Azimut Grande Trideck: un capolavoro a quattro livelli | Presente la spettacolare Sea View Terrace

L’Azimut Grande Trideck incarna una concezione stratificata dello yacht di grande taglia: più che un semplice “tre ponti”, è un organismo architettonico a quote differenziate che spezza il volume in terrazze consecutive, creando percorsi fluidi e livelli di privacy progressivi. L’impostazione generale mette al centro la leggerezza strutturale, la gestione raffinata dei pesi e l’efficienza idrodinamica, con l’obiettivo di estendere i tempi di permanenza in crociera senza rinunciare a comfort, silenziosità e fruibilità degli spazi.

Quadro generale del progetto

Il progetto nasce dall’idea di traslare sul mare un linguaggio architettonico “a terrazzamenti”, in cui la massa visiva diminuisce salendo di quota e le superfici all’aperto si susseguono come piazze sospese. Il baricentro viene tenuto sotto controllo grazie a un uso esteso di compositi avanzati nella parte alta e a un piano di ripartizione dei serbatoi calibrato per rimanere neutro lungo il ciclo di consumo. La carena, concepita per un’andatura pulita alle velocità di regime, privilegia lo scorrimento e riduce la necessità di correzioni continue al timone. Ne risulta uno yacht che si guida con naturalezza, favorendo viaggi prolungati e trasferimenti senza affaticamento dell’equipaggio.

Azimut Grande Trideck – azimutyachts.com

Cantiere: identità industriale e filosofia

Traiettorie storiche e credibilità

Azimut ha consolidato una reputazione internazionale legando il proprio nome a processi ripetibili, sviluppo materiali e design riconoscibile. La credibilità non proviene soltanto dall’estetica, ma da una disciplina produttiva che tiene insieme ricerca applicata e capacità di serie. Negli anni il cantiere ha sistematizzato l’impiego di tecnologie di infusione e di rinforzi in fibra con criteri ingegneristici chiari: ridurre peso dove conta, irrigidire i punti di carico e isolare le sorgenti di vibrazione per un comfort superiore.

Metodo costruttivo e controllo qualità

La metodologia costruttiva si fonda su protocolli di controllo stretti: tracciabilità dei laminati, pesatura delle pelli, verifiche non distruttive su incollaggi e campionamenti vibro-acustici in fase di collaudo. L’obiettivo è minimizzare varianze tra gli scafi e garantire che ogni esemplare replichi l’intonazione acustica e dinamica prevista in fase di progetto. L’industrializzazione non significa standardizzazione cieca: la piattaforma accetta configurazioni differenti, ma entro una finestra di pesi e bilanciamenti definita per salvaguardare il comportamento in mare.

Specifiche e architettura navale

Geometrie di carena e assetto

La carena a deadrise variabile sfrutta volumi prodieri pieni per sostenere la prua sul corto, mitigando i picchi di accelerazione verticale. Il pattino lavora “pulito” grazie a raccordi attentamente smussati e a tunnel motore disegnati per condurre l’acqua verso i dischi senza distacchi prematuri. Le linee d’acqua conservano una progressione regolare: ciò favorisce l’uscita morbida in accelerazione e trattiene il trim su angoli contenuti, assecondando la lettura dello scafo da parte dei sistemi di stabilizzazione.

Azimut Grande Trideck – prua – azimutyachts.com

Distribuzione pesi e serbatoi

La massa liquida viene usata come contrappeso dinamico: serbatoi organizzati a doppia simmetria, con travasi controllati, mantengono il piano longitudinale vicino al nominale anche con carichi parziali. Il vano macchine concentra i gruppi più pesanti in zona bassa e centrale, schermando rumori e vibrazioni mediante supporti elastici e telai secondari isolati.

Materiali e processi

Scafo

Lo scafo è un sandwich in composito ad anima chiusa con densità differenziate a seconda delle aree: maggiore rigidezza nelle zone di atterraggio e nei punti d’attacco delle paratie, spessori di core ottimizzati per rispondere alle sollecitazioni principali. Il processo di infusione garantisce una ripartizione uniforme della resina, limitando l’insorgenza di sacche d’aria e riducendo dispersioni di peso tra unità.

