L’Arcadia A115 è il flagship della gamma A: un superyacht di 35 metri che interpreta la crociera mediterranea con un’impostazione semi-dislocante e una filosofia eco-conscious concreta, non di facciata. Il progetto mette al centro tre obiettivi ingegneristici: efficienza termica dell’involucro (vetrate ad alte prestazioni e schermature), riduzione dei carichi elettrici di hotel (integrazione fotovoltaica) e massimizzazione della superficie vivibile tramite grandi logge vetrate apribili e saloni “giardino d’inverno”. Il dato chiave, spesso trascurato quando si parla di stile, è la stazza lorda di 266 GT, che spiega la sensazione di “resort galleggiante” su tre ponti, con un upper deck che da solo supera abbondantemente i cento metri quadrati e un totale che arriva a circa 500 m² tra interno ed esterno.
La scheda ufficiale conferma un set-up meccanico sobrio e robusto: 2 × MAN V8 1.300 hp con trasmissione su linee d’assi, velocità di punta attorno a 16 nodi e crociera nell’intorno dei 14 nodi, per una navigazione regolare e costi d’esercizio prevedibili. I 23.000 L di gasolio, in combinazione con la curva di consumo tipica delle semi-dislocanti, spostano l’ottimo di efficienza nel range 10–12 kn, cioè dove, in pratica, si vive meglio a bordo.

Il cantiere: radici, metodo e reputazione
Arcadia Yachts nasce e opera nel Golfo di Napoli, e sin dall’esordio ha impostato una filosofia progettuale che connette forme e funzione. L’adozione di pannelli fotovoltaici integrati nella sovrastruttura, le vaste superfici vetrate low-e e gli spazi indoor/outdoor a barriera termica ridotta non sono orpelli estetici: sono scelte tecniche orientate a tagliare i consumi e ad abbattere rumorosità e vibrazioni in rada. La reputazione del marchio si è affermata proprio su questa coerenza, oltre che su un linguaggio formale immediatamente riconoscibile e su collaborazioni con studi come Guida Design e Hot Lab, quest’ultimo coinvolto nel restyling del quinto esemplare.
Analisi ingegneristica
Geometrie principali e architettura navale
- LOA: 34,99 m
- Baglio massimo: 8,13 m
- Pescaggio a pieno carico: ~2,60 m
- Stazza lorda: 266 GT
La carena semi-dislocante bilancia portanza e volume; i volumi poppieri sono studiati per generare portanza “utile” nella fascia 12–16 kn senza penalizzare la regolarità d’assetto ai bassi carichi. In pratica, l’onda di scia resta controllata e la barca non “cerca” la planata in modo nervoso. Il risultato è un comfort dinamico apprezzabile per ospiti e crew: riduzione delle accelerazioni verticali e laterali, timone progressivo e prevedibilità nelle manovre. La distribuzione dei pesi (HVAC, gruppi elettrogeni, serbatoi e stabilizzatori) è calcolata per tenere il vertical center of gravity contenuto malgrado le grandi superfici vetrate.
Materiali: scafo, sovrastruttura e involucro termico
L’opera viva e l’opera morta sono realizzate in GRP (vetroresina) con sovrastrutture ibride e telai che irrigidiscono i tagli di luce; la scelta del composito consente spessori mirati e un rapporto rigidità/peso favorevole, oltre a manutenzione e refit più agevoli. Le vetrate a controllo solare – elemento tipico del brand – adottano vetri stratificati con coating selettivi: abbassano il solar heat gain e permettono al sistema HVAC di lavorare con carichi compressi. A scala d’impianto, ne beneficia anche il noise & vibration: generatori meno sollecitati, cicli di funzionamento più brevi, rada più silenziosa.

