Il Majesty 100 Terrace nasce come evoluzione mirata del celebre 100 piedi di Gulf Craft: la piattaforma resta fedele all’impronta del modello originario, ma ogni ambiente è stato riprogettato per incrementare fruibilità, intimità e logica dei flussi. L’elemento che definisce la personalità dell’imbarcazione è la terrazza privata a prua collegata alla suite armatoriale sul main deck: un volume coperto e protetto che rende concreta l’idea di “ritiro” sul mare, senza sottrarre respiro agli spazi sociali. Il risultato è un 32 metri semi-dislocante che combina percorrenze interessanti a velocità economiche con un comfort di bordo tipico di yacht più generosi per stazza apparente, restando sotto la soglia delle 200 GT per agilità normativa e costruttiva.
Il cantiere: radici industriali, crescita costante, attenzione all’integrazione
Gulf Craft, attiva dagli anni Ottanta negli Emirati Arabi Uniti, ha costruito nel tempo un ecosistema produttivo in cui progettazione, lavorazione dei compositi, impiantistica e finiture sono fortemente integrate. Il marchio Majesty Yachts rappresenta la vocazione del gruppo per i superyacht, con una gamma che presidia la fascia dei cento piedi e oltre. L’approccio è pragmatico: layout intelligenti, solidità industriale, programmazione degli allestimenti e attenzione alla manutenzione nel medio periodo, così da rendere il prodotto sostenibile sia per l’armatore privato sia per le flotte charter.
La reputazione del gruppo si innesta su tre pilastri: capacità di produrre volumi di qualità in composito, capacità di personalizzazione ragionata (materiali, impianti, soluzioni di stabilizzazione) e un rapporto valore-prezzo competitivo se confrontato con cantieri che puntano più sull’esasperazione performativa che sulla vivibilità continuativa. In questo contesto il Majesty 100 Terrace è il manifesto della fase matura di questa filosofia.

Architettura navale e dimensionamenti
Geometrie di base e impostazione della carena
La barca adotta una carena semi-dislocante in GRP con sovrastruttura in composito e un gioco di volumi studiato per massimizzare luce e superfici utili all’interno dei ~199 GT. Le proporzioni tipiche del modello si attestano nell’intorno dei 32 metri di lunghezza fuori tutto e oltre 7 metri di baglio massimo, con pescaggio di circa 2 metri a pieno carico. L’opera viva, pulita e scorrevole, è calibrata per restituire efficienza a 10–14 nodi, mantenendo sufficiente riserva di spinta per puntate a oltre 20 nodi quando richiesto dal profilo di missione.
Il layout su tre livelli (main, upper/sky lounge e sun deck) lega tra loro i volumi con una logica di percorsi che separa in modo naturale il mondo ospiti da quello servizio: il blocco tecnico e le scale equipaggio consentono interventi discreti, mentre il salone, la sky lounge e i ponti esterni disegnano un continuum indoor–outdoor privo di strozzature percettive.

Materiali e processi di costruzione
Struttura, lamellare e finiture
Lo scafo in GRP utilizza stratificazioni differenziate per zone e rinforzi nelle aree a maggiore sollecitazione (longheroni, paratie principali, basi dei macchinari). La sovrastruttura, anch’essa in composito, sfrutta la versatilità del materiale per ospitare ampie superfici vetrate senza penalizzare la rigidità del complesso: i telai dei finestrati sono integrati nel disegno strutturale e dialogano con un sistema di giunti elastomerici che limita vibrazioni e rumore aerotrasmesso.
All’interno, essenze chiare e pietre naturali si alternano a tessuti tecnici e pelli con trattamento anti-UV. Le altezze interne e la continuità delle vetrate a tutta altezza nel salone ridefiniscono la prospettiva visiva, dando l’impressione di trovarsi in un attico panoramico più che su uno yacht di 32 metri.
Propulsione e trasmissione
Opzioni di motorizzazione
La sala macchine è tipicamente configurata con due diesel ad alta potenza su linea d’asse. L’impostazione privilegia l’affidabilità e la semplicità di conduzione: riduttori con rapporti dimensionati sulla curva di coppia dei propulsori, supporti elastici e allineamento accurato dei giunti per smorzare vibrazioni. Le eliche a grande diametro e passo adeguato forniscono trazione pulita e prevedibile, con vantaggi tangibili nella gestione del moto alle basse velocità in porti affollati e durante l’ancoraggio.
Questa scelta, apparentemente conservativa, si traduce in manutenzione programmabile, consumi coerenti con la stazza e la geometria, e nella possibilità di impostare lunghe crociere senza stress per macchine e impianti, aspetto cruciale per chi intende vivere la barca per settimane.

