Arcadia Sherpa 60, il “crossover” nautico che massimizza volumi, efficienza e comfort

Arcadia Sherpa 60 rappresenta l’interpretazione più matura del concetto di yacht compatto con vocazione esplorativa e abitabilità superiore. Non è un classico coupé, né una navetta tradizionale: è un crossover mediterraneo che coniuga carene a resistenza contenuta con un’architettura degli spazi che privilegia la vita all’aperto e la continuità visiva con il mare. La cifra estetica è sobria e funzionale, con vetrature estese e una sovrastruttura che ospita pannelli fotovoltaici integrati, pensati per sostenere i carichi “hotel” e ridurre l’impiego del generatore durante la rada. La priorità del progetto è semplice: vivere bene a bordo per molte ore al giorno, per molti giorni di seguito, con costi energetici e acustici sotto controllo.

Il cantiere: DNA industriale, visione progettuale e reputazione

Origini e identità

Nato nell’area campana, Arcadia Yachts ha impostato sin da subito un percorso indipendente, orientato a un’estetica razionalista e a un’ingegneria dell’efficienza. La riconoscibilità del marchio è legata alla volontà di mettere in primo piano la fruizione degli ambienti e l’uso intelligente dell’energia: superfici vetrate che portano luce naturale, layout flessibili e soluzioni tecniche con benefici misurabili nella pratica quotidiana. Questa impostazione ha generato una reputazione solida sia presso gli armatori privati esigenti sia nel circuito charter premium, dove la combinazione di comfort, autonomia e design distintivo produce un ritorno di immagine immediato.

Arcadia Sherpa 60 – arcadiayachts.it

Filosofia costruttiva

La filosofia Arcadia non insegue la spettacolarità fine a sé stessa: privilegia materiali compositi selezionati, processi controllati e un taglio progettuale che riduca le complessità non necessarie. La produzione è in gran parte semi-custom, con ampie possibilità di personalizzazione dell’arredo e della distribuzione interna. Gli obiettivi prioritari sono tre: robustezza strutturale senza appesantimento, accessibilità degli impianti per minimizzare i tempi di manutenzione e contenimento delle rumorosità in ogni regime di funzionamento.

Dimensioni, idrodinamica e architettura navale

Geometrie e distribuzione dei volumi

La piattaforma Sherpa si caratterizza per un baglio importante in relazione alla lunghezza, soluzione che incrementa la stabilità iniziale e mette a disposizione spazi calpestabili estesi. Il bordo libero generoso innalza l’altezza utile degli interni, mentre una prua voluminosa garantisce portanza a velocità intermedie e offre capacità di stivaggio di livello superiore. Questa logica volumetrica si traduce in percorsi fluidi, in passavanti protetti e in superfici d’arredo modulari che non intralciano le manovre di bordo.

Arcadia Sherpa 60 – arcadiayachts.it

Linea di carena e risposta sul mare

Lo scafo adotta un deadrise moderato a poppa per ridurre la potenza installata a parità di rendimento e sfrutta pattini longitudinali di sostentamento progressivo. L’ingresso fine consente di attutire il colpo sull’onda corta tipica dei bacini mediterranei, mentre le sezioni centrali sostengono la barca ai regimi semi-plananti senza eccessivi angoli di assetto. L’insieme garantisce fluidità di transizione tra marcia dislocante e crociera veloce, con una curva di resistenza favorevole intorno ai 16–20 nodi.

Materiali e processi produttivi

Compositi, anime e rinforzi

Il costruttore impiega vetroresina ad alto modulo con resine vinilestere in aree critiche per la resistenza chimica e meccanica. La sovrastruttura è spesso realizzata in sandwich con anime in PVC a celle chiuse; laddove serva innalzare il rapporto rigidità/peso, sono previsti rinforzi in fibra di carbonio. Le paratie strutturali sono incollate e fasciate per ottenere una conformazione “scatolare” omogenea, capace di trasferire i carichi con vibrazioni limitate e rumorosità contenuta nelle zone abitative.