Propulsione e trasmissione
La motorizzazione standard prevede 2 × MAN V8 1.300 hp su linee d’assi. È una configurazione “classica” nel segmento, con vantaggi di affidabilità, semplicità meccanica e facilità di manutenzione. A richiesta, alcune unità sono state proposte con V8 1.200 hp, soluzione che privilegia l’efficienza in economia di crociera. L’elica a passo fisso, dimensionata sul target 14–16 kn, privilegia vibrazioni contenute e rendimento lineare; i riduttori sono impostati per regimi di crociera non esasperati e per un cambio marcia morbido.
La barca è pensata per integrare stabilizzatori elettrici di ultima generazione attivi sia all’ancora sia in corsa; l’effetto è immediatamente percepibile nel roll damping ai bassi angoli, cioè nella situazione d’uso più frequente del target (rada e trasferimenti a velocità media). La gestione impiantistica dialoga con i sensori di rollio per modulare il carico elettrico e il funzionamento dei gruppi.
Prestazioni e consumi
- Velocità massima: ~16–18 kn (in funzione di allestimenti e massa operativa)
- Velocità di progetto in crociera: ~14 kn
- Carburante: 23.000 L
- Acqua dolce: 4.100 L
L’envelope prestazionale mostra un plateau di efficienza tra 10 e 12 nodi, con assorbimenti contenuti e range indicativo particolarmente interessante; le stime pubbliche sulle curve velocità/consumo (anche su motori 1.200 hp) suggeriscono range superiori alle 1.400 nm a ~12 kn in assetto favorevole. A 14 nodi si naviga con comfort acustico adeguato al segmento; la riserva di potenza resta utile per sprint tattici o per far fronte a mare formato.
Elemento distintivo: i pannelli fotovoltaici integrati (valori indicati in ~5 kW di picco) che coprono quote significative dei carichi leggeri quando si è fermi, limitando la dipendenza dai generatori e abbattendo rumore e vibrazioni.

Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
La plancia è organizzata su multi-display con ridondanza dei canali critici (navigazione, energia, HVAC, tank e sentine). L’integrazione domotica governa verande e schermature, gestione luci e temperatura, scenari per le aree sociali e cabina armatoriale; l’architettura elettrica dialoga con i pannelli FV in logica di load sharing, privilegiando l’autonomia “di hotel” in rada. I pacchetti infotainment si estendono coerentemente alle aree esterne; in coperta la diffusione audio è pensata per non invadere le zone quiete.
Sul fronte situational awareness, la visibilità della timoneria è favorita dall’ampia superficie vetrata e da un disegno dei montanti calibrato per ridurre i coni d’ombra; le schermature solari e le tende tecniche abbattono riflessi e calore incidenti. La reportistica impiantistica è fruibile anche dal locale macchine, con diagnostica accessibile al comandante e al capo-macchinista.

Progetto di design: firme, layout, ergonomia
Le linee esterne e l’impianto architettonico sono firmati Guida Design; nel quinto esemplare la collaborazione con Hot Lab ha ridefinito alcuni segni stilistici e gli interni con un’impostazione più contemporanea, senza alterare la matrice tecnica. Il marchio di fabbrica è il “winter garden” a tutta altezza sull’upper deck: un salone vetrato che si apre sulla terrazza e dialoga con l’aft deck come un unico ambiente trasformabile.
La zonizzazione è ragionata: percorsi separati per crew e servizio, privacy salvaguardata per l’armatore e le cabine ospiti, flow continuo tra aree esterne e interne. L’upper deck è concepito come un vero “secondo ponte principale”, con tavoli conviviali oversize, prendisole e spazi all’ombra configurabili; il main deck può ospitare l’armatoriale a tutto baglio in prua, mentre il lower deck accoglie 4–5 cabine ospiti più il comparto equipaggio con accessi dedicati.


