Pearl 72, il lusso senza confini | Design esclusivo ed eleganza da vendere

Il Pearl 72 interpreta la fascia 70–75 piedi con un’impostazione che antepone funzione e fruibilità ad ogni scelta estetica. L’obiettivo è offrire a un armatore esigente le comodità tipiche di un 24 metri minimizzando ingombri e costi d’esercizio. Volumi generosi, linee d’acqua studiate per sostenere crociere veloci e un’organizzazione degli interni che tutela la privacy costituiscono l’ossatura del progetto. A bordo si percepisce un equilibrio tra leggerezza visiva e sostanza tecnica: finestrature a scafo di ampio sviluppo, flybridge suddiviso in zone funzionali e un quadrato che dialoga con l’esterno senza soluzioni di continuità. La firma progettuale si riconosce nel modo in cui i pesi sono centralizzati e nel ricorso a sistemi attivi di controllo dell’assetto, a beneficio di stabilità, comfort e prevedibilità nella conduzione.

Pearl 72 – pearlyachts.com

Il cantiere: percorso, criteri costruttivi, reputazione

Origine e sviluppo

Il marchio Pearl Yachts nasce con l’idea di realizzare poche unità curate in ogni dettaglio, preferendo una produzione selettiva a grandi numeri. Dalla prima serie a oggi, la filosofia resta immutata: linee esterne coerenti in tutta la gamma, distribuzione degli interni centrata sull’esperienza dell’armatore e scelta di partner di design stabili per preservare una continuità stilistica. La crescita dimensionale del catalogo viene affrontata con passi misurati, introducendo soluzioni distributive originali solo quando l’ingegneria rende possibile mantenere pesi, baricentri e accessibilità sotto controllo.

Approccio alla qualità

La costruzione in GRP è condotta con logica ingegneristica più che artigianale: stratifiche differenziate, paratie strutturali in corrispondenza delle aperture di scafo e verifica degli accoppiamenti tra elementi rigidi e finiture. Il risultato è una sensazione di solidità senza eccessi ponderali, requisito essenziale per leggere in sicurezza l’onda corta tipica del bacino mediterraneo. All’interno, il tema estetico privilegia texture materiche, colori calibrati e superfici riflettenti dosate con misura, così da amplificare la luce naturale senza introdurre abbagli o riflessi invasivi in plancia.

Analisi tecnica

Lunghezza fuori tutto: 21,99 m
Baglio massimo: 5,75 m
Pescaggio medio: circa 1,70 m
Dislocamento a vuoto: ~50–53 t (a seconda degli allestimenti)
Capacità carburante: ~4.250–4.340 L
Acqua dolce: ~950 L
Cabine: 4 en-suite + equipaggio
Ospiti: 8 (+2 crew)

La carena adotta una configurazione planante con deadrise finale mirato a contenere gli impatti verticali mantenendo un appoggio trasversale stabile. I pattini sono disegnati per sostenere la fase di transizione, ridurre la scia e distribuire le pressioni sul fondo in maniera uniforme. La prua presenta volumi adeguati ad ospitare una suite principale senza sacrificare i gavoni tecnici. L’assetto di progetto mira a un angolo longitudinale neutro tra i 20 e i 26 nodi, in cui l’imbarcazione trascorre gran parte del tempo durante le crociere reali.

Pearl 72 – pearlyachts.com

Struttura e materiali

Scafo e sovrastruttura sono in vetroresina con rinforzi localizzati. Le aree soggette a concentrazione di carico – chiglia, basi dei motori, attacchi dei longheroni e delle paratie – ricevono laminazioni addizionali. In sovrastruttura l’obiettivo è comprimere il peso in alto evitando di penalizzare la rigidità. È stato progettato da Dixon Yacht Design per carena e stile esterno e arredato da Kelly Hoppen CBE per gli interni. I pannelli di rivestimento interni sono montati con sistemi che disaccoppiano le vibrazioni e limitano i “cori” strutturali, fenomeno che sulle lunghe percorrenze si tradurrebbe in affaticamento uditivo.

Pearl 72 – pearlyachts.com

Motori e trasmissioni

La scelta propulsiva si articola su due step di potenza, entrambi su architetture a 12 o 10 cilindri di scuola tedesca: la versione di accesso copre l’utilizzo mediterraneo tipico con margini ampi, la configurazione superiore privilegia sprint e riserve in condizioni di carico elevato o mare formato. La trasmissione su linee d’assi con eliche a passo fisso mantiene lo schema più rassicurante per manutenzione, efficienza a regime e comportamento al traverso. Il riduttore è tarato per massimizzare la spinta nel corridoio 19–28 nodi; l’inerzia della linea e la dimensione dei timoni favoriscono manovre composte nelle rotazioni strette.

