Il cantiere: identità, metodo e reputazione
Radici e cultura costruttiva
La storia di Filippetti Yachts si intreccia con il saper fare italiano applicato a yacht sportivi per armatori esigenti. Il percorso industriale è scandito da scelte coerenti: layout funzionali, laminazioni attente ai carichi, impianti dimensionati con margine e finiture sartoriali. L’approccio è pragmatico: ogni elemento visibile—e invisibile—è calibrato perché la barca resti certa da leggere e semplice da mantenere lungo l’intero ciclo di vita, senza sorprese in esercizio.

Prestigio sul mercato e clientela
Nel cluster dei 55–60 piedi a vocazione prestazionale, il brand ha consolidato una reputazione di costruzione robusta e linee pulite. Il bacino d’utenza combina armatori privati che desiderano “guidare” il proprio yacht con operatori charter premium interessati a un day-cruiser veloce, confortevole e con costi d’esercizio prevedibili. La personalizzazione, elemento distintivo del cantiere, consente di interpretare esigenze molto diverse senza snaturare l’equilibrio tecnico del progetto.
Idea di prodotto e piano di progetto
Missione tecnico-funzionale
Il Sport 55 nasce come hard top ad alte prestazioni con carena planante a V profonda. L’obiettivo è duplice: massimizzare la resa propulsiva su andature di crociera veloce e mantenere una risposta prevedibile con mare formato. La sovrastruttura privilegia la luce naturale e l’aerazione—senza penalizzare rigidità e baricentro—grazie a un hard top apribile che amplia la fruizione in modalità open-air senza scendere a compromessi su protezione e struttura.
Logica di pesi e baricentri
Il progetto è costruito attorno a un baricentro centrale e basso: serbatoi al centro di gravità, sala macchine con supporti elastici e vie d’aria studiate per ridurre perdite di carico. Il risultato è un assetto neutro lungo tutta la curva di accelerazione e un ingresso in planata senza impennate. I sistemi di bordo sono organizzati per ridurre cavi e tubazioni superflue, con canalizzazioni ordinate e percorsi corti che migliorano affidabilità e pesi.

Analisi tecnica approfondita
Dimensioni principali e architettura navale
La barca sviluppa una LOA nell’ordine dei 17,3–17,4 metri e un baglio prossimo a 4,6–4,7 metri, proporzioni che conciliano stabilità trasversale e superfici utili interne. Il pescaggio è contenuto per favorire approdi in acque poco profonde, con differenze sensibili in base alla trasmissione (pod o surface) e alla configurazione di eliche e flap.
La geometria della carena combina una V marcata in chiglia con pattini di sostentamento progressivi: l’impronta a poppa resta generosa per sostenere l’accelerazione, mentre il fine prua attenua l’impatto su onda corta. L’eventuale presenza di redan è finalizzata a ridurre l’area bagnata ad alte velocità e a stabilizzare i flussi lungo la fiancata. Ne esce una piattaforma “onesta”: predicibile in appoggio, secca sull’acqua e poco dispersiva in spray.
Materiali e struttura
Scafo e coperta sono in GRP con resine a specifica marittima; le zone critiche (madieri, longheroni, basamenti) ricevono rinforzi e pelli supplementari per contenere le deformazioni a fatica. La sovrastruttura è stratificata per modulare il peso in alto e mantenere la rigidezza torsionale. Sotto coperta, arredi tecnici alleggeriti su telai e pannellature con trattamenti fonoassorbenti mirano a ridurre vibrazioni e rumorosità percepita.
Motori, propulsione e trasmissioni
La piattaforma accoglie installazioni diverse con impostazione coerente. Con Volvo Penta IPS (tipicamente nella fascia IPS 1200), la barca beneficia di pod orientabili, joystick integrato e posizionamento dinamico, oltre a un rendimento propulsivo elevato per l’uso crocieristico. In alternativa, talune configurazioni prevedono MAN con Arneson surface drive per massimizzare spunto e velocità di punta. La scelta tra le due filosofie propulsive si riflette direttamente su carattere, manutenzione e curva consumi—senza alterare la coerenza della barca nel suo insieme.

Prestazioni: crociera, massima, autonomia e consumi
Con propulsione IPS, la barca esprime una crociera compresa attorno ai 30–32 nodi con punte prossime ai 38 nodi in allestimenti leggeri e mare favorevole. La taratura con surface drive consente risultati superiori in termini di top speed, con un sound meccanico più presente e un controllo dell’assetto più “manuale”. L’autonomia beneficia di serbatoi nell’ordine dei 2.800 litri, dimensionamento adeguato per trasferimenti veloci su medie distanze. Il dato consumi è funzione di set-up, carico, eliche e mare: IPS privilegia la resa globale; surface drive regala la progressione che gli armatori sportivi ricercano.
Impianti di bordo, elettronica e domotica
La timoneria è centrata su display multifunzione di grande formato con integrazione carteggio, radar, ecoscandaglio e diagnostica motori. Il bus digitale governa utenze e scenari: imbarco/ormeggio, crociera diurna, notte, silent mode all’ancora. La logica impiantistica separa i carichi critici dalle linee ausiliarie per limitare cadute di tensione e agevolare la diagnosi. L’autopilota, con funzioni avanzate, lavora in sinergia con i pod per manovre millimetriche e mantenimento rotta preciso.

