Maori 64, comfort elevato e prestazioni da urlo | Recensione tecnica approfondita

Maori Yacht nasce in Sardegna, a Olbia, come espressione di una visione chiara: costruire open ad alte prestazioni dal carattere volutamente essenziale, dove la pulizia delle linee si accompagna a una qualità esecutiva da atelier. Dalla metà degli anni Duemila il cantiere ha coltivato un linguaggio riconoscibile: murate discendenti che “tocchano” l’acqua, prua affilata e coperta votata alla convivialità, con un livello di personalizzazione che va ben oltre il “semi-custom”. Le collaborazioni con progettisti e designer legati al territorio, in primis lo Studio Marco Ciampa, hanno consolidato una brand identity coerente, tanto nelle misure intermedie quanto nelle taglie superiori. La reputazione sul mercato è quella di una boutique yard: volumi contenuti, attenzione maniacale ai dettagli, rapporto diretto con l’armatore, soluzione tecnica scelta in funzione dell’uso e non per moda.

La credibilità del marchio è stata rafforzata dalla presenza nelle principali fiere del Mediterraneo e da numerose unità impiegate nel day-charter premium, dove robustezza costruttiva, performance e facilità di gestione vengono messe alla prova quotidiana. Nel tempo, Maori ha saputo mantenere un equilibrio tra ricerca estetica e progressi ingegneristici (processi di infusione, stabilizzazione giroscopica, digital switching), senza snaturare l’immediatezza dell’esperienza “open veloce”.

Maori 64 – maoriyacht.com

Introduzione tecnica al modello

Il Maori 64 ft si colloca nella fascia dei 19–20 metri come open/hard top sportivo ad alta vivibilità. L’obiettivo progettuale è chiaro: offrire le accelerazioni e le velocità tipiche di una sport boat con propulsioni a superficie, integrando però una coperta di taglio sociale e ambienti interni adeguati a crociere di medio raggio. La piattaforma è in composito infuso con uso estensivo di sandwich a core chiuso (PVC) e resina vinilestere; i rinforzi sono studiati per trasferire i carichi dai surface drive alla struttura in modo progressivo, limitando i picchi tensionali in corrispondenza dei paramezzali.

LOA: ~19,5 m
Baglio massimo: ~6,0 m
Pescaggio: ~1,2 m
Dislocamento: ~34–38 t (in funzione degli allestimenti)
Serbatoi carburante: ~600–800 l
Serbatoi acqua: ~600–800 l
Motori tipici: 2×MAN 1.300–1.600 hp
Trasmissione: Surface drive (JollyDrive / equivalenti), bow & stern thruster
Velocità massima: ~42 kn (1.300 hp) fino a ~48 kn (set-up potenziati, condizioni favorevoli)
Velocità di crociera: ~36–38 kn
Categoria: CE B (configurazioni tipiche)

Analisi tecnica approfondita

Dimensioni e architettura navale

La carena è un planante con deadrise importante al transom e spray rails calibrati per favorire portanza e asciutto in accelerazione. Il baglio generoso aiuta a coniugare stabilità trasversale in rada e volumi di coperta realmente sfruttabili. Le murate plongeant – cifra stilistica del marchio – abbassano la linea di cintura dando “sea proximity” agli ospiti seduti, ma hanno anche un effetto funzionale: convogliano l’acqua lontano dal living riducendo l’overspray a velocità medie.

Maori 64 – maoriyacht.com

Il baricentro è mantenuto basso tramite un hard top leggero, appoggiato su montanti sottili ma strutturali; questa scelta riduce il momento raddrizzante richiesto in virata ad alta velocità, migliorando la prontezza del passaggio da un’onda all’altra. La geometria dei tunnel e la posizione dei surface sono studiate per mantenere una trim curve favorevole tra 28 e 40 kn: in questo range l’angolo d’assetto tende a rimanere neutro, diminuendo la resistenza di forma.