Vetrature e controllo termico

Le superfici finestrate, vero marchio di fabbrica, utilizzano vetri basso emissivi con schermature UV/IR, abbinati a coibentazioni dedicate per ridurre i carichi del climatizzatore. L’adozione di pannelli solari integrati in coperta permette di sostenere utenze come frigoriferi, luci, pompe e componenti della climatizzazione, estendendo la permanenza in rada in modalità a basso impatto acustico.

Arcadia Sherpa 60 – vetrature – arcadiayachts.it

Propulsione e trasmissione

IPS per precisione e rendimento

La motorizzazione tipica dello Sherpa prevede doppi Volvo Penta IPS, soluzione che, oltre a ottimizzare i consumi in una larga banda di utilizzo, introduce joystick e posizionamento dinamico per semplificare le manovre. L’accoppiamento con intercettori automatici consente di controllare l’assetto in continuo, mantenendo il beccheggio entro valori contenuti e riducendo la resistenza residua. Il risultato è una condotta prevedibile, con accelerazioni regolari e risposta progressiva in virata.

Prestazioni e autonomia

La filosofia del modello privilegia la crociera di rendimento rispetto alla massima assoluta: i 22–25 nodi sono alla portata con le motorizzazioni superiori, ma lo “sweet spot” si colloca attorno ai 18 nodi, dove rumorosità, vibrazioni e consumo per miglio convergono su valori ottimali. In dislocamento economico (9–10 nodi), l’autonomia cresce sensibilmente e, complice l’apporto del fotovoltaico alla vita di bordo, le soste prolungate risultano piacevoli e silenziose.

Impianti di bordo, elettronica e domotica

Plancia e sensoristica

La timoneria integra MFD di grande formato (Garmin, Raymarine o equivalenti), radar a stato solido, AIS, autopilota e pagine dedicate alla gestione energetica. Un bus digitale coordina luci, pompe, oscuranti e aperture elettriche, mentre la diagnostica di sala macchine è accessibile sia da plancia sia da monitor secondari in area tecnica. L’impianto elettrico è organizzato per aree funzionali, con quadri facilmente raggiungibili e chiare etichettature.

Arcadia Sherpa 60 – plancia – arcadiayachts.it

HVAC, idraulica e automazione

La climatizzazione è affidata a chiller a velocità variabile con fan-coil a bassa rumorosità. L’impianto idrico comprende dissalatore, serbatoi generosi e pompe a controllo elettronico, mentre l’automazione consente di selezionare scenari di bordo (notte, rada, crociera) che modulano luci, temperature e priorità di carico sulle batterie servizi. Questa integrazione riduce l’intervento umano e innalza l’affidabilità operativa, elemento chiave per crociere lunghe con equipaggio ridotto.

Design, layout e studio ergonomico

Spazio “garden-room” e continuità inside–out

Il salone principale assume la funzione di veranda climatizzata, con aperture perimetrali e soglie ribassate che creano un ambiente continuo tra interno ed esterno. Arredi modulari, tavoli trasformabili e contenitori integrati permettono di riconfigurare il living in base alle attività: pranzo, relax, lettura o cinema serale. Le superfici sono trattate con finiture tattili a bassa manutenzione, combinando legni spazzolati, laccati satinati e tessuti tecnici idrorepellenti.

Arcadia Sherpa 60 – ponte superiore – arcadiayachts.it

Sottocoperta, cabine e privacy

La zona notte offre due o tre cabine a seconda dell’allestimento, ciascuna con bagno dedicato e docce walk-in. La cabina armatoriale, posizionata per sfruttare i volumi centrali, beneficia di finestrature a scafo che portano luce naturale senza compromettere la privacy. La cabina equipaggio è separata e garantisce percorsi indipendenti, elemento apprezzato sia in impiego privato con skipper sia nel charter.