Prestazioni e consumi

Con mare regolare l’imbarcazione supera agevolmente i trenta nodi; il plateau di crociera si colloca appena sotto la soglia in cui il consumo specifico diventa sensibilmente crescente. In ottica di gestione, la fascia 22–25 nodi rappresenta il miglior compromesso tra comfort, velocità commerciale e rumorosità. Per trasferimenti in notturna o con condizioni incerte, la barca può essere condotta a velocità dislocanti attorno ai 12–13 nodi con un guadagno tangibile sull’autonomia. La curva di consumo segue l’andamento tipico delle plananti moderne: il punto di massima efficienza si situa poco sopra l’innesco della planata stabile, ma l’assetto elettronico consente di spostare più in alto questa zona di pacchetto grazie al controllo fine sull’angolo longitudinale.

Sistemi di bordo e architettura elettrica

La plancia principale e quella sul fly utilizzano layout a multi-display con integrazione completa di navigazione, radar, gestione dei motori e allarmi di bordo. L’impianto elettrico separa i carichi essenziali da quelli “hotel”, con logiche di alleggerimento automatico per evitare picchi e blackout. I gruppi elettrogeni sono dimensionati per sostenere climatizzazione, cucina e intrattenimento senza ricorrere costantemente a entrambi. L’impianto di domotica serve scenari luce, tende e gestione delle temperature, così da limitare l’intervento manuale e standardizzare l’esperienza per equipaggi di charter.

Pearl 72 – plancia – pearlyachts.com

Stabilizzazione e assetto attivo

La dotazione prevede interceptors a risposta rapida per controllare l’angolo di attacco e correggere in tempo reale il beccheggio. In opzione possono essere installate pinne stabilizzatrici elettriche per attenuare il rollio sia in navigazione sia all’ancora. Il vantaggio è duplice: comfort superiore e maggiore prevedibilità nella traiettoria, elemento che riduce la fatica del timoniere su tratte lunghe. La taratura dei sistemi è pensata per interfacciarsi con la curva di coppia dei motori, minimizzando richieste di potenza inutili in fase di accelerazione.

Design e distribuzione degli spazi

Ponte principale

La zona giorno è impostata su un percorso senza colli di bottiglia: entrata dal pozzetto, salone con divani contrapposti, cucina centrale che serve sia esterni sia interni, quindi dinette di prua a ridosso della timoneria. Le vetrate scendono vicino al piano del pagliolato per aumentare la percezione di vicinanza all’acqua; le tappezzerie, selezionate per durabilità, presentano trame che reggono bene l’uso intensivo. Gli arredi integrano vani tecnici e stivaggi invisibili per mantenere la pulizia visiva anche in crociera familiare prolungata.

Pearl 72 – ponte principale – pearlyachts.com

Ponte inferiore e zona notte

La peculiarità del progetto è la doppia cabina principale. A centro barca si trova la suite full beam, silenziosa per distanza dalla sala macchine e per l’adozione di paratie ad alta massa. A prua, un secondo ambiente “padronale” dotato di accesso indipendente dal salone permette la coesistenza di due nuclei familiari o la separazione tra armatore e ospiti in charter. Le due cabine supplementari, sempre con servizi dedicati, possono essere allestite con letti singoli convertibili. I bagni adottano box doccia di dimensioni non sacrificate e superfici facilmente sanificabili.

Pearl 72 – ponte inferiore – pearlyachts.com

Spazi esterni e flybridge

Il fly è suddiviso logicamente in tre zone: pranzo coperto, bar attrezzato e area prendisole/relax che, su richiesta, può ospitare una vasca idromassaggio. Il parabrezza offre protezione senza appesantire il profilo. A prua un salotto a U e un prendisole generoso completano l’offerta per soste in rada. La coperta è libera da ostacoli grazie a passavanti ampi; i tientibene sono posizionati dove servono, non dove “fa bella la foto”. È la differenza tra stile e usabilità reale.

Beach club e garage

La piattaforma submergibile facilita le operazioni con il tender e crea continuità con il mare quando l’imbarcazione è ferma. Il garage ospita un battello rigido tra i 3,2 e i 3,6 metri e una moto d’acqua. Le operazioni di varo/alaggio sono predisposte per una sola persona esperta o due membri di equipaggio in sicurezza, con punti di ancoraggio chiari e passaggi sgombri.

