L’Arcadia A85 è un motoryacht di circa 26 metri che ha cambiato il modo di concepire il cruising di lusso a medio raggio. Le sue geometrie nette, la prua piena, la sovrastruttura vetrata e la presenza ben visibile dei pannelli solari integrati ne fanno un oggetto immediatamente riconoscibile, lontano dai canoni stilistici più convenzionali del segmento 80–90 piedi.
Questo modello è stato il primo vero manifesto della filosofia Arcadia: privilegiare volumi abitabili, luce naturale, efficienza idrodinamica e riduzione dei consumi, piuttosto che inseguire soltanto la velocità di punta. Il risultato è uno yacht che si comporta come una residenza contemporanea affacciata sul mare, con spazi continui, superfici vetrate estese e un forte legame visivo con l’ambiente esterno.
Il main deck su un unico livello, la suite armatoriale a tutta larghezza di dimensioni quasi da piccolo superyacht e la possibilità di sfruttare il salone come “veranda climatizzata” o come grande terrazza aperta rendono l’A85 particolarmente interessante per chi cerca un mezzo di navigazione pensato per vivere a bordo molte ore al giorno, in tutte le stagioni, e non solo per spostarsi rapidamente da un porto all’altro.

Arcadia Yachts: il cantiere che ha reso “green” il superyachting
Storia e filosofia progettuale
Arcadia Yachts è un cantiere relativamente giovane, nato nel Golfo di Sorrento con l’obiettivo di proporre barche di lusso dal forte contenuto tecnico e ambientale. Fin dalle prime unità, la strategia è stata chiara: utilizzare strutture in composito per lo scafo, sovrastrutture leggere in metallo e un’estesa vetratura, abbinando tutto questo a sistemi fotovoltaici e soluzioni per ridurre sensibilmente il fabbisogno energetico a bordo.
Non si tratta di una semplice operazione estetica: la scelta di carene semi-dislocanti, di pannelli solari integrati, di vetrate a doppia camera e di impianti altamente efficienti è frutto di una visione ingegneristica ben definita, che punta a una nautica più sostenibile, silenziosa e confortevole, senza rinunciare alla qualità percepita e al livello di finitura che ci si aspetta da un cantiere di fascia alta.
Reputazione e posizionamento
Nel giro di pochi anni, Arcadia si è ritagliata un ruolo molto preciso nel panorama internazionale: non un produttore di serie ad alto volume, ma un “boutique shipyard” focalizzato su yacht di medie e grandi dimensioni con contenuti innovativi. L’A85, in questo contesto, è stato il modello che ha permesso al brand di affermarsi, grazie a una combinazione di design non convenzionale, efficienza e abitabilità che ha attirato armatori con forte sensibilità ambientale e desiderio di distinguersi.

Architettura navale e volumi principali
Carena semi-planante ad alta efficienza
Il cuore tecnico dell’Arcadia A85 è la sua carena semi-planante, progettata per garantire rendimenti elevati a velocità di esercizio medio-basse. L’opera viva presenta una V moderata con volumi ben distribuiti, che consente di ridurre la resistenza all’avanzamento e, al contempo, di offrire un comportamento confortevole quando il mare si alza. La prua è abbastanza corposa da contenere lo “slamming”, mentre la parte centrale dello scafo sfrutta larghezze importanti per incrementare la stabilità trasversale.
Queste scelte si traducono in un assetto di navigazione molto composto, con consumi significativamente più contenuti rispetto a motoryacht plananti della stessa taglia, e in un comfort percepito superiore sia in trasferimento, sia in rada, dove la barca beneficia anche del lavoro degli stabilizzatori.
Scheda tecnica essenziale
- Lunghezza fuori tutto: circa 25,90 m
- Larghezza massima: circa 7,14 m
- Pescaggio: circa 1,65–1,70 m
- Dislocamento a pieno carico: approssimativamente 80 t
- Materiale scafo: vetroresina (GRP)
- Sovrastruttura: alluminio e ampie vetrate
- Motorizzazione: 2 x 800 hp MAN
- Capacità carburante: circa 9.300 l
- Capacità acqua dolce: circa 1.600 l
- Categoria di progettazione: CE A – Ocean (a seconda delle configurazioni)
I numeri evidenziano uno yacht che punta più alla generosità dei volumi e all’autonomia che alle prestazioni estreme, con un rapporto lunghezza/baglio pensato per massimizzare la superficie abitabile e le aree di stivaggio.

