Il Gozzo 38 Cabin traduce l’archetipo del gozzo tradizionale in un’imbarcazione contemporanea, pensata per chi desidera un walkaround cabinato davvero fruibile dodici mesi l’anno. L’impostazione progettuale non rincorre record di velocità, bensì una efficienza di crociera stabile, unita a manutenibilità e a una vivibilità che sorprende per rapporto dimensioni/spazi. La carena a V moderata, con pattini che corrono lungo la carena fino allo specchio di poppa, privilegia la transizione fluida in planata e il controllo sull’onda corta tipicamente mediterranea, mentre la sovrastruttura continua “tipo coupé” protegge, illumina e mette in collegamento naturale interno ed esterno.
Dentro la fascia 35–40 piedi, questo modello si ritaglia un ruolo preciso: non un cruiser puro, non un dayboat spinto, bensì un weekender premium che combina robustezza percepita, facilità di governo e stile senza tempo. La scelta di privilegiarne la semplicità d’uso in equipaggio ridotto — passavanti protetti, movimenti intuitivi, comandi leggibili — conferma la direzione ingegneristica: ridurre le complessità superflue, aumentare la qualità dei dettagli che contano.

Il cantiere: identità, metodo, affidabilità
Radici e continuità industriale
La matrice culturale è quella del Mediterraneo, con un’eredità di saper fare artigiano riversata nella nautica moderna. Ciò che un tempo veniva modellato in legno è oggi rifinito in composito con processi controllati, tolleranze strette e verifiche ripetibili. Il risultato è un prodotto che conserva proporzioni iconiche (prua importante, murate protettive, tuga filante) pur adottando criteri industriali coerenti con l’utenza contemporanea.
Filosofia costruttiva
La linea estetica non nasce in ufficio marketing: è l’effetto visibile di priorità ingegneristiche — seaworthiness, comfort dinamico, ergonomia — tradotte in forma. La falegnameria non è mera decorazione ma parte dell’ergonomia sensoriale; le superfici vetrate non sono uno sfizio stilistico, bensì un mezzo per visibilità e luminosità interne senza riverberi. Tale coerenza alimenta una reputazione robusta presso armatori e comandanti: barche “sane”, che si manovrano senza ansia e mantengono il valore nel tempo.
Architettura navale e dimensioni
Geometrie principali
Con una lunghezza fuori tutto nell’ordine di 11,5 metri e un baglio massimo prossimo a 3,7 metri, il Gozzo 38 Cabin offre volumi ben distribuiti su entrambe le quote, ponte e sottocoperta. Il pescaggio vicino al metro è il compromesso giusto tra accesso alle rade e stabilità statica. L’insieme è concepito per reggere andature di crociera tra i 22 e i 25 nodi con assetto composto, pur consentendo punte vicine ai 30 nodi a seconda dell’allestimento propulsivo.
Carena e comportamento
La carena a V moderata, con pattini di sostentamento e sezione poppiera portante, abbatte il tempo di ingresso in planata e preserva linearità di risposta quando il mare si accorcia. Il pieno a prua regala volume sottocoperta e ammorbidisce l’impatto sull’onda; la portanza di poppa riduce la resistenza indotta nella fase transitoria, con beneficio misurabile sui consumi specifici.

Materiali e processi
Scafo e sovrastruttura
Il corpo scafo è realizzato in GRP/vetroresina con stratificazioni differenziate e rinforzi nei punti di carico. La coperta, anch’essa in composito, dialoga con lo scafo tramite giunzioni robuste e sigillate. Le superfici di calpestio in teak migliorano grip e comfort termico; le murate proteggono senza appesantire la linea. Questa combinazione assicura rigidità, smorzamento vibrazionale e facilità di ripristino in caso di urti leggeri.
Interni e finiture
Sottocoperta prevalgono essenze chiare, laminati marini per le superfici maggiormente esposte all’usura, imbottiti nautici resistenti alla salsedine e metallerie in acciaio inox AISI 316 nelle aree critiche. Gli arredi sono ancorati su basi irrigidite, con fissaggi accessibili: niente scricchiolii, niente risonanze, minima manutenzione straordinaria. L’insieme restituisce qualità tattile e pulizia formale.