Prestazioni: velocità, andature e autonomia
Profili di utilizzo e comportamento
Il Majesty 100 Terrace esprime il meglio nella fascia 10–16 nodi, con un equilibrio tra comfort, consumo e rumorosità che rende il viaggio parte dell’esperienza, non un mero trasferimento. In spinta piena si superano i 20 nodi, mentre alle andature economiche l’autonomia si dilata in modo sensibile, consentendo traversate su scala regionale senza ricorrere a rifornimenti frequenti. La risposta dell’opera viva sul mosso è progressiva e controllabile: la prua pulita taglia il frangente senza colpi secchi e la sezione di poppa garantisce stabilità di rotta.
La barca comunica sinceramente con timone e manette: chi timona percepisce subito un’impostazione captain friendly, con inerzia ben gestibile e una velocità di risposta al comando che infonde fiducia anche quando la visibilità laterale è schermata dal vento apparente.
Impianti di bordo: elettronica, domotica e gestione energetica
Plancia, sensori e controllo
La wheelhouse rialzata adotta una filosofia glass bridge con più display configurabili per conning, navigazione, gestione dei carichi e monitoraggio allarmi. Radar, ecoscandaglio, cartografia e sistemi di data logging convergono in un’interfaccia intuitiva che riduce l’errore umano e velocizza le procedure standard (partenza/arrivo, ancoraggi, passaggi in acque ristrette).

Domotica e comfort climatico
L’infrastruttura digitale di bordo gestisce HVAC, scenari luminosi, oscuranti e distribuzione A/V in multiroom. Una logica di energy management coordina generatori, banchina e carichi “hotel”: l’obiettivo è mantenere costante il microclima riducendo i picchi, a beneficio del comfort acustico e della longevità delle macchine.
Stabilizzazione e manovre
Pinne, giroscopi e propulsione trasversale
Il pacchetto stabilizzante è modulare: le pinne attive lavorano egregiamente in navigazione, mentre un eventuale gyrostabilizer smorza il rollio all’ancora. Insieme disegnano un campo di comfort ampio, apprezzabile sia agli ormeggi più esposti sia in rada con onda lunga. L’ausilio dei thruster prua/poppa — dimensionati per gli spostamenti lenti con vento traverso — rende le manovre previste e ripetibili, requisito fondamentale per equipaggi ridotti o charter con rotazioni serrate.
Design esterno e interno
Linguaggio stilistico e rapporto con l’acqua
Lo stile è pulito, moderno, con vetrate a tutta altezza che alleggeriscono visivamente la fiancata e portano il mare fin dentro il salone. Il ponte principale scorre da poppa a prua con poche cesure: il pozzetto coperto diventa naturale estensione del living interno, mentre la terrazza armatoriale alla sommità di prua crea una zona raccolta, protetta, in cui rumore e vento risultano attenuati per conformazione.
Logica degli spazi
La suite del proprietario sul main deck beneficia di viste ampie e accesso diretto alla terrazza. Sotto coperta, quattro cabine ospiti tutte en-suite permettono configurazioni flessibili tra matrimoniali e twin convertibili, per accogliere gruppi familiari o charter con ospiti eterogenei. La sky lounge sul ponte superiore è un secondo salone con vista rialzata: conviviale quando si naviga al tramonto, funzionale come zona cinema o sala riunioni durante uno business cruise.

