L’Aventura 38 MY è un catamarano a motore che concentra in 38 piedi una quantità insolita di spazio utile, autonomia di programma e flessibilità d’impiego. Nasce per un armatore che pretende comfort da “casa al mare” e performance coerenti con trasferimenti veloci, ma senza gli oneri energetici tipici dei monoscafi plananti di pari volumetria. L’impronta è quella di una piattaforma modulare: il medesimo scafo può essere impostato per la crociera familiare, per attività di charter premium con equipaggio ridotto o per una gestione proprietaria che favorisca costi certi e manutenzioni programmabili. Ciò che colpisce, a un esame tecnico, è la somma di scelte coerenti: geometrie di carena pensate per regimi semi-dislocanti, costruzione leggera in sandwich e una catena di impianti ordinata e ispezionabile che facilita la vita al comandante e ai tecnici.
Il cantiere
Aventura Catamarans ha costruito negli anni una reputazione fondata su multiscafi pratici, onesti nella dichiarazione delle prestazioni e intelligenti nella gestione dei pesi. La strategia è chiara: presidiare il segmento “value-premium”, dove al cliente vengono promessi volumi generosi, una qualità percepita crescente e prezzi d’attacco competitivi. Il 38 MY si inserisce in questa rotta come primo vero “ponte” fra la categoria dei cat compatti e quella dei cruiser superiori per sensazione a bordo, senza però cadere nella trappola di far lievitare drasticamente la massa e quindi i consumi.

Architettura navale e misure principali
Dimensionamento e volumetria
Con una lunghezza fuori tutto intorno ai dodici metri e un baglio che supera abbondantemente i sei, il 38 MY offre superfici calpestabili e volumi equivalenti a monoscafi di oltre quaranta piedi. Il pescaggio contenuto gli consente di spingersi con disinvoltura in rade poco profonde, lagune o canali interni, ampliando la mappa di crociera. La categoria di progettazione tipicamente B racconta la vocazione del mezzo: navigazioni costiere estese, passaggi inter-isolani, trasferimenti rapidi quando serve, ma soprattutto giornate di mare trascorse con una piattaforma stabile e fruibile per tutti gli ospiti.
Linee d’acqua e comportamento dinamico
Gli scafi sono snelli a prua per ridurre il wave-making e contenere il salto di resistenza in transizione. Le sezioni centrali lavorano per avere portanza sufficiente in crociera veloce, mentre i volumi poppieri accolgono la propulsione riducendo gli effetti d’assetto al crescere della spinta. Ne scaturisce un passaggio sull’onda corta più “piatto” rispetto a un monoscafo, con un beccheggio meno pronunciato e una traiettoria più prevedibile anche con mare formato e onda incrociata. Il rollio, notoriamente il tallone d’Achille dell’ospitalità in rada, risulta naturalmente smorzato dall’apertura trasversale: fattore chiave per la vivibilità reale.
Materiali, processi e dettagli strutturali
Laminati e sandwich
La costruzione sfrutta un sandwich di vetroresina e anima in PVC espanso: monolitico nelle zone di impatto e nei punti di concentrazione degli sforzi, sandwich nelle murate e nella sovrastruttura per accrescere rigidezza specifica e comfort acustico. La resina viene dosata con logica “lean”: il rapporto fibra/resina controllato dall’infusione evita chili inutili e prolunga la vita utile della struttura, riducendo il rischio di microdelaminazioni e bolle, soprattutto in aree ampie come hard-top e ponti.

Paratie, longheroni e rigidezza globale
Paratie incollate e nastrate con tessuti bilanciati trasformano scafi e traversa in un reticolo resistente e poco soggetto a torsioni. Longheroni e madieri vengono dimensionati per distribuire i carichi della propulsione e della struttura d’allestimento (arredi, serbatoi, batterie), con particolare attenzione ai nodi di interfaccia fra elementi rigidi e componenti elastici (supporti motore, giunti sull’albero).
Propulsione e trasmissioni: tre anime per lo stesso scafo
Entrobordo diesel
La soluzione più equilibrata in ambito crocieristico prevede due diesel entrobordo su linee d’asse o piedi poppieri, con potenze tipiche comprese tra i 250 e i 370 cavalli per lato. È la ricetta che meglio concilia autonomia, rumorosità contenuta e costi di esercizio, anche perché consente eliche dimensionate con efficienze buone nel corridoio 15–22 nodi, quello più usato nella realtà quotidiana. Sul 38 MY la distribuzione dei pesi favorisce un assetto costante: niente cabrate eccessive in accelerazione e una risposta progressiva che mette a proprio agio chi governa.
Fuoribordo ad alte prestazioni
La variante con fuoribordo, più frequente sulla declinazione “sedan” e sportiva, strizza l’occhio a chi vuole velocità di punta e semplicità manutentiva. Potenze fino a 400 cavalli per lato permettono di saggiare crociere rapide e picchi vivaci, con il vantaggio di una meccanica facilmente accessibile e di fermi barca generalmente più brevi. La controparte è una maggiore attenzione alla gestione del peso a poppa e alla distribuzione dei carichi in dinette e pozzetto, per preservare l’assetto ideale nelle diverse condizioni.
Elettrico bi-motore
La scelta “quiet-luxury” è il doppio motore elettrico, una soluzione che introduce silenzio, assenza di emissioni locali e una fluidità di erogazione che ben si sposa con i profili di navigazione economici. Il cuore è un sistema integrato con banchi batterie ad alta densità, inverter/caricabatterie, BMS evoluto e un’architettura di ricarica che combina banchina, generazione fotovoltaica e, dove previsto, range extender. L’efficienza intrinseca del catamarano amplifica i minuti “buoni” di navigazione a bassa potenza: un vantaggio decisivo in baie protette e aree sensibili.