Apparato motore, propulsione, trasmissioni
Filosofie alternative
Il progetto contempla due vie tecniche su base Volvo Penta D4: la soluzione con trasmissioni DPI (sterndrive duo-prop) per chi cerca prontezza e manovre chirurgiche a bassa velocità; la configurazione su linea d’asse per chi predilige spinta lineare, semplicità meccanica e resa regolare alle andature stabili. In entrambi i casi, la coppia corposa dei D4 consente di viaggiare con ampio margine senza esasperare i regimi.
Implicazioni ingegneristiche
Con lo sterndrive duo-prop, le eliche controrotanti migliorano il rendimento e mitigano lo scarroccio laterale, aumentando controllo e precisione in ormeggio. Con l’asse, la trasmissione più lineare limita assorbimenti parassiti e semplifica la manutenzione. La scelta dipende dal contesto d’uso: marine strette e venti incanalati avvantaggiano il DPI; rotte lunghe e filosofia “low stress” prediligono l’asse.
Prestazioni e autonomia
Velocità, crociera, consumi
L’imbarcazione esprime, a seconda delle versioni, una velocità massima nell’intorno dei 28–30 nodi. La crociera ideale si colloca tra 22 e 25 nodi, fascia in cui la carena lavora nel suo plateau di efficienza. I consumi per miglio si mantengono competitivi rispetto alla categoria e scendono ulteriormente riducendo l’andatura a 18–20 nodi, utile quando il mare si fa corto. Con capacità carburante intorno ai 700 litri, l’autonomia operativa supera agevolmente le 200 miglia alla crociera economica.
Comfort dinamico
La rumorosità è contenuta in salone, grazie a insonorizzazioni mirate in sala macchine e a guarnizioni efficaci sulle porte. La distribuzione dei pesi intorno al baricentro riduce le oscillazioni di assetto man mano che cala il carburante. L’imbarcazione dialoga bene con il mare corto: abbassando lievemente la velocità, si entra in una finestra di comfort notevole, utile a equipaggi familiari.
Sistemi di bordo e impiantistica
Elettronica di navigazione e domotica
La plancia prevede display multifunzione di ultima generazione, autopilota calibrato sulle inerzie della barca, radar a stato solido e AIS. L’integrazione dei quadri digitali consente la gestione centralizzata di luci, pompe, utenze AC/DC e climatizzazione, con monitoraggio di tensioni e correnti in tempo reale. In base alla trasmissione, si possono adottare joystick e ausili all’ormeggio per rendere la barca “single/short-handed friendly”.

Ordine e accessibilità
Il cablaggio corre in canaline ispezionabili, con fascettature ordinate e curve generose per evitare stress dei conduttori. La sala macchine è servita da un portello ampio, i filtri sono raggiungibili senza contorsioni, i prelievi per manutenzione sono a vista. Sono previste predisposizioni alla telemetria remota per diagnosi rapide e per una gestione “data-driven” della manutenzione.
Design esterno, layout interni, ergonomia
Stile e aerodinamica
La silhouette è quella di una coupé mediterranea: tuga continua e finestrature a nastro evitano spigoli aerodinamici, riducendo turbolenze e sporco d’acqua sul parabrezza. La linea di cintura scorre senza interruzioni, le murate restano protettive ma snelle, i passaggi laterali sono ampi e sempre ben difesi da pulpiti continui.
Ponte principale e collegamento con l’esterno
Il pozzetto accoglie una dinette modulare, la piattaforma poppiera facilita il bagno e le operazioni con il tender, e le porte a libro verso il salone trasformano, in pochi secondi, due ambienti in un unico grande spazio conviviale. La cucina a livello ponte elimina barriere verticali per chi cucina e mantiene la socialità con chi vive l’esterno.
Sottocoperta
Il sottocoperta ospita una cabina armatoriale a prua con letto centrale, una cabina ospiti a centro barca con letto ampio e un bagno con box doccia separato e altezze generose. L’uso di essenze chiare e la gestione attenta dei volumi negativi (sotto sedute e gradini) aumenta la sensazione di spazio e migliora lo stivaggio. L’insieme è pensato per due adulti in pieno comfort, con possibilità di ospitare altri due posti letto per weekend allungati.


Plancia e postazione di governo
Strumentazione in linea di vista, superfici anti-riflesso, supporti per avambracci in manovra, comando motori posizionato per evitare torsioni del polso: piccoli dettagli che, sommati, fanno la differenza in una giornata intera al timone. La visibilità a 360° è ampia, con montanti studiati per ridurre i coni d’ombra.
Innovazione, efficienza energetica, sicurezza
Gestione energetica
Lo scafo lavora nella zona di massimo rendimento alle velocità intermedie; questo consente di ridurre il tempo di generatore e, se si sceglie un pacco servizi maggiorato, di prolungare il comfort in rada. La predisposizione per banchi batterie di capacità superiore e per caricabatterie “smart” rende naturale l’upgrade nel ciclo di vita. È contemplabile l’integrazione di fotovoltaico leggero per alimentare carichi base.
Stabilità e sicurezza
La stabilità intrinseca della piattaforma è buona grazie alle geometrie poppiere; su richiesta, flap automatici o giroscopi possono attenuare il rollio residuo in rada. Sul piano passivo, pulpiti continui, bitte sovradimensionate e passavanti protetti creano un contesto sicuro per equipaggi non professionali; su quello attivo, la leggibilità delle interfacce e gli allarmi di impianto supportano decisioni rapide.
Vita a bordo e comfort
Qualità percepita e climatizzazione
La combinazione di legni chiari, rivestimenti morbidi e illuminazione LED dimmerabile genera un’atmosfera accogliente. La climatizzazione distribuisce flussi senza getti fastidiosi, con bocchette orientabili e rumorosità contenuta. L’acustica è curata anche nelle zone tecniche: niente vibrazioni di fondo, niente risonanze a regime di crociera.