Nota idrodinamica: a velocità superiori a ~30 kn, la resistenza viscosa cresce meno della resistenza d’onda; la semi-emersione dell’elica tipica dei surface drive riduce la superficie bagnata e le perdite di scia sulla pala, migliorando il rapporto spinta/assorbimento rispetto a linee d’asse tradizionali.

Materiali e processi costruttivi

  • Scafo: stratificazione in GRP con core PVC a celle chiuse; aree ad alto carico (attacchi motori, basi surface, longheroni) in single-skin o sandwich ad alta densità. Resina vinilestere per elevata resistenza all’idrolisi e buone doti meccaniche; gelcoat marino anti-osmosi.
  • Infusione sottovuoto: controlla il rapporto fibra/resina, minimizza le sacche d’aria e standardizza gli spessori. Benefici tangibili su peso, rigidezza e ripetibilità della qualità.
  • Sovrastruttura e hard top: pannelli sandwich irrigiditi da paramezzali trasversali; cristalli strutturali con telai in lega leggera e acciaio marino.
  • Interni: pannellature a nido d’ape/compensato marino alleggerito con rivestimenti essenziali (legni naturali, laccature opache a bassa riflessione). Ferramenta in AISI 316 o alluminio anodizzato.
Maori 64 – prua – maoriyacht.com

Motorizzazioni, propulsione e trasmissioni

La ricetta tipica vede 2×MAN V8/V12 tra 1.300 e 1.600 cv ciascuno, abbinati a surface drive (JollyDrive/Arneson equivalenti). Il sistema consente regolazioni combinate di trim e immersione elica: si ottimizza la portanza sullo specchio di poppa e si riducono le perdite per ventilazione indesiderata. Il vantaggio chiave rispetto a IPS/linee d’asse è la capacità di sostenere velocità medie elevate con slip contenuto, soprattutto su mare formato di prua con onda corta mediterranea.

La manovrabilità a bassa velocità – storicamente tallone d’Achille dei surface – è oggi mitigata da bow e stern thruster e, in alcune build, da joystick che integrano logiche di spinta. L’adozione di un giroscopio (Seakeeper) riduce rollio statico e dinamico, incrementando la fruibilità del pozzetto in rada e la precisione delle manovre laterali controvento.

Prestazioni: velocità, crociera, autonomia, consumi

  • Velocità massima: ~42 kn nelle configurazioni standard 2×1.300 hp; fino a ~48 kn con potenze superiori, ottimizzazione carena/assetto e carichi leggeri.
  • Crociera: ~36–38 kn con rumorosità percepita sorprendentemente contenuta nella zona living sotto hard top grazie a disaccoppiamenti elastici e barriere fonoassorbenti.
  • Range indicativo: 250–320 nm a 30–32 kn, funzione della capacità carburante installata (fino a ~4.000 l su alcune specifiche) e delle condizioni meteomarine.
  • Consumi: in linea con un planante 19–20 m con surface; l’efficienza migliore si ottiene tra 30 e 36 kn, con trim ottimizzato e carena pulita.
Best practice d’impiego: mantenere carena ed eliche impeccabili, verificare regolarmente l’angolo di toe dei drive, curare il bilanciamento longitudinale dei pesi (tender, toys, cambusa) e usare cruise “a gradini” (28 → 32 → 36 kn) per ottimizzare consumi.

Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione

La plancia è un glass cockpit multi-display con integrazione motori, sensori di navigazione, radar a cupola a stato solido, pilota automatico con track control, ecoscandaglio e interfaccia digitale per luci/utenze (digital switching). Il monitoraggio energetico consente di visualizzare assorbimenti AC/DC, stato batterie e priorità carichi. Climatizzazione multizona con logiche inverter per ridurre spunti dei compressori in rada. Disponibili telecamere engine room e termiche opzionali.

Maori 64 – plancia – maoriyacht.com

Design e architettura: firme stilistiche, layout, ergonomia

L’estetica firmata Marco Ciampa si riconosce subito: prua affilata, sovrastruttura bassa, superfici tese. Il ponte principale privilegia la vita all’aperto con tripla modulazione: prendisole di prua, living centrale protetto dall’hard top, beach area poppiera con accesso a piattaforma e garage. L’ergonomia è stata curata con passavanti protetti, altezze sedute corrette per conversazione anche in marcia e una cucina esterna integrata nel blocco bar.

