Il Focus Power 44 è una di quelle imbarcazioni che tradiscono, sin dai primi metri, un’impostazione progettuale orientata al piacere di condurre e al controllo dell’assetto. Pur restando nella fascia dei quarantaquattro piedi, il progetto offre una percezione di solidità e di finezza dinamica che rimanda a yacht di taglia superiore. La linea è slanciata, con volumi ben distribuiti e un disegno delle superfici pensato per tagliare l’aria e scomporre l’onda breve con il minor dispendio energetico possibile. Questo articolo propone una lettura tecnica completa — ma scorrevole — dell’unità: dalla carena ai materiali, dalle trasmissioni ai sistemi, fino al posizionamento di mercato.
Il cantiere: storia, metodo e reputazione
Origini e percorso
Il marchio Focus Motor Yachts nasce con una vocazione chiara: realizzare barche sportive capaci di conciliare prestazione e abitabilità con un’attenzione quasi artigianale al dettaglio. Nel tempo ha consolidato un approccio “project-first”, in cui ogni modello viene fatto maturare attraverso cicli di prototipazione, prove ripetute e micro-correzioni su pesi, impianti e geometrie di carena. Questa disciplina ha generato fiducia tra gli armatori che cercano prodotti coerenti e ben ingegnerizzati.

Filosofia costruttiva
L’azienda privilegia la precisione di esecuzione e la manutenibilità nel tempo. I processi di laminazione sono tracciati, le paratie principali vengono resinati per ottenere trasferimenti di carico puliti e l’impiantistica è cablata su percorsi ispezionabili. A bordo, nulla è lasciato al caso: le canaline tecniche sono dimensionate con margine per futuri upgrade, i perni d’ancoraggio degli accessori sono contro-placcati e la minuteria è selezionata con criteri di durata in ambiente marino.
Immagine sul mercato
Nel panorama degli sport-cruiser di questa taglia, il cantiere si è guadagnato la reputazione di “costruttore per chi guida”: barche che comunicano con il timoniere, leggibili al volante e facili da mettere in condizione ottimale. L’assistenza è snella, con referenti tecnici che parlano il linguaggio dell’armatore esperto, cosa che nel segmento premium fa la differenza quanto un listino ben impostato.
Analisi tecnica approfondita
Dimensioni e architettura navale
Il 44 piedi adotta proporzioni che puntano a un equilibrio tra superficie bagnata e stabilità statica. Lunghezza fuori tutto nell’ordine dei 14 metri e baglio poco sopra i 4 metri generano un rapporto slenderness efficace per scorrere “liberi” alle andature di crociera. La V di poppa è moderata ma sostenuta quanto basta a tagliare l’onda corta senza trasferire colpi secchi alla struttura. I pattini longitudinali, discretamente pronunciati, anticipano la planata e contengono lo spruzzo, lasciando lo specchio di poppa “pulito” per migliorare l’efficienza delle eliche.

Il posizionamento delle masse (serbatoi, gruppi di servizio, macchine) è stato studiato per mantenere il baricentro verticale basso e una ripartizione longitudinale centrata. In questo modo la barca esce dall’acqua in maniera progressiva e si stabilizza con pochi interventi sui correttori d’assetto. La prua lavora affilata, con una zona d’entrata pensata per restare asciutta e dare direzionalità anche quando si incrocia mare formato al traverso.
Materiali e tecniche costruttive: scafo, sovrastruttura e interni
Lo scafo è in composito di vetroresina con uso mirato di anime a sandwich nelle aree estese (coperta, tuga, pannelli strutturali), allo scopo di elevare la rigidezza mantenendo il peso sotto controllo. Le zone di carico — basi dei motori, supporti di timoneria, attacchi dei tientibene, lande — sono rinforzate con tessuti multiaxial e inserti ad alta densità. La scelta delle resine punta a stabilità termica e resistenza all’osmosi, mentre il ciclo di post-curing conferisce stabilità dimensionale alle parti di maggior superficie.
All’interno, le paratie sono incollate e “cucite” alla struttura con nastri di vetro: lavorano non solo come elementi divisori, ma come membri portanti che ridistribuiscono gli sforzi. Falegnamerie e arredi, pur eleganti, sono concepiti con logica d’uso: cerniere a lunga durata, guide con blocco, giunzioni smorzate per evitare rumorosità su mare mosso. La scelta dei rivestimenti privilegia materiali di facile pulizia, robusti ai raggi UV e all’atmosfera salmastra.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissioni
Il pacchetto motori ruota attorno a coppie di diesel entrobordo tra 380 e 440 hp ciascuno. Due le strade principali: piedi poppieri (DPI/DPH) per chi desidera massima prontezza e leggerezza complessiva, oppure pod drive per chi privilegia precisione nelle manovre, efficienza direzionale e comfort acustico. Entrambe le soluzioni beneficiano di sistemi di trim attivi — flap tradizionali o intercettori elettroattuati — integrati con la gestione elettronica delle macchine.
La taratura dei rapporti e il disegno delle eliche è stata pensata per sostenere un “plateau” d’efficienza nella fascia 22–30 nodi, limitando l’incremento di consumo al crescere del carico. Con trasmissioni a pod, il joystick rende intuitive le traslazioni e le rotazioni sul posto; con i piedi poppieri si apprezza una risposta più “meccanica”, gradita a chi ama sentire la barca sotto mano.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
La plancia accoglie display multifunzione di ampio formato, integrati via NMEA con i parametri dei motori, i sensori di bordo e gli attuatori. L’architettura elettrica fa capo a un bus di controllo che centralizza luci, pompe, utenze e climatizzazione, con scenari preimpostati per navigazione, rada, ormeggio e notte. Il pilota automatico offre funzioni evolute di tenuta rotta e accostate predefinite; sono previsti VHF DSC, moduli AIS e telecamere per sala macchine e poppa.
La sezione energia può essere configurata con batterie AGM o pacchi litio e inverter dimensionati per alimentare utenze 230V senza dover avviare il generatore per periodi medio-lunghi. L’aggiornabilità software e la diagnostica remota aiutano a prevenire fermi barca indesiderati e a pianificare la manutenzione.