Innovazione e ricerca applicata
L’innovazione qui è “di sistema”: non un singolo gadget, ma un ecosistema termico-energetico che include isolamento, schermature, FV e impiantistica orchestrata. La potenza FV ~5 kW copre parte dei carichi leggeri (illuminazione, AV, utenze di base), consentendo lunghi periodi in silent mode all’ancora. È un approccio che anticipa la micro-ibridazione di hotel sempre più diffusa nei 30–40 metri. Le carene semi-dislocanti, inoltre, riducono la necessità di potenze installate estreme e quindi le risonanze indotte a bordo.
Sul fronte sicurezza/stabilità, gli stabilizzatori elettrici ad alto momento antirollio, combinati con volumi di pancia generosi, garantiscono un comfort trasversale apprezzabile già da 0,5–1° di rollio. La distribuzione dei pesi è orchestrata per mantenere basso il centro di gravità con serbatoi e macchine nel mid-body, mentre i telai dei grandi tagli vetrati svolgono anche funzione strutturale.
Vivere a bordo: cabine, arredi, servizi
Il target abitativo dell’A115 è superiore alla media del segmento: in configurazione tipica si contano 5–6 cabine per 10–12 ospiti, con layout armatoriale a tutto baglio e suite ospiti dal taglio simmetrico per ottimizzare volumi e passaggi. La palette materica privilegia essenze naturali, tessuti tecnici e pavimentazioni a bassa risonanza; illuminotecnica e fonoassorbenza sono studiate per abbassare il noise floor percepito. La galley è dimensionata per servizio fine dining, con disimpegni che isolano percorsi crew/ospiti.
Gli spazi comuni alternano aree lounge completamente apribili a zone climatizzate con set point differenziati; il tavolo esterno dell’upper deck, spesso esteso, è uno dei punti identitari del modello. Beach area e piattaforme di poppa sono progettate per il varo/recupero tender con logistica semplice; i volumi di deposito sono tarati per giochi d’acqua e attrezzatura da water toys.