Gli interni, a scelta dell’armatore, si articolano in: 1 cabina armatoriale + salone convertibile 2 cabine + 2 bagni servizio equipaggio . L’altezza libera, rara su molti open di pari misura, consente vivibilità reale. Le superfici opache e i toni neutri limitano la fatica visiva; le luci indirette disegnano volumi senza riverberi.

Maori 64 – layout – maoriyacht.com

Innovazione e ricerca

  • Composito infuso: controllo del rapporto fibra/resina per un laminato più leggero e omogeneo.
  • Stabilizzazione giroscopica: opzionale; migliora la fruibilità del ponte principale e riduce l’affaticamento degli ospiti in rada.
  • Gestione energetica: A/C inverter, LED, digital switching e logiche di riduzione carichi di picco; predisposizioni per pacchi batterie maggiorati.
  • Propulsione a superficie: massimizza l’efficienza oltre i 30 kn; richiede competenza ma ricompensa con cruise sostenuti e top speed elevati.

Vita a bordo e comfort

Il DNA rimane day-cruiser, ma la volumetria consente minicrociere con due/quattro ospiti in massima comodità. Clima multizona, cabine con privacy reale, due toilette, cucina attrezzata e un garage poppiero in grado di alloggiare un tender waterjet ~2,8 m più toys. L’insonorizzazione in sala macchine, il disaccoppiamento elastico dei basamenti e la canalizzazione delle prese d’aria riducono il rumore percepito al living.

Prestazioni in mare: test e feedback

I video e le testimonianze mostrano un comportamento piatto e composto oltre i 35 kn, con spray contenuto e tracking diretto. Il controllo dei trim dei drive permette di “sollevare” la prua quel tanto che basta per ridurre la superficie bagnata senza innescare porpoising. In virata stretta, l’ampio baglio e la rigidezza torsionale preservano l’aderenza laterale. La plancia rimane asciutta grazie ai deflettori integrati e al parabrezza correttamente inclinato.

Maori 64 – poppa – maoriyacht.com

Mercato e concorrenza

Posizionamento prezzo/segmento

Il Maori 64 presidia il segmento open high-performance 60–66’ con una forte connotazione estetica e costruttiva. Le quotazioni, variabili per potenze e accessori (gyro, vernici speciali, elettronica top), spaziano – in via indicativa – da ~€3,0 M per allestimenti d’ingresso a ~€4,6 M su build performanti e molto accessoriate. Il valore percepito si gioca su prestazioni reali, qualità delle finiture e personalizzazione sartoriale.

Analisi dei competitor diretti

  • Wallypower 58 / 58X – estetica iconica, IPS o tripli/quattro fuoribordo nella 58X. Top speed simile (o superiore nella X) ma filosofia diversa: più focus su efficienza IPS o modularità fuoribordo; meno “feeling” da surface a cruise elevati.
  • Evo R6 – beach mode trasformabile e forte focus sul design modulare; prestazioni generalmente inferiori; eccelle per fruibilità di coperta e stupore “teatrale”.
  • OTAM 65 HT – pura performance machine con Arneson e potenze fino a 2.000 hp: velocità potenzialmente superiori al Maori ma con un’impostazione più estrema e una fruibilità interna meno trasversale.
  • Fjord 53 XL – attitudini leisure, IPS, comfort all’ancora eccellente; meno muscolo velocistico e minor “firma” sportiva.

Conclusione competitiva: se l’obiettivo è un equilibrio tra look iconico, cruise a 36–38 kn, top speed oltre 40 kn e possibilità di custom profondo, il Maori 64 rimane uno dei riferimenti. Gli avversari offrono alternative valide su modularità (Evo), brand aura (Wally) o velocità estrema (OTAM), ma raramente replicano il blend di surface-feel + estetica MaorI + vivibilità.