Uso quotidiano
Chi vive la barca in coppia apprezzerà stivaggi ordinati, superfici a manutenzione semplice, percorsi di passaggio senza inciampi. La cucina a livello ponte minimizza i dislivelli; la piattaforma poppiera robusta invita a un uso balneare disinvolto. Sono scelte pratiche, che nel tempo fanno la differenza nella soddisfazione d’uso.
Prove in mare e risposta al timone
Leggibilità del comportamento
Al timone si apprezza la progressività: ingresso in planata senza strappi, correzioni minime, virata che accompagna e non sorprende. In giornate con onda corta, basta scalare alla finestra 20–22 nodi per rientrare in un regime di comfort elevato. La barca comunica ciò che accade allo scafo, e questo, per chi conduce, vale quanto un dato di targa.
Manovre e ormeggi
In porto, con lo sterndrive si gioca di fino; con l’asse ci si affida alla spinta corposa e alla prevedibilità della reazione. In entrambi i casi, la visibilità dalla postazione di guida e la distribuzione degli appigli lungo i passavanti alleggeriscono le operazioni per equipaggi ridotti.

Mercato di riferimento e concorrenti
Posizione competitiva
Il Gozzo 38 Cabin si colloca nella fascia mid-high dei 35–40 piedi, dove il cliente non cerca solo numeri ma identità, comfort e consistenza nel tempo. La qualità percepita e la riconoscibilità della linea sostengono il valore residuo. A parità di prezzo, molti modelli offrono più volumetria o outlook più aggressivo, pochi garantiscono la stessa somma di esperienza, matericità e semplicità d’uso.
Confronto tipologico
- Picnic boat classici della stessa taglia: altissima eleganza formale, ma spesso saloni meno fruibili; qui la abitabilità quotidiana vince.
- Walkaround all-weather nordici: protezione eccellente, ma matericità più “tecnica”; il Gozzo privilegia calore mediterraneo e falegnameria.
- Cruiser mainstream 37–40: prezzi più aggressivi e grande industrializzazione, ma personalità meno marcata. Il Gozzo parla un linguaggio proprio.
Clientela target
Il cliente tipo è un armatore privato con sensibilità per il design sobrio e la qualità tattile, che naviga con famiglia e amici, alterna giornate in mare a weekend prolungati e preferisce una barca che “funzioni sempre” più che inseguire l’ultimo decimale di velocità. Il modello si presta anche a charter di fascia alta giornalieri o a uso hospitality in strutture boutique costiere, dove contano riconoscibilità e comfort di accesso.
Riconoscibilità e riscontri
La linea inconfondibile e la fruibilità trasversale hanno suscitato attenzione in contesti espositivi e professionali. Più della scheda tecnica, colpisce la coerenza complessiva: ciò che promette in banchina si ritrova in mare, e questo genera passaparola positivo fra armatori e comandanti.
Traiettoria evolutiva
La filosofia che il Gozzo 38 Cabin esprime — all-season, efficienza reale, impianti ordinati, comfort acustico — indica una rotta chiara. È ragionevole immaginare sviluppi su power management, connettività e ottimizzazione dei pesi, con pacchetti dedicati all’ancoraggio silenzioso e all’autonomia energetica. L’ossatura tecnica è pronta per recepire evoluzioni senza stravolgere l’identità.
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Scheda tecnica riassuntiva
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- Categoria: walkaround cabinato, impiego all-season
- Lunghezza f.t.: ~11,5 m
- Baglio massimo: ~3,7 m
- Pescaggio: ~0,9–1,0 m
- Dislocamento indicativo: medio per la classe, tarato per comfort ed efficienza
- Layout: salone a livello ponte con cucina lineare; 2 cabine; 1 bagno con box doccia
- Costruzione: scafo e coperta in GRP; teak in coperta; metallerie inox AISI 316
- Motorizzazioni: 2 × Volvo Penta D4 (opzione DPI duo-prop oppure linea d’asse)
- Velocità: max ~28–30 kn; crociera ~22–25 kn
- Autonomia: >200 nm alla crociera economica, in funzione di carichi e mare
- Elettronica: MFD, autopilota, radar solido, AIS; gestione carichi su quadri digitali
- Predisposizioni: telemetria remota, upgrade banchi servizi, integrazione fotovoltaico leggero
- Target: armatori privati, boutique charter giornalieri, hospitality di fascia alta
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Valutazione tecnica finale
Il Gozzo 38 Cabin non è un esercizio di stile: è una piattaforma coerente che mette al centro l’uso vero. La carena lavora bene nella fascia 20–26 nodi, l’assetto è leggibile e in marina non si soffre. Le due famiglie di trasmissione permettono di cucire la barca sul contesto operativo, e il layout — interno ed esterno — favorisce la vita di bordo senza compromessi. Non estrema nulla e, proprio per questo, convince chi cerca piacere d’uso, semplicità e valore nel tempo.


