’interno.

Target di clientela

Il cliente tipo conosce il mare e pretende una barca che risponda come un’auto sportiva ben messa a punto: comandi pronti, assetto chiaro, feedback sinceri. Può trattarsi di un armatore privato in “upsize” da venti e passa metri performanti, oppure di un operatore charter orientato a esperienze ad alto impatto visivo e dinamico. Family office e advisor guardano con interesse alla liquidità del prodotto sul mercato internazionale, in particolare in Mediterraneo e in aree dove il pescaggio ridotto diventa un vantaggio competitivo.

Traccia dei risultati e percezione del modello

Dalla presentazione alle prime consegne, il GTX116 ha raccolto un consenso crescente per l’originalità dell’area poppiera e per la facilità con cui mette in scena la giornata tipo: arrivi veloci, rada, sport, pranzo informale, tramonto con musica e rientro in porto. La stampa specializzata ne ha sottolineato il carattere e la differenza rispetto alle soluzioni più tradizionali: è una barca che non insegue l’anonimato, ma afferma un modo preciso di stare sull’acqua.

Prospettive di evoluzione

Il percorso futuro sembra segnato da tre direttrici: elettrificazione ausiliaria (gestione dell’hotel load con sistemi ibridi o batterie più capaci), ottimizzazione acustica (nuove masse fonoassorbenti, giunti antivibranti rivisitati) e ingegnerizzazione delle ali e dei sistemi mobili (meccanismi più compatti, pesi ridotti, manutenzione semplificata). Inoltre, l’integrazione software delle funzioni di bordo, con aggiornamenti over the air e diagnostica predittiva, potrà ancora aumentare l’affidabilità in stagioni d’uso intense.

Approfondimento iconografico

Pershing GTX116 – interni – pershing-yacht.com
Pershing GTX116 – pershing-yacht.com
Pershing GTX116 – pershing-yacht.com
Pershing GTX116 – pershing-yacht.com

Scheda tecnica ragionata (sintesi)

  • Tipologia: sport yacht planante con tri-propulsione a getti d’acqua
  • Lunghezza fuori tutto: nell’ordine dei 35 m
  • Baglio massimo: superiore ai 7 m
  • Pescaggio: ridotto, compatibile con baie basse
  • Materiali: composito GRP con impieghi selettivi di carbonio; teak sui camminamenti esterni
  • Motorizzazioni: 3 × V12 diesel con trasmissioni waterjet
  • Velocità di progetto: punta nell’area 30+ nodi; crociera sostenuta circa 27–30 nodi
  • Stabilizzazione: sistemi dedicati per ancoraggi e trasferimenti
  • Layout ospiti: fino a cinque cabine tutte con servizi
  • Equipaggio: tre cabine dedicate con aree di servizio
  • Beach club: a tutta larghezza, piattaforma trasformabile e superfici laterali apribili

Video

Valutazione complessiva e posizionamento

Il Pershing GTX116 è una barca con una dichiarazione chiara: vivere il mare in modo totale senza rinunciare alla guida. La sua identità non si esaurisce nella cifra estetica — riconoscibile ma funzionale — bensì nella coerenza tra impianto tecnico, propulsione e fruizione degli spazi. Il beach club, quasi una stanza d’acqua; il cockpit, un anfiteatro sociale; il main deck, un corridoio luminoso fra due mondi. Il tutto sorretto da una meccanica matura, una sensoristica diffusa e un’ergonomia di plancia che restituisce controllo e confidenza a chi conduce.

Nel panorama attuale, il modello si ritaglia un territorio ben definito: quello di chi vuole muoversi rapidamente, sostare in rada con il mare come scenografia principale e rientrare in porto con la medesima naturalezza di un conduttore esperto. Per armatori e operatori impegnati in stagioni intense, si tratta di uno strumento solido, capace di tenere il passo con una domanda che chiede emozione, estetica e affidabilità in parti uguali.