Trend di settore rilevanti

  • Stabilizzazione diffusa anche su taglie sotto i 20 m: ormai attesa dalla clientela premium per il comfort in rada.
  • Efficientamento energetico (A/C inverter, gestione carichi, batterie maggiorate) per ridurre rumorosità e consumi in rada.
  • Esperienza “beach club” con piattaforme più ampie, passerelle/transformer integrate e wet bar completi.
  • Estetica strong e riconoscibile: il design è leva commerciale quanto le specifiche.
Maori 64 – maoriyacht.com

Clientela target

  • Armatori privati del Mediterraneo che desiderano trasferimenti rapidi e giornate in rada con comfort elevato, mantenendo la possibilità di weekend prolungati.
  • Charter di lusso che valorizzano design iconico, velocità e spazi day, con layout conformi a 12–18 ospiti e operatività semplice.
  • Brand ambassador (dealer, società di rappresentanza) in location ad alto impatto immagine (Costa Azzurra, Dubai, Miami), dove lo style factor influisce sulle vendite dell’intera gamma.

Risultati e riconoscimenti

Il 64 ha ottenuto significativa visibilità su media internazionali e piattaforme video, alimentando un passaparola positivo tra comandanti e broker. Nonostante non si citino premi “iconici” esclusivi per il modello, la sua riconoscibilità e il numero di unità sul mercato secondario/charter attestano un product–market fit riuscito.


Approfondimenti ingegneristici

Struttura e vibro–acustica

La rigidezza longitudinale è affidata a longheroni e paramezzali integrati nel guscio scafo, con traverse in corrispondenza dei carichi concentrati (basamenti motori, staffe drive). Il disaccoppiamento elastico degli impianti e l’uso di pannelli fonoimpedenti multistrato dietro le paratie limitano la trasmissione dei boom a regimi elevati. Il risultato è un comfort acustico percepito superiore alla media degli open puri oltre i 35 kn.

Sicurezza e impianti

  • Antincendio sala macchine con sistema a erogazione fissa (es. aerosol o schiuma), rilevatori e comandi remoti in plancia.
  • Sentina compartimentata con pompe automatiche e manuali; sensori livello integrati nel digital switching.
  • Carburante con separatori acqua/diesel e filtri in bypass per manutenzione senza fermo.
  • Elettrico 24 V DC con protezioni dedicate, AC 230/400 V con interruttori differenziali, inverter/charger e set di prese di banchina multiple.

Ergonomia di comando

La seduta pilota–co–pilota è modulare, con bolster per guida attiva. La visibilità a 360° è garantita da montanti snelli e specchi laterali correttamente orientati. Il layout dei comandi posiziona drive/trim e thruster in un’unica zona toccabile senza distogliere lo sguardo; il throttle mapping è progressivo per manovre dolci in banchina.

Maori 64 – maoriyacht.com

Manutenzione e costi di esercizio

I surface drive richiedono metodicità: controlli periodici su bellow, giunti, tenute, convergenza e usura eliche. La sala macchine ben accessibile facilita ispezioni filtri aria/olio e circuiti raffreddamento. Una gestione proattiva preserva prestazioni e valore residuo. Il costo orario è in linea con la categoria ad alte prestazioni; risparmi concreti arrivano da un trim attento e da velocità di crociera calibrate sullo stato del mare.


Esperienza d’uso: scenari tipici

Transfer veloce con mare 3–4

Con onda corta di prua, 28–32 kn sono sostenibili con comfort elevato e spray contenuto; basta agire sui drive per alleggerire l’assetto. In traversia, l’ampio baglio limita il rollio e il tracking rimane incisivo. Il consumo specifico è migliore intorno ai 30–34 kn rispetto a 36–38 kn quando lo stato del mare peggiora.

Giornata in rada

Piattaforma poppiera, prendisole, bar e accesso al mare rendono il 64 un day–boat perfetto. Con giroscopio attivo, l’oscillazione libera cala drasticamente. Impianti A/C inverter e digital switching permettono di gestire i carichi senza stressare il generatore.