Ricerca, innovazione e stabilità
Il cantiere concentra R&S su tre assi: efficienza idrodinamica, comfort vibro-acustico e stabilità al rollio. L’adozione di stabilizzazione giroscopica opzionale riduce i movimenti trasversali in rada e alle basse andature. L’integrazione energetica (batterie servizi maggiorate, inverter evoluti, priorità carichi) abilita una vera modalità silenziosa per la vita a bordo, limitando l’uso prolungato del generatore e migliorando la fruibilità degli spazi interni nelle ore serali.
Uso quotidiano e comfort percepito
Il pozzetto è un salotto all’aperto: dinette convertibile, wet bar integrato e prendisole che dialogano con la plancetta poppiera idraulica. I passavanti sono ampi e protetti per movimentare ospiti e bambini in massima sicurezza. Sotto coperta, beneficia di illuminazione indiretta, pavimenti con grip marino e superfici facili da pulire. La climatizzazione canalizzata raggiunge ogni comparto con diffusori dedicati, stabilizzando temperatura e umidità in modo uniforme.
Prova dinamica e feedback di conduzione
Alla barra, lo Sport 55 offre una sensazione “meccanica” nel senso migliore: sterzo comunicativo, assetto leggibile, virata progressiva su raggio controllabile. La barca entra in planata rapidamente senza perdita di visibilità. Il passaggio su onda corta è asciutto, mentre la componentistica elastica e i trattamenti fonoassorbenti mantengono la conversazione naturale a regime di crociera. L’insieme trasmette la fiducia necessaria per sfruttare la velocità senza stress.
Architettura degli spazi, design e layout
Lo stile esterno è un dialogo tra funzione e aerodinamica: fiancate vetrate a sviluppo orizzontale, ingresso luce naturale, correnti d’aria governate da prese e sfoghi che evitano risonanze in hard top. Gli interni distillano tre cabine e due bagni in un guscio sportivo senza penalizzare volumi: l’armatoriale centrale sfrutta il baglio massimo, la VIP di prua beneficia dell’altezza in carena, la terza cabina può essere configurata con letti singoli o cuccette.



Sistemi e impiantistica: criteri professionali
Sala macchine e impianti meccanici
L’accessibilità guida il layout: filtrazione gasolio a vista e decanter con livelli immediatamente leggibili; prese a mare identificate e raggiungibili; pompe sentina ridondate e sistema antincendio automatico. L’aerazione è calcolata per generare un bilancio termico corretto in tutte le stagioni, con flussi separati d’ingresso e scarico per evitare ricircoli caldi che penalizzano rendimento e durata dei materiali.
Quadri elettrici ed elettronica di navigazione
La ripartizione per sezioni—propulsione, servizi, carichi sensibili—limita a monte qualunque propagazione di guasti. I quadri sono etichettati in modo chiaro con sezionamenti rapidi; il monitoraggio avviene anche da plancia. A livello di navigazione, l’accoppiata radar + chartplotter su doppio schermo consente ridondanza operativa; l’AIS integrato e le telecamere sala macchine completano il pacchetto sicurezza in crociera e manovra.
Design: firma estetica e funzionalità
Esterni: forma al servizio della funzione
Le superfici tese e le vetrate longitudinali alleggeriscono visivamente il profilo e, al contempo, illuminano gli interni. L’hard top con apertura ampia modula il passaggio aria-luce senza compromettere l’integrità strutturale; la poppa integra garage e plancetta in maniera pulita, con scalini e corrimani posizionati per un movimento intuitivo dell’equipaggio.