Prestazioni e consumi: la finestra di efficienza che conta davvero
Crociera reale e velocità massime
Una lettura ingegneristica del 38 MY suggerisce tre scenari: con diesel medi, la crociera si colloca tipicamente nell’intorno dei 18–25 nodi con ampie riserve; con fuoribordo spinti, la barca supera con disinvoltura il muro dei 30 nodi; con setup elettrico, il focus si sposta su velocità economiche con autonomia modulata dal profilo di utilizzo. Il punto non è “quanto fa di punta”, ma “quanto bene si muove” nel corridoio dove passerà il 90% del tempo: è lì che un powercat ben disegnato consuma meno, vibra poco e lascia gli ospiti parlare senza alzare la voce.
Autonomia e gestione dei serbatoi
I serbatoi sdoppiati nei due scafi riducono i momenti ribaltanti, mantengono centrato il baricentro e permettono di giocare con i trasferimenti di fluido per ottimizzare l’assetto. Acqua dolce e carburante sono dimensionati per supportare settimane di crociera costiera senza ansie da rifornimento, a condizione di pianificare la velocità in base a vento, mare e carico. Sul fronte elettrico, la partita si gioca sulla pianificazione: ricariche opportunistiche, superfici fotovoltaiche ben esposte e impianti hotel efficienti (frigoriferi A+++, illuminazione a LED, climatizzazione mirata) fanno la differenza.
Sistemi di bordo: elettronica, energia e impianti
Navigazione e rete dati
La plancia dialoga con un backbone NMEA 2000 su cui insistono display multifunzione, autopilota, ecoscandaglio e radar. Il cablaggio, se curato in origine, permette upgrade futuri senza “aprire” mezza barca. Il tema chiave è la leggibilità: strumenti su più livelli, seduta regolabile e un’ergonomia che consenta al timoniere di governare a lungo senza affaticarsi. Le interfacce moderne semplificano la gestione: route planning, overlay radar, allarmi sensati e non invadenti.

Energia e domotica
I quadri AC/DC sono impostati per isolare le utenze critiche (pompe, sicurezza, navigazione) e separare il circuito “hotel”. Il BMS sorveglia tensioni, temperature e cicli, dialogando con caricabatterie e inverter. La domotica, quando presente, centralizza livelli serbatoi, carichi, illuminazione e climatizzazione; la diagnostica remota consente di anticipare gli interventi e ridurre le “sorprese” in alta stagione. Semplicità, ordine e accessibilità: tre parole che, su un charter come su una barca privata, fanno la differenza tra un weekend sereno e ore perse nei gavoni.
Disegno degli spazi: ergonomia, vivibilità e layout
Ponte principale e zone sociali
Il salone a tutto baglio è il protagonista: luce naturale generosa, vista a 360°, cucina configurabile a L o a U con piani robusti e stivaggi intelligenti. La dinette è dimensionata per pranzi in equipaggio completo e si trasforma in letto d’emergenza quando serve. Il pozzetto, protetto e modulabile, estende il salone all’aperto; i passavanti, ampi e ben protetti, portano alla lounge di prua che rende l’ancoraggio un piacere continuo, non solo una pausa tecnica tra due navigazioni.
Area notte e privacy
La distribuzione tipica prevede uno scafo dedicato all’armatore con cabina, bagno e doccia separata, e l’altro scafo con due cabine ospiti servite da un secondo bagno. Questa separazione fisica tra i due “appartamenti” riduce rumori incrociati e consente una gestione più elastica della convivenza a bordo. Materiali caldi, punti luce mirati e ventilazione naturale aiutano a mantenere il comfort in ogni stagione.