Weekend a medio raggio

Due cabine e due bagni offrono privacy reale; l’armatoriale mantiene volume e luce naturale grazie a boccaporti e tagli di vetro ben posizionati. La dispensa consente autonomia alimentare di più giorni, mentre il garage ospita tender e toys per attività costiere.


Concorrenza allargata: confronto parametrico

Wallypower 58

  • IPS: facilità di manovra, efficienza a 25–32 kn
  • Estetica iconica; living coperta sofisticato
  • Velocità massime inferiori alla versione 58X

Wallypower 58X

  • Fuoribordo: top speed elevatissime
  • Manutenzione semplificata, ma rumore più presente in coperta
  • Layout cockpit meno “monolitico” del Maori

Evo R6

  • Trasformabilità “teatro” con beach mode
  • Prestazioni inferiori; forte vocazione lifestyle
  • Ottimo per eventi/ospitalità a bassa velocità

OTAM 65 HT

  • Arneson + potenze fino a 2.000 hp
  • Velocità top nettamente superiori
  • Impostazione più estrema, interni meno versatili

Clienti, canali e valore residuo

Il bacino principale è quello degli armatori mediterranei con home port tra Sardegna, Costa Azzurra e Baleari. Il canale charter di lusso preferisce il 64 per riconoscibilità estetica, accesso semplice al mare e layout day. In entrambi i casi, la qualità percepita delle finiture e la firma stilistica sostengono il valore residuo. Il mercato secondario favorisce unità con manutenzione documentata, sea trial dimostrabili e dotazioni desiderabili (stabilizzatore, domotica, vernici speciali).


Normative, certificazioni, garanzia

Il 64 opera tipicamente in Categoria CE B (mare al largo), con dotazioni di sicurezza dimensionate per l’uso diporto mediterraneo. La certificazione di stabilità e le prove di tenuta impianti seguono protocolli RINA/ISO applicabili. Le garanzie variano per mercati; la costruzione in vinilestere e il processo di infusione sono già di per sé una mitigation dei rischi osmotici nel medio periodo.

Galleria immagini

Maori 64 – cabina armatoriale – maoriyacht.com
Maori 64 – interni – maoriyacht.com
Maori 64 – dinette – maoriyacht.com

Sostenibilità ed efficienza

Pur non essendo un progetto “ibrido” in senso stretto, il 64 integra scelte utili a contenere impatti: compositi infusi (meno sprechi), LED per illuminazione, A/C inverter, digital switching per minimizzare carichi parassiti. Le ottimizzazioni idrodinamiche della carena e la natura stessa dei surface migliorano il quadro consumo/velocità in crociera alta rispetto a linee d’asse tradizionali. Per l’uso in rada, pianificare ancoraggi brevi in modalità low-load riduce il tempo generatore > rumore/emissioni.


Prospettive future del modello e del cantiere

Il Maori 64 rappresenta la traiettoria del cantiere: linee forti, prestazioni vere, customizzazione sartoriale. In prospettiva, ci si attende un’evoluzione su: energy management più spinto (banchi batterie ampliati, inverter di nuova generazione), sensoristica predittiva per la manutenzione e affinamenti ergonomici della beach area. La piattaforma si presta a upgrade ciclici (vernici, arredi, elettronica) che mantengono attuale l’unità nel tempo, sostenendo valore e desiderabilità.

Video

Conclusioni operative

Il Maori 64 ft è un open dal carattere definito: carena planante in composito infuso, propulsione a superficie per cruise sostenuti e top oltre i 40 nodi, coperta sociale e interni capaci di minicrociere. La proposta è indirizzata a chi desidera guidare davvero lo scafo – gestendo trim, assetto e pesi – e allo stesso tempo godere di una estetica iconica e di finiture da boutique yard. Nel confronto competitivo, poche barche coniugano così efficacemente prestazione, stile e usabilità. Per armatori privati e operatori charter che cercano un 60–66’ con signature look e sensazioni di guida sportive, il 64 rimane una scelta tra le più coerenti sul mercato.