Arcadia Sherpa 60 – ponte inferiore – arcadiayachts.it

Innovazione, sostenibilità e sicurezza

Energia solare e gestione intelligente

La soluzione fotovoltaica in coperta non è un semplice “gadget”: incide sul profilo energetico giornaliero, fornendo wattora preziosi ai servizi di bordo e abbattendo l’uso del generatore. L’integrazione con batterie servizi ad alta capacità e un energy management che pianifica i picchi consente di restare in rada con comfort “di casa” e con rumore percepito minimo. In prospettiva, l’adozione di accumulatori a maggiore densità e compressori HVAC più efficienti amplierà ulteriormente questa autonomia silenziosa.

Ridondanze e protezioni

La sicurezza si concretizza in sentine compartimentate, pompe ridondate, impianto antincendio fisso in sala macchine e valvole facilmente ispezionabili. I cablaggi sono instradati in canaline dedicate, con giunzioni ispezionabili e protezioni contro corto circuito e surriscaldamenti. L’accesso ai filtri, ai separatori d’acqua e alle prese a mare è stato progettato con un chiaro obiettivo: ridurre i tempi di fermo e semplificare il lavoro del tecnico.

Qualità della vita a bordo

Living esterni e beach area

La zona di poppa si configura come una terrazza sul mare riconfigurabile: lounge a moduli, tavoli telescopici e wet bar attrezzati si affiancano a una spiaggetta di ampie dimensioni che facilita l’uso dei water-toys. La fruizione è stata progettata per restare elevata anche con sea state moderato: la stabilità intrinseca del baglio generoso, eventualmente coadiuvata da stabilizzatori giroscopici o pinne attive, riduce il rollio e preserva comfort e sicurezza.

Arcadia Sherpa 60 – piattaforma poppiera – arcadiayachts.it

Acustica, illuminazione e microclima

L’isolamento acustico delle paratie e i supporti elastici dei gruppi macchina limitano la trasmissione di vibrazioni nelle aree abitative. L’illuminazione combina LED dimmerabili diretti e indiretti per scenari serali a basso consumo, mentre la qualità dell’aria è garantita da ricambi controllati e filtri dedicati. Questi elementi, apparentemente secondari, determinano il carattere “residenziale” dell’imbarcazione durante crociere prolungate.

Prestazioni in navigazione e comportamenti dinamici

Prove pratiche e sensazioni al timone

Lo Sherpa comunica subito controllabilità: l’accelerazione è progressiva, il passaggio sull’onda non produce colpi secchi e la ruota risponde con linearità. In manovra, il joystick permette microcorrezioni millimetriche; la retromarcia è modulabile e la spinta laterale consente accosti in spazi ridotti. In virata stretta, la barca rimane composta, con rollio smorzato e traiettoria prevedibile, a beneficio della sicurezza percepita da equipaggio e ospiti.

Assetto, consumi e “best cruise”

La curva assetto-consumo suggerisce di pianificare le tappe sulla fascia 17–19 nodi, dove l’efficacia degli intercettori e l’efficienza degli IPS si incontrano. Procedendo intorno ai 10 nodi in dislocamento si enfatizza l’autonomia: è la modalità ideale per trasferimenti rilassati, traina leggera o giornate dedicate alla rada. Il contributo del fotovoltaico, specie in estate, pesa in modo tangibile: frigoriferi, pompe e illuminazione restano attivi senza generatore, con beneficio immediato su rumore e consumi.

Arcadia Sherpa 60 – cockpit – arcadiayachts.it

Mercato, concorrenza e tendenze

Segmento di riferimento e posizionamento

Lo Sherpa presidia il cluster degli explorer compatti tra i 50 e i 70 piedi, con un prezzo allineato alla sua dotazione tecnica e alla qualità degli interni. L’argomento di vendita non è la velocità massima: è il valore d’uso quotidiano, la fruibilità degli spazi, la silenziosità in rada e l’efficienza complessiva. Questi fattori lo posizionano nella fascia alta del segmento, pur con costi operativi più contenuti rispetto a scafi più pesanti o a sport cruiser di pari lunghezza.