Sovrastruttura

La sovrastruttura adotta carbonio strutturale su grandi bracci a sbalzo, hard-top e porzioni dell’alto scafo. In questo modo si abbattono i momenti flettenti e si consente l’apertura di finestrature a tutta altezza, con telai rinforzati dove serve e profili ottimizzati per resistere a torsioni senza generare scricchiolii. Il risultato è un ambiente luminoso e rigido, con vibrazioni smorzate in banda medio-alta.

Interni

Gli interni si costruiscono per moduli flottanti: pannelli alleggeriti, traversi in alluminio secondario e giunti elastici che separano il “guscio nave” dagli arredi. Questo schema riduce la trasmissione delle vibrazioni e permette di intervenire con manutenzioni minime sugli impianti, passanti in canaline ispezionabili e chiaramente etichettate. Le finiture privilegiano materiali resistenti al calpestio e alle variazioni termoigrometriche tipiche della vita in mare.

Azimut Grande Trideck – interni – azimutyacht.com

Propulsione e trasmissione

Macchine principali

Il powertrain prevede propulsori diesel di comprovata robustezza, selezionati su curve di coppia generose ai medi regimi. La gestione elettronica avanza la combustione in modo controllato per ottenere progressione lineare e ridurre fumosità, mentre lo scambio termico è dimensionato per mantenere temperature stabili anche in climi caldi e acque ad alta salinità.

Linee d’asse ed eliche

Le linee d’asse privilegiano semplicità e rendimento: sezione, inclinazione e supporti sono calcolati per evitare vibrazioni di flessione e allineamenti critici. Le eliche, bilanciate dinamicamente, seguono profili che riducono la cavitazione e migliorano l’efficienza a passo parziale, condizione tipica delle crociere di lunga durata. I riduttori adottano rapporti che collocano il regime di crociera nel punto di massima efficienza volumetrica, a tutto vantaggio di consumi e rumorosità.

Ausili di manovra

Bow e stern thruster a controllo proporzionale lavorano in concerto con un joystick integrato ai comandi motore. La logica di manovra mixa spinta laterale e coppie contrastanti sulle eliche principali, consentendo traslazioni e rotazioni sul posto con precisione anche in presenza di vento laterale. L’idraulica è dimensionata per rispondere a richieste rapide senza decadimenti.

Prestazioni e consumi

Range operativo

La filosofia del Trideck non ricerca la punta assoluta, bensì una curva di resa ampia e piatta in cui più andature risultano confortevoli e convenienti. Questo lascia all’equipaggio la libertà di scegliere il compromesso ideale tra tempo di viaggio e consumo orario, mantenendo la sensazione di solidità in ogni condizione.

Comfort acustico e vibrazionale

Il comfort percepito è frutto di accorgimenti cumulativi: isolamento multistrato in sala macchine, staffe antirombo per i gruppi, pannelli interni flottanti e passaggi cavi disaccoppiati. In navigazione si avverte un tappeto sonoro uniforme, privo di picchi fastidiosi; al rientro in porto, il passaggio a carichi bassi non produce risonanze, segno di una progettazione attenta alle frequenze proprie dell’insieme.

Sistemi di bordo ed elettronica

Navigazione e sensoristica

La plancia “glass” integra radar a compressione d’impulsi, ecoscandaglio multicanale, cartografia vettoriale e un pilota con funzioni avanzate di tenuta di rotta e gestione virate. Sensori ridondati su parametri vitali — temperature, pressioni, stato pompe, usura filtri — alimentano un sistema di monitoraggio centralizzato. La diagnostica preventiva è uno strumento prezioso per mantenere l’affidabilità nei periodi di utilizzo intenso.

Azimut Grande Trideck – plancia – azimutyachts.com

Automazione e power management

La dorsale digitale in anello garantisce resilienza: se una tratta si interrompe, i pacchetti trovano percorso alternativo. La domotica regola luci, schermature solari, clima e intrattenimento con scenari preimpostati. Il power management ripartisce i carichi su generatori e servizi, evitando che i gruppi lavorino fuori curva; eventuali banchi di accumulo di servizio stabilizzano le richieste dei carichi impulsivi.