Struttura, materiali e ingegneria
Scafo in composito rinforzato
La struttura portante è realizzata in composito di vetroresina con rinforzi locali nei punti di maggiore sollecitazione, come la zona motori, la chiglia in prossimità dei supporti assi e le paratie principali. La combinazione di algoritmi di calcolo strutturale e anni di esperienza nella costruzione in GRP consente di ottenere un insieme rigido, senza eccesso di peso, e con un buon rapporto resistenza/durabilità.
L’uso della laminazione sotto vuoto, dove previsto, migliora l’omogeneità del materiale e limita la presenza di vuoti e difetti, con benefici sia in termini di resistenza meccanica sia di peso complessivo dell’unità. È una scelta che si riflette direttamente sul comportamento in navigazione e sui consumi.
Sovrastruttura leggera e superfici vetrate
Sopra il ponte, la sovrastruttura in alluminio funge da piattaforma per l’estesa superficie vetrata e per i moduli fotovoltaici. L’impiego del metallo, più leggero rispetto al composito tradizionale in questa zona, aiuta a mantenere il baricentro basso, incrementando la stabilità globale. Le vetrate sono a doppia camera con proprietà di isolamento termico e acustico, così da contenere i carichi sulla climatizzazione e migliorare la qualità della vita a bordo.

Motorizzazioni, trasmissioni e prestazioni
Propulsione: due MAN da 800 cavalli
La sala macchine ospita una coppia di MAN a 6 cilindri in linea da 800 hp ciascuno, collegati a linee d’asse tradizionali con eliche di diametro generoso. È una soluzione classica, scelta per privilegiarne la robustezza, la facilità di assistenza tecnica e la prevedibilità del comportamento in ogni condizione. L’abbinamento tra questi propulsori e la carena semi-planante rappresenta un equilibrio ben riuscito tra efficienza, velocità e affidabilità.
La disposizione dei motori, dei generatori e dei principali impianti nel vano tecnico è pensata per garantire accessibilità ai punti di manutenzione ordinaria, riducendo i tempi di fermo e facilitando gli interventi di bordo sia all’equipaggio, sia ai tecnici esterni.

Velocità, consumi e autonomia
In assetto di prova e con carichi standard, lo Arcadia A85 raggiunge una velocità massima prossima ai 17 nodi, mentre la velocità di crociera economica si colloca intorno ai 14–15 nodi. A queste andature, i consumi risultano sensibilmente inferiori rispetto a scafi plananti di simile lunghezza, con benefici evidenti in termini di autonomia e costi di esercizio.
Riducendo ulteriormente la velocità, intorno agli 8 nodi, l’autonomia può spingersi oltre le 2.000 miglia nautiche, configurando l’A85 come piattaforma ideale per lunghe permanenze in crociera nel Mediterraneo, senza dipendere in maniera ossessiva dalla rete dei porti per il rifornimento di carburante.
Gestione delle manovre e controllo
La tradizionale trasmissione in linea d’asse è affiancata da un sistema di bow thruster – con possibilità di aggiungere un thruster anche a poppa – che rende le manovre in porto più intuitive. In abbinamento a joystick di manovra integrati, l’armatore esperto può gestire ormeggi e uscite in spazi ristretti con precisione, senza rinunciare all’affidabilità tipica delle soluzioni meccaniche più collaudate.
Sistemi di bordo, elettronica e domotica
Plancia di comando e navigazione
Il ponte di guida, posto in posizione rialzata, offre un campo visivo ampio su prua, fianchi e poppa. La plancia è organizzata secondo il concept del “glass bridge”, con grandi schermi multifunzione che integrano cartografia elettronica, radar, ecoscandaglio, dati motore e controllo degli impianti di bordo. I comandi fisici sono ridotti al minimo indispensabile e disposti in modo ergonomico, così da ridurre l’affaticamento nelle lunghe tratte.