Pearl 72 – garage a poppa – pearlyachts.com

Innovazione e sicurezza

Soluzioni per efficienza ed emissioni

Sebbene la categoria non imponga full electric, la barca integra scelte che riducono sprechi: controllo attivo dell’assetto per diminuire angoli di attacco inutili, climatizzazione con recuperi termici e gestione dei carichi che posticipa l’accensione del secondo generatore. Gli impianti sono cablati per predisporre inverter più capaci e batterie con maggiore densità energetica, così da sostenere permanenze all’ancora con minore ricorso ai gruppi.

Sicurezza attiva e passiva

La progettazione antincendio prevede sistemi fissi in sala macchine, rilevazioni distribuite e compartimentazione reale nei passaggi cavi. Il piano di esodo considera sia percorsi interni sia via esterni. Gli accessi ai locali tecnici sono dimensionati per interventi rapidi; la segnaletica è chiara, anche per equipaggi temporanei non stanziali.

Vita a bordo

Comfort acustico e microclima

La rumorosità percepita in crociera veloce resta su valori contenuti grazie a pavimenti flottanti nelle zone sensibili e a un attento disaccoppiamento dei gruppi. L’impianto di climatizzazione opera con velocità dell’aria volutamente ridotte nelle cabine, evitando getti diretti. La luce naturale filtra diffusa e può essere modulata con tende motorizzate; nelle ore serali la temperatura colore dell’illuminazione interna è regolata per ridurre l’affaticamento visivo.

Pearl 72 – interni – pearlyachts.com

Ergonomia e flussi

Gli spostamenti dell’equipaggio non interferiscono con gli ospiti: la cucina centrale serve sia il pozzetto sia la zona pranzo interna, mentre dai passavanti si accede rapidamente a prua per l’ancoraggio. Le scale di collegamento, interne ed esterne, hanno alzate e pedate regolari; i corrimani proseguono senza interruzioni. La stazione di comando esterna replica le funzioni della principale, così da non costringere a continui spostamenti del comandante nelle manovre.

Comportamento in mare

Uscita, accelerazione e transizione

La fase di avviamento all’andatura di progetto è progressiva: nessuna impennata e nessun vuoto di spinta percepibile. Gli interceptors stabilizzano la prua pochi secondi dopo l’erogazione, portando rapidamente all’assetto di crociera. A regime, la barca mantiene la rotta con correzioni minime; la timoneria restituisce un feedback pulito, senza ritardi o “gommosità”.

Onda corta e tenuta

In presenza di frangenti ravvicinati il fondo lavora senza battiti secchi. Gli spruzzi sono tenuti bassi dai bordi vivi arretrati e dall’altezza delle murate. Al lasco la barca accetta buone accelerazioni senza perdere compostezza; al traverso l’impianto di stabilizzazione riduce oscillazioni che, su tratte lunghe, diventano altrimenti impegnative per l’equipaggio.

Manovre in porto

La combinazione assi + thruster, con joystick disponibile, rende prevedibili gli accostamenti anche con vento laterale. La risposta ai “micro-innesti” è diretta ma non nervosa; il pescaggio contenuto agevola l’accesso in marina con fondali variabili. Le linee d’ormeggio trovano passaggi puliti; i candelieri e i golfari sono dimensionati per cadute di carico improvvise.

Pearl 72 – fiancata – pearlyachts.com

Impianti tecnici e manutenzione

Sala macchine e accessi

La disposizione in sala macchine privilegia corridoi di passaggio completi attorno ai gruppi. Filtri, separatori e punti di spurgo sono raggiungibili senza smontaggi invasivi. I quadri elettrici sono protetti ma ben visibili: un equipaggio di due persone può completare i controlli di routine in tempi contenuti, segno che la manutenzione è stata pensata in fase di layout, non “aggiunta” dopo.

Idraulica, acque nere e grigie

L’impianto idrico utilizza collettori di distribuzione con valvole chiaramente etichettate. Le acque grigie confluiscono in serbatoi dedicati con pompe a comando manuale e automatico; le nere dispongono di trattamento conforme alle normative dei porti più restrittivi. I percorsi dei tubi sono corti e con curve morbide per ridurre perdite di carico e rumori di scorrimento.