Sicurezza e manutenzione: progettare per l’intero ciclo di vita
Compartimentazione e ridondanza
Due scafi significano compartimenti ridondanti, gavoni separati e impianti che possono essere duplicati dove serve. La disposizione delle prese a mare raggruppate per isole funzionali facilita controlli e intercettazioni rapide. Estintori portatili e, a scelta, sistemi fissi nei locali motore alzano l’asticella della protezione. Paglioli con accessi sensati, canaline con margini operativi e viteria inox di qualità costruiscono una manutenzione senza acrobazie.
Accessibilità tecnica
Il 38 MY premia chi deve metterci mano: filtri raggiungibili senza contorsionismi, sifoni e valvole con identità chiara, passaggi cavi segnati e ordinati. La differenza tra una barca “bella” e una barca “ben progettata” sta qui: nel giorno in cui devi cambiare una pompa in fretta, nel momento in cui occorre tracciare un guasto elettrico o aggiungere un’utenza di bordo senza bucare il mobilio a caso.
Prove in mare: lettura critica del comportamento
Avviamento, accelerazione e assetto
La spinta arriva lineare, l’assetto non sprofonda, la prua non si impenna: il catamarano procede con l’eleganza di chi taglia l’acqua, più che salirci sopra. I due propulsori consentono manovre millimetriche anche in marina affollata: ingranando in contro-rotazione si fa ruotare la barca sul proprio asse con precisione, riducendo l’ansia da ormeggio che spesso frena i neofiti del multiscafi.
Tenuta e comfort di navigazione
In mare corto, il 38 MY passa pulito: niente colpi secchi e pannelli che non vibrano. È un equilibrio ottenuto non con “magie”, ma con geometrie sensate e pesi centrati. Sul lungo, la rotta si tiene senza correzioni nervose; l’autopilota lavora poco e bene, segno che il timone, la geometria e la distribuzione delle masse dialogano nella stessa lingua.

Mercato e posizionamento
Segmento e prezzo
Il 38 MY sta dove il valore percepito supera spesso il dato metrico: chi compra non paga i piedi, paga i metri quadri vissuti, i litri di volume utile, le ore di silenzio quando tutti dormono e il mare è una lastra. Il posizionamento economico resta uno dei suoi assi: l’ingresso è competitivo, le opzioni consentono di costruire un pacchetto serio senza scivolare immediatamente nella fascia di costo dei marchi storici più blasonati. Per società di charter e armatori attenti al ritorno dell’investimento stagionale, l’equazione capienza/comfort/prezzo è particolarmente interessante.
Rivali diretti
I competitor naturali sono i powercat compatti d’impostazione crocieristica. Alcuni offrono rifiniture più lussuose, altri vantano reti di assistenza planetarie. Il punto specifico del 38 MY è la combinazione tra modularità propulsiva (diesel, fuoribordo, elettrico), layout ben articolato e una costruzione senza fronzoli che consegna una piattaforma solida. Per chi mette in cima la vivibilità, i valori di consumo nella finestra “vera” e la manutenibilità, il confronto risulta spesso favorevole.
Clienti tipo e scenari d’uso
Armatore privato
Chi sceglie il 38 MY per uso privato spesso viene da monoscafi di 35–40 piedi o da esperienze charter in catamarano a vela. Cerca spazi, comfort e una curva di apprendimento rapida. L’ergonomia della plancia, la prevedibilità in manovra e la stabilità in rada rendono l’adozione immediata: poche uscite guidate e si entra nel flusso.
Charter premium
Le tre cabine, i due bagni e la zona giorno da “attico sul mare” offrono un prodotto vendibile a settimana con un’ampia base di clienti. I costi d’esercizio controllati e la facilità di pulizia a fine rotazione migliorano la redditività. Se attrezzata con pacchetti di elettronica e comfort mirati (dissalatore, tender sensato, chiusure pozzetto), la barca diventa un “best seller” stagionale.
Uso corporate e hospitality
Per brand e società di rappresentanza il 38 MY funziona come piattaforma di ospitalità: navigazioni brevi, soste in rada, pranzi leggeri e meeting informali. L’accessibilità a rade e porti dal fondale modesto consente di costruire itinerari vicini alle città costiere, dove l’effetto “wow” non dipende dalla distanza, ma dalla qualità dell’esperienza a bordo.
Accoglienza del mercato
La piattaforma Aventura nel taglio 38 piedi ha raccolto interesse crescente grazie al rapporto tra prestazioni concrete e volumetria. Gli operatori sottolineano la coerenza tra la promessa e l’uso reale: un prodotto che non necessita di superlativi per convincere, perché la somma di scelte ragionevoli produce esattamente l’esperienza che il cliente si aspetta quando sale a bordo.
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Prospettive e sviluppo
È ragionevole attendersi, nel tempo, pacchetti energetici sempre più integrati (batterie con densità superiori, fotovoltaico architettonico, gestione termica più efficiente) e un ulteriore lavoro sulla digitalizzazione: manutenzione predittiva, manualistica interattiva, telemetria che aiuti a ottimizzare i consumi e a prevenire anomalie. Sul fronte degli allestimenti, piccoli affinamenti di ergonomia — cerniere a frizione più evolute, piani di lavoro resistenti a graffi e calore, ferramente con trattamenti superiori — sono il terreno naturale su cui un cantiere come Aventura può continuare a limare i dettagli.
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Valutazione finale
Il valore del 38 MY sta nella capacità di cucire intorno all’armatore un’esperienza completa: spazi veri, gestione semplice, costi ragionevoli e una dinamica in mare che non chiede compromessi. Non è un “recordman” da brochure: è una macchina da crociera che fa quello che promette. Ed è precisamente questo che cercava il mercato quando ha spinto sui powercat compatti: uno strumento affidabile, confortevole e pronto a trasformare ogni finestra di meteo favorevole in una giornata memorabile.