Gli apparati possono includere autopilota evoluto, sistemi di tracking satellitare, VHF DSC, telecamere di monitoraggio e sensori perimetrali, tutti interfacciati con le reti di bordo per una supervisione centralizzata. La logica complessiva è quella di una console integrata che consente al comandante di controllare navigazione e impianti con poche azioni mirate.
Domotica ed energia di bordo
L’Arcadia A85 è equipaggiato con un sistema di controllo domotico che permette di gestire illuminazione, tende, oscuranti, climatizzazione e intrattenimento da pannelli touch e, in molti casi, da dispositivi mobili dedicati. Il tutto dialoga con un sistema di supervisione dell’energia che tiene conto dell’apporto dei pannelli solari, dello stato delle batterie e del carico istantaneo degli impianti “hotel”.
I moduli fotovoltaici integrati nel tetto della sovrastruttura e in porzioni selezionate delle vetrate sono in grado di generare diversi kilowatt di potenza, sufficienti per alimentare gran parte dei servizi di bordo – luci, pompe, elettronica, parte della climatizzazione – in condizioni di irraggiamento favorevole. Questo si traduce in minore dipendenza dai generatori, minore rumorosità e un significativo risparmio sui consumi di gasolio.
Layout, design interno e fruibilità degli spazi
Ponte principale
Il ponte principale dell’A85 è concepito come un grande open space continuo, senza gradini, che collega il pozzetto di poppa con la zona prodiera interna. Appena oltre la soglia si sviluppa una vasta area living con divani, tavolo da pranzo e, a seconda delle scelte dell’armatore, una cucina parzialmente a vista oppure separata da elementi di arredo e pannellature.
Le vetrate a tutta altezza, apribili, consentono di trasformare il salone in una sorta di veranda che può essere completamente chiusa e climatizzata nelle stagioni più fresche, oppure aperta su tre lati quando il clima lo permette. La continuità pavimentale con il pozzetto di poppa enfatizza la sensazione di trovarsi su un unico grande ambiente rivolto verso il mare.

Ponte inferiore
Sottocoperta, il layout tipico prevede quattro cabine dedicate agli ospiti, in grado di accogliere otto persone. La protagonista assoluta è la cabina armatoriale a tutta larghezza, posizionata circa a centro barca per avere la zona di minore movimento. Con una superficie superiore ai 32 m², questa suite offre letto king-size, area lounge, armadiature capienti e un bagno privato di dimensioni decisamente generose per un’imbarcazione di questo segmento.
Completano il quadro una cabina VIP prodiera, con letto matrimoniale e bagno en-suite, e due cabine ospiti laterali che possono essere configurate con letti singoli o matrimoniali. La zona equipaggio è separata, con accessi indipendenti, in modo da garantire privacy e flussi dedicati per servizio, cambusa e manovre, senza interferire con le aree guest.

Spazi esterni e living all’aperto
Gli spazi esterni sono uno dei punti di forza dell’Arcadia A85. A poppa, il pozzetto si sviluppa su tutto il baglio con un’ampia area pranzo e divani che possono essere riconfigurati come lounge. A mare, la piattaforma poppiera può essere attrezzata con sistema di movimentazione per il tender, trasformandosi all’occorrenza in beach club a pochi centimetri dall’acqua.
L’area di prua non è relegata a semplice zona tecnica, ma diventa un vero salotto all’aperto con prendisole e sedute protette, ideale sia per momenti più raccolti sia per vivere l’ancoraggio con prospettiva diversa rispetto al pozzetto. L’ergonomia dei percorsi laterali, ampi e con battagliole sufficientemente alte, rende semplici e sicuri gli spostamenti tra le diverse aree esterne.

Comfort, climatizzazione e acustica
Il comfort a bordo è frutto di più fattori: l’ampiezza degli ambienti, l’altezza interna, la luce naturale, ma anche il controllo della temperatura e dei rumori. L’uso di vetri doppi isolanti, di serramenti ben sigillati e di materiali fonoassorbenti nei cielini e nelle paratie contribuisce a ridurre il rumore proveniente sia dai motori, sia dagli impianti tecnici.
Gli impianti di climatizzazione, generosamente dimensionati, lavorano in sinergia con l’isolamento termico delle vetrate, riducendo le escursioni di temperatura e permettendo un funzionamento più efficiente. Tutto ciò consente di mantenere un microclima interno piacevole anche in condizioni esterne particolarmente calde o umide, come spesso avviene in alta stagione nel Mediterraneo.
Innovazione, sostenibilità e stabilità
Energia solare e riduzione dell’impatto ambientale
La presenza dei pannelli solari non ha una funzione puramente scenografica: i moduli fotovoltaici possono generare fino a circa 4–5 kW di potenza in condizioni di irraggiamento ottimale. È un contributo concreto che consente di alimentare buona parte delle utenze di bordo senza dover tenere in funzione i generatori per molte ore, con conseguente riduzione di consumi, emissioni e rumore.
Questa impostazione rende l’A85 particolarmente adatto a lunghi periodi in rada, durante i quali si può godere del silenzio e del contatto con l’ambiente circostante, con un’impronta ecologica più contenuta rispetto a yacht tradizionali di pari dimensioni.