Design e vivibilità

Layout esterni e interni

La firma del Trideck è il sistema di terrazze scalate verso poppa: dal beach club al livello dell’acqua si sale a una piattaforma conviviale per pranzo e conversazione, fino alle zone di sole e di osservazione in alto. Questo gradiente di spazi concede intimità senza separazioni rigide, con linee visive intelligenti che incorniciano il mare e proteggono dal vento a seconda della quota.

Azimut Grande Trideck – terrazze poppa – azimutyachts.com

Spazi interni

Il salone principale è disegnato come un volume trasparente che prosegue all’esterno attraverso aperture scorrevoli. La suite armatoriale è collocata in posizione che limita le sollecitazioni; le cabine ospiti, tutte con servizi dedicati, beneficiano di finestrature a scafo capaci di portare luce vera e di ridurre la sensazione di chiusura tipica dei ponti inferiori. Le finiture alternano superfici tattili e elementi tecnici con una sobrietà contemporanea.

Ergonomia dell’abitare

La fruizione quotidiana è agevolata da passaggi ampi, dislivelli dolci e appigli “nascosti” integrati nei mobili. Le dotazioni di stivaggio sono distribuite in modo da alleggerire le aree di passaggio, mentre le aree di servizio consentono all’equipaggio di lavorare senza interferire con la vita di bordo degli ospiti. L’illuminazione miscela luce diretta e diffusa con temperature colore modulabili per orari e funzioni.

Azimut Grande Trideck – ponte inferiore – azimutyachts.com
Azimut Grande Trideck – ponte principale – azimutyachts.com
Azimut Grande Trideck – ponte superiore – azimutyachts.com

Stabilizzazione e sicurezza

La riduzione dei moti è affidata a sistemi giroscopici e/o pinne attive, efficaci sia a scafo fermo sia in navigazione. Il rollio viene abbattuto, incrementando la vivibilità in rada e riducendo lo stress sulle strutture. In parallelo, l’impiantistica safety comprende rivelazione fumi e gas, compartimentazioni, barriere tagliafuoco e circuiti antincendio a copertura selettiva, il tutto con interfaccia di controllo centralizzato che permette interventi rapidi e monitoraggio costante.

Esperienza in mare: impressioni tecniche

Al crescere della velocità, lo scafo si solleva con continuità, senza “gradini” percettivi. La prua piena smorza gli impatti sull’onda corta, mentre la poppa larga assicura sostegno laterale in virata. Il feedback al timone risulta sincero: piccoli angoli producono risposte prevedibili, e l’assetto torna neutro rapidamente a comando rilasciato. La progressione è accompagnata da un sonoro pieno ma ovattato, con vibrazioni filtrate efficacemente.

Scenario competitivo e domanda

Segmentazione prezzo/cliente

Il Trideck presidia la fascia alta degli yacht in composito realizzati in serie evoluta, dove il cliente desidera una combinazione di estetica, efficienza e tempi di consegna certi. La proposta economica riflette un contenuto tecnologico significativo e una superficie utile particolarmente generosa. Il target privilegia armatori con esperienza, attenti alla conduzione in autonomia con equipaggio professionale e a un’immagine di rappresentanza discreta ma inequivocabile.

Allineamento ai trend

Il mercato tende verso superfici esterne più ampie, involucri più leggeri e impianti digitali supervisati. L’attenzione alla sostenibilità non si limita al consumo in esercizio ma riguarda anche materiali, vernici a basso VOC e programmabilità della manutenzione. Il Trideck risponde a queste traiettorie con il suo lessico a terrazze, il largo impiego di carbonio e l’architettura elettrica predisposta alla manutenzione data-driven.

Riconoscimenti e ritorno d’immagine

La silhouette a strati e l’impostazione ingegneristica pulita hanno attirato l’attenzione di addetti ai lavori e pubblico. La presenza alle principali rassegne internazionali ha evidenziato la coerenza tra forma e funzione: vetrate ampie ma struttura rigida, spazi all’aperto multipli ma percorsi ordinati, dotazione tecnica da superyacht con una maneggevolezza che sorprende per la stazza.