Interni: ergonomia e materiali
L’armatoriale di mezzanave sfrutta il baglio massimo con letto centrale, guardaroba integrati e bagno en suite con doccia separata. La VIP di prua beneficia di volumi generosi grazie all’altezza d’opera; la terza cabina è la carta jolly: ottimale per equipaggio, bambini o ospiti. Le finiture miscelano essenze naturali, tessuti tecnici e pelli marine con cerniere ammortizzate e ferramenta inossidabile che riduce vibrazioni e scricchiolii nel tempo.
Mercato, concorrenza e trend
Prezzo, segmento e valore
Lo Sport 55 presidia l’area open/coupé di fascia alta attorno ai 55 piedi. Il valore percepito è dato dalla qualità costruttiva unita a una dotazione impiantistica equilibrata. La forbice di prezzo dipende da propulsione (IPS vs surface), stabilizzazione, apparecchiature elettroniche e livello di personalizzazione richiesto.
Competitor diretti
Tra i rivali si contano coupé europei blasonati con impostazioni differenti: alcuni spingono sulla top speed, altri sul volume interno. Lo Sport 55 si distingue per la curva di equilibrio: guida piacevole e precisa, acustica domestica, impianti razionali e un livello di customizzazione che, in questa fascia, non è scontato. L’insieme porta a un’esperienza coerente tanto per il weekend veloce quanto per la mini-crociera.
Direzioni del settore
Tre i filoni visibili: diffusione di pod drive per facilità di gestione; stabilizzazione estesa anche su taglie medie; impianti energetici più intelligenti per ridurre le ore generatore. Sul fronte estetico, aperture maggiori e soluzioni beach club sono ormai un must; tecnicamente, cresce l’attenzione a rumorosità e vibrazioni percepite, elemento cruciale del comfort reale.
Clienti e utilizzi target
Il cliente tipo è un armatore che chiede sensazioni da guida e qualità da yacht, oppure un operatore charter che valorizza la fruibilità “da villa sul mare” con tempi di messa in servizio rapidi. La barca si presta a eventi corporate, shooting, transfer veloci e weekend con famiglia, modulando il set-up con poche mosse: bimini, tendalino, configurazioni dinette e gestione luci.

Riconoscimenti e riscontri
I riscontri di capitani, surveyor e riviste di settore convergono su tre punti: tenuta di mare solida, qualità percepita degli interni e semplicità d’impiego grazie ai pod e alla strumentazione integrata. Il passaparola nel segmento premium ha contribuito a consolidarne la visibilità internazionale.
Prospettive evolutive
Le prossime iterazioni vedranno probabilmente maggiore integrazione di batterie al litio di alta capacità, gestione energetica predittiva e ulteriore cura dei dettagli vibro-acustici. In prospettiva, la piattaforma è pronta per soluzioni a ridotte emissioni locali durante la sosta in rada, con silent hours sempre più estese e un comfort ambientale vicino a quello di un loft.
Valutazione tecnica: punti di merito e compromessi
Vantaggi competitivi
- Carena bilanciata: appoggio pulito e rollio ben controllato, anche con mare corto.
- Doppia anima propulsiva: IPS per efficienza e fruibilità; surface drive per chi cerca adrenalina pura.
- Costruzione accurata: stratificazioni coerenti e impianti ordinati per manutenzione rapida.
- Abitabilità reale: tre cabine e due bagni senza sacrificare la linea da coupé.
- Acustica e vibrazioni su livelli domestici a velocità di crociera.
Trade-off progettuali
- Le surface drive esigono maggiore competenza di trim e una manutenzione più specialistica.
- L’attenzione alla leggerezza impone disciplina negli optional per non alterare i baricentri.
- Il DNA sportivo può risultare sovrabbondante per chi naviga prevalentemente a 18–20 nodi.
Vita a bordo: flussi, ergonomia e scenari d’uso
Coperta e pozzetto
Dal bagno di poppa si accede a una plancetta idraulica robusta che agevola tender e giochi d’acqua. Il pozzetto integra una dinette modulare, mobile bar completo e prendisole su due livelli. L’hard top—con apertura ampia—estende l’ombreggiamento sul salone di coperta. I passavanti larghi, con tientibene continui, portano al solarium di prua, configurabile con schienali regolabili.
Ambienti interni
La scala dolce introduce a un living luminoso: cucina con elettrodomestici marini, piani in composito e stivaggi profondi. L’armatoriale centrale è il cuore privato: letto king, stivaggi a tutta altezza e bagno dedicato. La VIP di prua offre volumetrie generose e un bagno condiviso con box doccia, mentre la terza cabina mantiene flessibilità di letti e può diventare cabina equipaggio all’occorrenza. La climatizzazione stabilizza temperatura e umidità anche con estivi prolungati.