Rivali diretti

I principali concorrenti includono piattaforme con focus su efficienza e volumi:

  • Azimut Magellano (area 60): filosofia “dual mode”, impostazione crocieristica, impianti evoluti.
  • Absolute Navetta (55–64): volumetria ai vertici, modularità degli interni, grande cura per comfort e assetto.
  • Greenline (45–58): vocazione “eco” marcata con ibrido e solare diffuso.
  • Sanlorenzo SX (fascia superiore): ponte aperto e beach area scenografica, ma con posizionamento di prezzo più alto.

Lo Sherpa mantiene un vantaggio competitivo sul fronte dell’integrazione fotovoltaica nativa, della continuità inside–out e della manovrabilità con equipaggi familiari. La riconoscibilità del design, oggi, vale tanto quanto una specifica tecnica: consente a broker e società charter di proporre un’esperienza diversa e memorabile.

Trend che spingono la domanda

Tre tendenze giocano a favore del modello: il ritorno a velocità di crociera moderate, la ricerca di autonomia energetica e la richiesta di grandi spazi conviviali. La transizione energetica nel diporto non è una rivoluzione improvvisa ma un percorso graduale: solare integrato, accumulo più efficiente e gestione intelligente dei carichi sono tasselli già applicati qui con coerenza.

Arcadia Sherpa 60 – arcadiayachts.it

Clientela, impieghi e charter

Armatori privati

L’acquirente-tipo è spesso un armatore che ha già posseduto imbarcazioni plananti veloci e desidera ora tempi dilatati, rumorosità ridotte e massima fruibilità degli ambienti. Lo Sherpa risponde con una condotta intuitiva, costi di gestione razionali e un’estetica che comunica contenuto tecnico più che ricerca dell’appariscenza.

Flotte charter e corporate

Per il charter, l’imbarcazione offre tre assi nella manica: fotografia d’effetto grazie alle vetrate, layout riconfigurabile per diversi profili di ospiti e comfort acustico in rada. Le società di rappresentanza e gli operatori corporate apprezzano la narrazione “green” supportata da fatti (solare integrato, consumi moderati) e la riconoscibilità immediata durante eventi e hospitality sul mare.

Riconoscimenti e riscontro

Fiere, premi e ordini

Le apparizioni ai principali saloni hanno evidenziato come lo Sherpa sia diventato un riferimento per chi cerca abitabilità estrema in taglia contenuta. Il riscontro commerciale, sostenuto dal passaparola di comandanti e tecnici, si fonda su qualità percepita, silenziosità e semplicità operativa, tre parametri che fanno la differenza dopo le prime settimane di uso reale.

Arcadia Sherpa 60 – pozzetto – arcadiayachts.it

Prospettive e roadmap tecnologica

Evoluzioni previste

I margini di evoluzione si concentrano su batterie a maggiore densità, gruppi HVAC con inverter di nuova generazione e soluzioni ibride leggere che consentano ingressi in aree sensibili o transiti notturni con rumorosità e emissioni prossime allo zero. Sul fronte strutturale, l’impiego selettivo di carbonio potrà ridurre ulteriormente i pesi alti, migliorando la risposta in rollio e l’efficienza globale.

Scheda tecnica sintetica

  • Categoria: Yacht crossover/explorer mediterraneo
  • Carena: semi-planante con pattini di sostentamento; deadrise moderato a poppa
  • Materiali: VTR con resine vinilestere; sandwich in sovrastruttura; rinforzi in fibra di carbonio
  • Propulsione: doppio Volvo Penta IPS con joystick e Dynamic Positioning
  • Assetto: intercettori automatici; stabilizzatore giroscopico e/o pinne (opzionali)
  • Velocità max: circa 22–25 kn in base alla potenza installata
  • Crociera di rendimento: 16–20 kn
  • Autonomia indicativa: 300–400+ nm a 9–10 kn in dislocamento
  • Energia di bordo: pannelli fotovoltaici integrati; batterie servizi ad alta capacità
  • Elettronica: MFD di grande formato, radar solid-state, AIS, autopilota
  • Domotica: scenari luce/clima, gestione carichi, aperture elettriche
  • Layout tipici: 2–3 cabine + cabina equipaggio; salone “garden-room”; ampia beach area