Mercato e concorrenza

Segmento e prezzo

Il 72 presidia il cuore della categoria fly 70–75 piedi con un posizionamento coerente ai marchi di riferimento britannici e italiani. Il valore percepito deriva dall’equipaggiamento già molto completo nella configurazione di base e da un interno con forte riconoscibilità di firma. Le dotazioni marine – piattaforma hi/lo, garage capiente, stabilizzazione – lo collocano nella fascia alta della sua classe senza oltrepassare la soglia dei 24 metri, con effetti positivi su costi fissi, porti e gestione equipaggio.

Contesto competitivo

I rivali naturali si riconoscono per dimensioni, architettura e prestazioni comparabili. Alcuni offrono serbatoi più capienti, altri puntano su velocità di punta superiori, altri ancora su personalizzazioni quasi illimitate. Il Pearl 72 costruisce il proprio vantaggio su una somma di dettagli: la doppia suite armatoriale come standard concettuale, il fly realmente fruibile in tre atti e un linguaggio interno contemporaneo ma caldo, che “invecchia” lentamente dal punto di vista stilistico.

Punti di forza e compromessi

  • Vantaggi: layout notte con due cabine “padronali”; beach club credibile senza sottrarre troppo volume al garage; controllo di assetto rapido e intuitivo; salone luminso e continuo.
  • Compromessi: capacità carburante inferiore ad alcuni 75’ più voluminosi; prezzo allineato ai brand di vertice; personalizzazione ampia ma non “senza limiti” come nei cantieri semibespoke.
Pearl 72 – pearlyachts.com

Clientela e impieghi

Armatori privati

Il profilo tipico è quello di chi cerca una barca definitiva per il Mediterraneo: dimensioni che non impongono equipaggi numerosi ma consentono di ospitare due famiglie con pari dignità. La gestione non richiede infrastrutture da superyacht; le manovre restano sotto controllo con due membri esperti.

Charter di fascia alta

La doppia suite principale aumenta l’appeal per due coppie “lead”, mentre le cabine aggiuntive con bagno assicurano privacy al resto del gruppo. Il fly trasformabile e il beach club completano l’esperienza, ampliando gli scenari d’uso giornalieri (colazione all’aperto, bagni, aperitivi frontemare).

Rappresentanza e hospitality

In banchina, il salone vetrato e la prua vivibile offrono due ambienti complementari per eventi statici. L’allestimento AV multi-zona e la climatizzazione efficace consentono di modulare l’atmosfera a seconda dell’occasione senza impattare la fruibilità tecnica.

Riconoscimenti e risultati

Il progetto ha raccolto apprezzamenti per qualità percepita e organizzazione degli spazi. L’idea di portare due suite principali su un 22 metri ha fatto scuola, spingendo più concorrenti a riconsiderare il rapporto tra lunghezza e vivibilità. La risposta del mercato primario e dell’usato giovane segnala una tenuta di valore in linea con marchi consolidati.

Immagini extra

Pearl 72 – cabina armatoriale – pearlyachts.com
Pearl 72 – bagno – pearlyachts.com
Pearl 72 – cambusa – pearlyachts.com

Prospettive e sviluppo

Direzione tecnica

I prossimi affinamenti, tipicamente, si concentreranno sulla gestione energetica: batterie più dense, inverter più capaci e climatizzazione a carichi parziali ottimizzati. L’architettura elettronica è pronta a supportare pacchetti di connectivity avanzata e sistemi di monitoraggio predittivo, utili per ridurre fermi non programmati e pianificare la manutenzione con logica industriale.

Visione di gamma

Il 72 consolida una strada chiara: massimizzare spazi fruibili entro lunghezze che restano gestibili. La coerenza stilistica con i modelli superiori suggerisce una riconoscibilità di famiglia destinata a durare, elemento prezioso sul fronte del valore residuo e del posizionamento d’immagine.

Video

Conclusioni

Questo 22 metri targato Pearl Yachts esprime una tesi precisa: la qualità percepita nasce dall’incontro tra architettura utile e tecnologia non invasiva. Gli spazi sono pensati per essere abitati, non solo ammirati; il mare viene rispettato più che sfidato; la gestione resta sotto controllo con equipaggi snelli. Laddove i concorrenti rincorrono numeri – serbatoi smisurati o velocità di vertice – il Pearl 72 risponde con equilibrio: due suite principali, un fly che funziona davvero, un beach club che non è un “effetto catalogo” e una carena che lascia guidare, non “governare”. Per l’armatore che cerca identità, comfort e sostanza senza voler “salire di categoria” oltre il necessario, è una soluzione pienamente centrata sul problema.