Sicurezza operativa e comfort dinamico
Stabilità e controllo
Il mix tra V profonda, pattini e distribuzione pesi produce una stabilità intrinseca convincente. L’eventuale giroscopio riduce il rollio in rada; i flap elettronici aiutano a contenere l’angolo longitudinale e a ottimizzare l’impronta in funzione di carico e mare. Il risultato è una conduzione intuitiva anche per armatori al primo pod drive.
Safety attiva e passiva
In dotazione: antincendio automatico in sala macchine, pompe sentina ridondate, allarmi temperatura/pressione/livelli e diagnostica remota. I passavanti rialzati e i tientibene continui garantiscono sicurezza nei trasferimenti; i portelloni con microinterruttori impediscono l’attivazione accidentale di attuatori con persone a bordo del vano.
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Scheda tecnica indicativa
- Lunghezza f.t. (LOA): ~ 17,3–17,4 m
- Baglio massimo: ~ 4,6–4,7 m
- Pescaggio: ~ 1,2–1,6 m (in funzione della trasmissione)
- Dislocamento: ~ 24–29 t (allestimento e carico variabili)
- Carburante: ~ 2.800 L
- Acqua dolce: ~ 600 L
- Cabine/Bagni: 3 / 2
- Motorizzazioni: 2 × Volvo Penta IPS (fino a ~900 hp) o 2 × MAN con surface drive
- Trasmissione: Pod orientabili (IPS) o Arneson surface drive
- Generatore: ~ 11 kW
- Velocità massima: ~ 38 kn (IPS); superiore con surface drive
- Crociera tipica: ~ 30–32 kn (IPS)
- Categoria di progettazione: A
Setup consigliati: due mappe di utilizzo
Profilo “Driver’s Boat”
- Surface drive con eliche calibrate per spunto e punta.
- Sedute bolster e indicatori trim in posizione primaria.
- Pacchetto alleggerimento: arredi tecnici, riduzione accessori superflui, focus su pesi centrali.
Profilo “Fast Cruiser”
- IPS 1200 con joystick e dynamic positioning.
- Stabilizzatore giroscopico per rada e traversate lunghe.
- Energy pack: batterie servizi maggiorate, inverter con priorità e isolamento acustico extra.
Gestione, manutenzione e TCO
Manutenibilità
La sala macchine privilegia accessi diretti a consumabili e valvole. Punti di spurgo, analisi olio e lavaggi circuito acqua mare sono predisposti per ridurre tempi d’officina. L’impianto elettrico è sezionato per area, con etichette chiare: ciò si traduce in diagnosi più rapide e fermo barca ridotto.
Costi di esercizio e previsione
La combinazione di pod drive efficienti, superfici bagnate contenute e pesi gestiti porta a un quadro consumi prevedibile alle andature di crociera. La longevità dei materiali di finitura e l’ordine impiantistico riducono la probabilità di interventi straordinari, a beneficio del costo totale di proprietà sul medio periodo.
Benchmark comparativo: come leggere lo Sport 55
Metriche chiave
Per collocare il Filippetti nel panorama dei coupé 55–60 piedi, le metriche utili sono: efficienza idrodinamica (kn/litro a 28–32 kn), rumorosità in salone a regime di crociera, raggio di virata stabile a 25–30 kn, facilità di manovra in banchina e cadenza manutentiva su trasmissioni. Lo Sport 55 si posiziona come “generalista d’eccellenza”: nessun picco isolato, ma una media alta su tutti i parametri critici.
Cosa lo distingue
- Feeling di guida pieno e leggibile anche al crescere della velocità.
- Silenziosità e vibrazioni contenute a bordo a 30+ nodi.
- Personalizzazione senza perdere coerenza strutturale e impiantistica.
- Tripla cabina vera con due bagni in scafo sportivo.
Sea trial: lettura tecnica delle sensazioni
Accelerazione e trim
La progressione da displacement a planata è rapida, la prua rimane bassa e la visibilità in plancia non viene mai compromessa. I flap intervengono sul fine assetto; con surface drive, l’angolo trasmissione si sente e permette di “disegnare” la scia, con risposta prua immediata all’ordine sul volante.
Comfort a bordo
A 30–32 nodi la conversazione rimane naturale in salone; vibrazioni coronarie limitate da supporti elastici e irrigidimenti mirati. Zero flessioni percepite in hard top, segno di struttura dimensionata e stratificazioni coerenti.
Video
Conclusioni: posizionamento e senso del progetto
Filippetti Sport 55 dimostra che prestazione e abitabilità possono convivere senza concessioni grossolane: la carena supporta davvero la crociera veloce, l’impiantistica è pensata per uso reale e la qualità percepita è di rango, non solo estetica. In IPS, la barca diventa uno strumento elegante e immediato; in surface drive, un mezzo capace di regalare sensazioni pure di pilotaggio. La cifra sta nell’equilibrio: nessun eccesso, molto contenuto, tanta sostanza.
Per chi cerca uno sport coupé “da guidare” con tre cabine effettive e una gestione prevedibile, lo Sport 55 è un’opzione credibile e completa. E per il cantiere, un manifesto tecnico che anticipa i prossimi passi: più autonomia in silent, controllo vibro-acustico ancora più fine, elettronica integrata con funzioni predittive e—perché no—materiali sempre più sostenibili senza derogare alla durabilità marina.