Analisi comparativa: punti di forza e compromessi

Vantaggi distintivi

  • Abitabilità reale di riferimento per la categoria, grazie a baglio generoso e vetrature diffuse.
  • Efficienza energetica concreta con fotovoltaico integrato e gestione intelligente dei carichi.
  • Manovrabilità avanzata con IPS e joystick, ideale per equipaggi familiari.
  • Continuità inside–out che amplifica lo spazio percepito e valorizza la permanenza in rada.

Trade-off e considerazioni

  • Velocità di picco non pensata per record assoluti: la barca è progettata per il best cruise e il comfort.
  • Estetica “utilitarista” di scuola explorer che può dividere chi predilige forme filanti tradizionali.
  • Gestione termica delle vetrature che richiede tende e schermature (già previste) in pieno sole estivo.

Valutazione ingegneristica: struttura, pesi e manutenzione

Distribuzione dei carichi e risposta strutturale

Serbatoi e gruppi macchina sono posizionati in basso e centrati per ridurre i momenti di beccheggio/rollio e rendere la piattaforma più “neutra”. L’impiego di sandwich e carbonio nelle parti alte riduce i pesi superflui e alza la frequenza propria della struttura, allontanandola dalle eccitazioni prodotte da motori ed eliche. La sensazione, a bordo, è di compattezza priva di risonanze.

Accessibilità e tempi di fermo

La sala offre spazi perimetrali attorno ai propulsori, filtri e separatori a vista, canaline cablate con criteri industriali e cofani smontabili con attrezzature standard. Il risultato è una riduzione concreta dei tempi di manutenzione programmata e straordinaria, con beneficio sui costi complessivi di esercizio e sulla disponibilità dell’unità durante la stagione.

Galleria fotografica

Arcadia Sherpa 60 – cabina armatoriale – arcadiayachts.it
Arcadia Sherpa 60 – cabina ospiti – arcadiayachts.it
Arcadia Sherpa 60 – bagno – arcadiayachts.it

Scenari d’uso e raccomandazioni operative

Crociera costiera e rada estesa

Per itinerari con tappe ravvicinate, lo Sherpa trova la sua dimensione ideale: partenze a 9–10 nodi al mattino, spostamenti pomeridiani a 17–19 nodi, notti in rada con generatori al minimo grazie al supporto del solare. La beach area e i passavanti protetti rendono agevole la vita familiare, mentre il salone-serra prolunga la stagione ben oltre l’estate.

Condotta con equipaggio ridotto

Il pacchetto IPS/joystick consente a un armatore-conduttore di gestire ormeggi complessi senza stress, anche con vento laterale. Bitte sovradimensionate, musoni generosi, salpancora affidabili e ottime visuali dalla timoneria fanno la differenza nelle situazioni reali di porto affollato.

Video

Conclusioni: posizionamento e giudizio finale

Arcadia Sherpa 60 non rincorre la moda né l’headline della velocità pura: punta dritto su funzionalità, autonomia e qualità dell’abitare. In un mercato che riscopre le andature ragionevoli e la sosta in rada, questa barca si impone come alternativa intelligente ai classici sport cruiser e alle navette più pesanti. La combinazione di grandi volumi, continuità inside–out, gestione energetica evoluta e manovrabilità semplice definisce un profilo tecnico coerente e competitivo. Se l’obiettivo dell’armatore è vivere il mare senza compromessi sul comfort, con consumi allineati alla nuova sensibilità energetica e con un’estetica che comunica sostanza, lo Sherpa merita di stare in cima alla lista dei candidati. Le prospettive di miglioramento con batterie più dense, HVAC più efficienti e possibili step di ibridazione leggera non faranno che consolidarne il ruolo di benchmark nel segmento degli explorer mediterranei compatti.