Gli spazi esterni sono bilanciati: pozzetto per pranzi all’ombra, living di prua per momenti privati, sun deck con prendisole e wetbar per giornate all’ancora. Il filo conduttore è la continuità, non la ridondanza: ogni ambiente ha una missione precisa, nessuno è decorativo.
Ergonomia, percorsi e privacy
Separazione funzionale e fluidità d’uso
La rete dei percorsi di servizio limita incroci tra equipaggio e ospiti. Pantry e cambusa sono posizionati per ridurre tempi di servizio e passaggi in aree nobili; le scale tecniche consentono interventi rapidi e invisibili. Questo si traduce in privacy reale per l’armatore e in un ritmo di bordo naturale, senza “buchi” logistici durante colazioni, cene o cocktail al tramonto.
Innovazione e ricerca
Efficienza, emissioni e comfort globale
Senza spingersi su architetture ibride complesse, il Majesty 100 Terrace introduce un concetto di efficienza sistemica: carena ottimizzata per carichi reali, impianti termici a resa modulata, isolamento selettivo nei punti a maggiore trasmissione sonora, e una gestione intelligente dei carichi “hotel”. Il risultato è un abbattimento percepibile della fatica sensoriale durante i soggiorni lunghi a bordo.
Anche la manutenibilità rientra nel concetto di innovazione: la disposizione dei macchinari è studiata per accessi rapidi e per soste tecniche brevi, con chiare vie di estrazione dei componenti più voluminosi. La strumentazione di diagnosi consente di prevenire parte dei fermi macchina, supportando chi opera la barca con programmi di charter intensivi.

Vita a bordo
Abitabilità quotidiana e dettagli che fanno la differenza
La cabina armatoriale è un’area calma e luminosa, pensata per essere vissuta anche in navigazione lenta: superfici tattili, luci calibrate e dialogo naturale con la terrazza anteriore. Le cabine ospiti giocano su tonalità neutre e materiali morbidi, con bagni ventilati e dotazioni complete. A livello di living, il salone principale è abitabile tutto il giorno: al mattino come spazio lettura, a mezzogiorno per un pranzo riparato dal sole e la sera come lounge con vista a 360° sulla baia.
Il comfort climatico è costante: bocchette studiate per evitare correnti d’aria fastidiose, controllo di temperatura stanza per stanza, isolamento dei locali tecnici. Il rumore strutturale è contenuto con accorgimenti su supporti, giunti e pannellature fonoassorbenti.
Prove in mare e riscontro degli operatori
Sensazioni al timone e qualità di marcia
In prova il 100 Terrace offre una conduzione prevedibile e progressiva: non cerca spettacolarità, punta alla costanza. L’assetto si stabilizza presto, il beccheggio è smorzato e la transizione tra dislocamento veloce e scorrimento più brillante avviene senza scalini evidenti. In accelerazione, l’uscita dall’onda di scia è pulita; in virata larga, la piattaforma rimane composta e non “siede” sulla poppa. Sono caratteristiche che infondono fiducia anche a chi alterna equipaggi professionali e conduzione da parte dell’armatore con skipper di fiducia.
Mercato e concorrenza
Segmento di riferimento e posizionamento
Nel perimetro 30–33 metri il Majesty 100 Terrace fa leva su volumi interni, privacy e autonomia a velocità economiche. Non si propone come primatista di velocità: lascia quel terreno a modelli più sportivi. Scommette invece sulla qualità del tempo a bordo e su costi operativi coerenti con la missione crocieristica. Questa impostazione lo rende interessante per armatori che desiderano un “porto sicuro” sul mare, oltre che per flotte charter che cercano un guest experience dal taglio contemporaneo.
Rivali diretti: punti di contatto e differenze
Tra i competitor tipici figurano sport yacht di simile lunghezza che offrono punte velocistiche superiori, allestimenti d’impatto e finiture sartoriali molto spinte. Il 100 Terrace risponde con intelligenti scelte volumetriche (terrazza di prua coperta, sky lounge panoramica, salone con vetrate a tutta altezza) e con un equilibrio generale che guarda alla fruizione prolungata. Il cliente tipo non misura la barca solo in nodi, ma in ore felici vissute in silenzio, luce naturale e microclima controllato.
Clientela target
Privati, charter e società
- Armatori privati che mettono al centro discrezione, ergonomia e autonomia: desiderano un rifugio navigante con una suite di riferimento e aree condivise ben calibrate.
- Operatori charter di fascia alta interessati a cinque cabine en-suite e a zone giorno multiple, così da proporre esperienze differenziate lungo la giornata.
- Società di rappresentanza che cercano uno yacht-salone per eventi e ospitalità, con percorsi di servizio funzionali e scenografie luminose di sicuro effetto.