Mercato, clienti e concorrenza
Segmento e posizionamento economico
L’A115 vive nel quadrante 33–36 m semi-custom, fascia dove la domanda si spacca tra due sensibilità: chi vuole volare a 20+ nodi e chi misura il valore in metri quadri, silenzio in rada e comfort climatico. Arcadia presidia la seconda con un prodotto ad alta identità. I prezzi sono comunicati su richiesta; la value proposition si regge su volumi, efficienza e quiet mode, qualità apprezzate anche da operatori charter top-tier.
Clientela di riferimento
- Armatori privati che non inseguono la velocità assoluta ma pretendono fruibilità degli spazi e ambient comfort elevato.
- Società di charter orientate al guest experience (grandi aree sociali, dining per gruppi, silenziosità all’ancora).
- Società di rappresentanza che cercano un profilo estetico distintivo e un racconto coerente con sostenibilità ed efficienza.
Benchmark competitivo
Nella short list di confronto compaiono:
- Benetti Oasis 34M — accentua il concetto di beach club “aperto” con terrazze laterali; volumi interessanti, filosofia lifestyle.
- Azimut Grande 35 Metri — impostazione più orientata alla prestazione con soluzioni di alleggerimento strutturale e carene più veloci.
- Sanlorenzo SX112/SX120 — crossover spinto tra yacht e explorer, grande interazione con il mare e living ribassato.
- Riva 110/112 Dolcevita — linguaggio design molto forte, crociere più rapide, volumi interni generalmente meno “resort-like”.
Dove l’A115 si stacca è nella somma di scelte tecnico-energetiche (FV, isolamento, carena semi-dislocante) pensate per una vita di bordo prolungata, con generazione ausiliaria meno invasiva e ambienti convertibili che ampliano la stagione utile. Se la priorità è viaggiare stabilmente a 20–24 kn, alcune alternative hanno un vantaggio; se invece il criterio è comfort/ora trascorsa in rada, l’A115 ha una coerenza rara nella fascia.
Trend di settore e aderenza del progetto
- Efficienza e riduzione emissioni: gestione dei carichi di hotel, vernici e vetrate a bassa emissività, ibridazione elettrica.
- Spazi trasformabili: saloni apribili, parapetti trasparenti, beach area ampliata.
- Controllo digitale dell’impiantistica e monitoraggio predittivo.
Arcadia è arrivata su questi temi con anticipo, e per questo la sua narrazione tecnica non appare opportunistica ma sostanziale: l’A115 ne è la sintesi più matura.
Quadro dati sintetico
- Cantiere: Arcadia Yachts
- Architettura navale: semi-dislocante, tre ponti
- Struttura: GRP con sovrastrutture e telai ottimizzati; grandi superfici vetrate a controllo solare
- Dimensioni: LOA 34,99 m; Baglio 8,13 m; Pescaggio ~2,60 m; GT 266
- Motori: 2 × MAN V8 1.300 hp (opzione 2 × 1.200 hp)
- Velocità: max ~16–18 kn; crociera ~14 kn
- Capacità: carburante 23.000 L; acqua 4.100 L; HVAC fino a ~324.000 BTU/h; generatori 2 × 55–65 kW
- Energia solare: ~5,0 kW di picco
- Layout tipico: 5–6 cabine ospiti (10–12 pax) + equipaggio dedicato
Approfondimento: impiantistica elettrica e “hotel mode”
Il cuore energetico dell’A115 è un sistema trifase dimensionato per picchi di carico hotel importanti (HVAC, cucina professionale, pompe, intrattenimento). L’integrazione FV non sostituisce i generatori ma ne riduce i cicli, soprattutto in rada con utenze leggere e condizionamento parziale. La logica è: accumulo tampone, gestione priorità carichi, shedding automatico sulle utenze non critiche. In termini di OPEX, significa meno ore-macchina ai gruppi, minori intervalli di manutenzione e comfort vibro-acustico migliore.
La distribuzione quadridrato è protetta da interruttori magnetotermici/differenziali con sezioni di impianto separate per sicurezza e manutenzione; il monitoraggio è centralizzato, con interfacce che consentono al comandante di leggere in tempo reale assorbimenti e parametri di qualità dell’energia. La predisposizione per shore power avanzato (con trasformatori d’isolamento e, dove richiesto, convertitori) permette pre-raffrescamento in banchina senza stressare l’impianto di bordo.
Scenario d’uso: mediterraneo reale, non da rendering
Il Mediterraneo impone giornate con forte irraggiamento e ampia escursione termica serale: qui la combinazione vetrate performanti + schermature + FV vale più di un punto di velocità di picco. Nel quotidiano, gli ospiti vivono ponti e terrazze con tenda e ombra strutturale, potendo chiudere e climatizzare il winter garden in pochi minuti quando l’umidità sale. Questo spiega perché l’A115 raccoglie consensi anche nel charter: la barca è “permissiva” con il meteo e consente esperienze coerenti in alta e mezza stagione.
Prospettive e direzione del cantiere
Il modello A115 mostra dove punta Arcadia: ibridazione dei servizi sempre più spinta, gestione predittiva dell’impiantistica, materiali a massa ridotta e isolamento potenziato. La traiettoria è chiara: più ore in rada con generatori spenti, vita “scorrevole” tra dentro e fuori, controllo climatico di qualità. È plausibile attendersi evoluzioni su batterie, conversione di potenza e software di gestione energetica, oltre a ulteriori affinamenti del glazing e della protezione solare.
Immagini extra




Conclusione: il posizionamento dell’A115
In un mercato dove la velocità massima è spesso la cifra più gridata, l’Arcadia A115 sceglie un’altra metrica: ore di vita piacevole a bordo per metro lineare. Carena semi-dislocante, fotovoltaico integrato, superfici vetrate ad alte prestazioni e spazi realmente fruibili producono un’esperienza che premia il tempo – non i nodi. Per armatori e operatori charter che misurano il valore con questo metro, A115 è un riferimento tecnico e concettuale, con una coerenza progettuale difficile da eguagliare nella fascia 33–36 metri.