Proiezioni future e linguaggio progettuale

Il valore del Trideck si misura anche nella sua capacità di indicare una via: stratificazione delle superfici esterne come dispositivo di design e comfort, compositi strutturali usati non come vezzo ma come leva per redistribuire i pesi e liberare luce, impianti integrati che abilitano controllo, efficienza e diagnosi remota. In prospettiva, l’evoluzione attesa riguarda profili elicoidali ulteriormente ottimizzati, elettronica di potenza più efficiente e una sempre maggiore interoperabilità tra i sottosistemi di bordo per affinare l’esperienza d’uso.

Punti chiave — sintesi tecnica

  • Architettura a terrazze che moltiplica gli spazi esterni e alleggerisce visivamente i volumi.
  • Compositi avanzati nella sovrastruttura per abbassare il baricentro e irrigidire gli sbalzi.
  • Carena a geometrie progressive per uscita morbida e trim contenuto.
  • Trasmissione su linee d’asse orientata a rendimento e semplicità manutentiva.
  • Stabilizzazione efficace sia in rada che in trasferimento.
  • Impianti digitali con monitoraggio centralizzato e logiche di power management.
  • Ergonomia di arredi e percorsi che separa flussi ospiti e crew senza barriere rigide.

Appendice di approfondimento: abitabilità e servizio

La vivibilità non dipende solo da metri quadrati disponibili, ma da come questi sono messi a sistema. Sul Trideck, il passaggio dal beach club al ponte superiore non è una mera sequenza di scale: è una progressione di ambiti funzionali che scandiscono la giornata, dalla prima colazione all’aperto alla lettura in zone riparate, fino alla cena con vista. In parallelo, i flussi di servizio restano nascosti: cambuse attrezzate, corridoi tecnici e accessi separati permettono al personale di lavorare con ritmo e discrezione, riducendo interferenze e tempi morti.

Manutenzione e accessibilità tecnica

L’organizzazione degli impianti privilegia l’accesso: filtri, valvole, pompe e quadri sono posizionati con criteri di ispezionabilità, le staffe antivibranti sono dimensionate e registrabili, le canaline cablate portano marcature chiare per ogni dorsale. Questa disposizione semplifica interventi ordinari e migliora i tempi di ripristino in caso di imprevisti, contenendo costi e indisponibilità del mezzo.

Approfondimento iconografico

Azimut Grande Trideck – cabina armatoriale – azimutyachts.com
Azimut Grande Trideck – azimutyachts.com
Azimut Grande Trideck – azimutyachts.com
Azimut Grande Trideck – altra inquadratura della cabina – azimutyachts.com

Benessere ambientale a bordo

Il controllo del microclima passa da un’aria trattata e filtrata con gestione dell’umidità, fondamentale in rada e nelle lunghe permanenze all’ancora. Le superfici interne riducono riverberi e riflessi; le temperature colore modulabili sostengono il ritmo circadiano degli ospiti. Questa cura sensoriale rafforza la percezione di quiete, completando il lavoro strutturale sul contenimento di vibrazioni e rumori.

Video

Governance energetica

La domanda elettrica di un superyacht moderno è variabile e talvolta impulsiva: salpa-ancore, winch, cucina professionale, climatizzazione, intrattenimento. Il sistema di gestione dei carichi bilancia in tempo reale le sorgenti, evitando transitori che stressano gruppi e utenze. L’adozione di logiche predittive consente di prevenire allarmi e ottimizzare le fasce di funzionamento con picchi di efficienza, allungando la vita degli apparati.

Perché il Trideck “funziona” come insieme

Più che la somma di singole scelte felici, ciò che rende convincente il Trideck è la coerenza del progetto: la leggerezza in alto abilita terrazze generose e vetri ampi; la carena efficiente sostenta con facilità questi volumi; la stabilizzazione rifinisce la dinamica; gli impianti integrati mantengono tutto in equilibrio, semplificando gestione e manutenzione. Questa filiera logica porta a un risultato tangibile per chi lo vivrà.