Risultati e riconoscimenti
Risonanza sul mercato
La piattaforma “100” di Majesty ha ottenuto negli anni diffusione e attenzione mediatica costante. La declinazione “Terrace” ha dato un volto nuovo al modello, catalizzando l’interesse degli armatori per la prua abitabile coperta, soluzione che coniuga privacy e scena in un punto della barca tradizionalmente vocato solo a manovre e prendisole.
Prospettive e traiettorie evolutive
Dove sta andando il progetto
Il 100 Terrace suggerisce una direzione precisa: maggiore qualità percepita a parità di stazza lorda, interior luminosi e spazi privati integrati senza separazioni traumatiche. È verosimile aspettarsi ulteriori affinamenti su coibentazione, gestione dei carichi energetici e pacchetti di stabilizzazione combinata, in linea con l’evoluzione delle abitudini d’uso (più rada, più permanenza, meno corse di trasferimento).
Scheda tecnica sintetica
- Modello: Majesty 100 Terrace
- Costruttore: Gulf Craft (brand Majesty Yachts)
- Architettura: carena semi-dislocante in composito
- Lunghezza f.t.: ~32 m
- Baglio max: ~7 m
- Pescaggio: ~2 m
- Stazza lorda: ~199 GT
- Propulsione: 2 motori diesel, linea d’asse, eliche a grande diametro
- Velocità: oltre 20 kn di picco; crociera ideale 10–16 kn
- Autonomia: estesa alle andature economiche
- Cabine ospiti: 5 (armatore sul main + 4 nel ponte inferiore), tutte con bagno
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Analisi comparativa ingegneristica
Che cosa si compra davvero
Scegliere il Majesty 100 Terrace significa puntare su abitabilità intelligente piuttosto che su record di velocità. La barca non “grida”: parla una lingua fatta di proporzioni, luce, percorsi chiari e rumore basso. L’armatore che la preferisce è spesso un viaggiatore che ama rimanere in rada, condurre trasferimenti a velocità moderata, dormire bene, conversare senza alzare la voce e godere di un microclima costante anche con l’imbarcazione esposta al sole per ore.
Se messi sulla bilancia, pesano la terrazza di prua come luogo emotivo e razionale, la sky lounge come secondo living capace di trasformarsi all’occorrenza, e un set di impianti progettati per lavorare con margini anziché in costante regime di picco. Questa filosofia riduce lo stress di macchine e persone, elevando il valore d’uso quotidiano.
Punti chiave per il charter manager
Perché funziona a noleggio
- Layout capace di accogliere nuclei familiari e gruppi misti, con cinque cabine indipendenti e zone giorno distribuite.
- Servizi dimensionati per cicli intensivi: cambusa funzionale, pantry vicine alle aree sociali, percorsi di servizio separati.
- Comfort dinamico garantito dalla stabilizzazione modulare: i pasti in rada non sono mai un azzardo.
- Costi d’esercizio allineati alla missione crocieristica: consumi e manutenzione prevedibili.
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Conclusione: il posizionamento nel panorama dei 32 metri
Il Majesty 100 Terrace è un 32 metri che fa della vivibilità il proprio manifesto: luce naturale, privacy reale, coerenza dei percorsi e una stabilità che rassicura. Non intende primeggiare con numeri assoluti, ma punta ad essere la migliore “casa sul mare” nella sua classe, per chi chiede alla barca meno adrenalina e più qualità del tempo. In un mercato spesso dominato dall’esteriorità, questa è una proposta che privilegia sostanza, equilibrio e progetto.