Sistemi di stabilizzazione e sicurezza
Per incrementare il comfort in ogni condizione, l’Arcadia A85 può essere dotato di stabilizzatori a pinne, spesso del tipo “zero speed”, che agiscono sia durante la navigazione sia all’ancora, riducendo in maniera drastica il rollio. Abbinati alla carena a V moderata e al dislocamento importante, questi sistemi garantiscono movimenti morbidi e prevedibili.
Sul fronte sicurezza, la barca è equipaggiata con impianti antincendio automatici in sala macchine, sistemi di allarme centralizzati, circuiti ridondanti per i servizi critici e un’organizzazione degli impianti che facilita le ispezioni. Tutti elementi che concorrono a offrire un quadro complessivo in linea con le aspettative del segmento.
Comportamento in mare e feedback operativi
Le prove in navigazione mettono in luce un’imbarcazione dal comportamento prevedibile, con ingresso in planata dolce e assetto stabile alle andature più utilizzate. L’onda viene affrontata con buona morbidezza, senza impatti bruschi, mentre la risposta al timone è progressiva e mai nervosa, aspetto importante quando si trasportano ospiti che non sono necessariamente abituati alla vita di mare.
In rada, l’abbinamento tra stabilizzatori, larghezza di scafo e piattaforma poppiera contribuisce a smorzare il rollio, offrendo un comfort paragonabile a quello di unità più lunghe. Questo, unito alla ridotta rumorosità ottenibile sfruttando l’energia solare per alimentare i carichi di bordo, rende l’Arcadia A85 particolarmente adatto a soste prolungate al centro di baie e ridossi.

Mercato, concorrenza e armatori di riferimento
Segmento di appartenenza e livello di prezzo
L’Arcadia A85 appartiene alla categoria dei motoryacht semi-dislocanti tra gli 80 e i 90 piedi con forte connotazione tecnologica. Il livello di prezzo, a seconda dell’allestimento e del grado di personalizzazione, lo colloca nella fascia alta del mercato, in linea con navette e trawler di lusso di cantieri affermati. La differenza sostanziale sta nella personalità stilistica e nell’uso estensivo di soluzioni “green”.
Clientela target e impiego charter
Gli armatori che scelgono un A85 sono spesso persone con esperienza, che provengono da barche plananti e desiderano un mezzo con maggior comfort, autonomia e spazi vivibili. La velocità massima non è la priorità: contano di più silenzio, luce naturale, stabilità, facilità di fruizione degli ambienti.
Grazie al layout con quattro cabine, all’ampio ponte principale e ai consumi relativamente contenuti, l’A85 si presta anche a programmi di charter di alto livello. Per società specializzate, rappresenta un prodotto distintivo, in grado di differenziarsi rispetto alla flotta standard di motoryacht plananti che popolano i principali scali del Mediterraneo.
Approfondimento fotografico




Riconoscimenti e impatto sul settore
Nel corso della sua carriera, l’Arcadia A85 ha raccolto diversi premi e menzioni da parte di giurie internazionali, soprattutto per l’originalità del design, l’innovazione degli interni e l’approccio alla sostenibilità. Non si tratta quindi solo di un concept interessante, ma di un progetto che ha trovato consenso reale nel mondo della critica specializzata e, soprattutto, negli ordini da parte degli armatori.
Il successo dell’A85 ha contribuito a legittimare l’idea che un motoryacht a basso impatto, con carena semi-dislocante e produzione di energia solare di bordo, potesse rappresentare una reale alternativa all’offerta tradizionale, aprendo la strada a successive evoluzioni di gamma e a prodotti di dimensioni superiori basati sulle stesse logiche progettuali.
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Ruolo dell’A85 nella gamma Arcadia e considerazioni finali
All’interno della famiglia Arcadia, l’A85 è stato il modello che ha definito i tratti fondamentali del marchio: carene efficienti, spazi “loft” sul main deck, sovrastrutture vetrate, uso sistematico dei pannelli solari e grande attenzione al comfort in rada. Le unità sviluppate successivamente – più lunghe e più larghe – hanno ripreso e affinato queste soluzioni, ma è su questo 26 metri che si è formata la matrice progettuale del cantiere.
In sintesi, l’Arcadia A85 è uno yacht pensato per chi desidera un rapporto diverso con il mare: meno centrato sulla prestazione estrema e più orientato alla qualità del soggiorno a bordo, alla riduzione dell’impatto ambientale e alla fruizione di spazi ampi, luminosi, funzionali. Non è un prodotto “anonimo”: la sua estetica e le sue soluzioni tecniche lo rendono un oggetto di forte carattere, destinato ad armatori che vogliono una barca che parli una lingua precisa e riconoscibile.