Prestazioni: massima, crociera, autonomie e consumi
Le versioni più spinte consentono di vedere, in condizioni favorevoli, una punta intorno ai 40 nodi (con margine superiore con scafo pulito e carichi favorevoli). Il regime naturale di crociera si colloca tra 25 e 30 nodi, fascia in cui comfort acustico, vibrazioni e assetto trovano il punto di equilibrio. Con un serbatoio carburante nell’ordine dei 1000 litri, le autonomie per weekend prolungati sono pienamente alla portata mantenendo un’andatura di efficienza attorno ai 24–26 nodi.
L’ottimizzazione dei litri/ora passa dalla gestione fine dell’assetto: qualche grado di trim ben dosato fa guadagnare punti percentuali di resa e, soprattutto, mantiene la carena nella zona a minor resistenza residua. La progressione in accelerazione è regolare, senza “buchi” avvertibili, e l’uscita in planata è rapida anche con equipaggio pieno.
Design, layout e studio degli spazi
Linguaggio esterno
Le proporzioni esterne sono tese e pulite, con un hard-top rastremato e finestrature a scafo che alleggeriscono la massa. Il parabrezza avvolgente minimizza gli angoli ciechi e convoglia il flusso d’aria sopra il tetto alle andature medie. L’insieme comunica “velocità a barca ferma” senza rinunciare a spalle solide per accogliere attrezzature e tendalini.
Coperta e vivibilità all’aperto
In pozzetto si sviluppa un salotto a U modulare, con tavolo trasformabile e wet-bar completo (lavello, piastra, frigorifero, ghiaccio). I passavanti sono generosi e protetti; la plancetta, importante nelle dimensioni, può essere a sollevamento per calare e recuperare tender e water-toys. A prua, il prendisole con schienali regolabili è servito da portabicchieri e vani dedicati, studiati per non “rubare” volume agli spazi interni.

Ambienti sottocoperta
Il ponte inferiore adotta una cabina armatoriale a prua con letto a isola, volumetria uniforme in altezza e stivaggi su tutto lo sviluppo laterale. A mezzanave si trova la cabina ospiti con due letti scorrevoli che diventano matrimoniale all’occorrenza. La zona giorno centrale ospita dinette e cucina su un lato, con elettrodomestici da “casa vera” e ampio frigo. Il locale toilette è diviso tra wc e box doccia separato, una soluzione che velocizza i tempi quando c’è equipaggio numeroso.
Ergonomia, percorsi e dettagli
Il passaggio timoneria–pozzetto–plancetta è lineare e prive di ostacoli: soglie ridotte, gradini con pedata generosa, tientibene dove servono. Le poltrone di guida hanno regolazioni ampie e braccioli sfruttabili anche in conduzione sportiva; la pedaliera è allineata al timone per evitare torsioni posturali nelle navigazioni lunghe. In accosto, la visibilità è coadiuvata da telecamera di poppa e, con i pod, dal joystick per gli spostamenti laterali.
Layout

Innovazione e ricerca: efficienza, stabilizzazione, sicurezza
L’innovazione a bordo non è “di facciata”: è mirata all’uso. Gli intercettori elettronici riducono i tempi di risposta rispetto ai flap e consentono regolazioni più precise alle variazioni di carico. L’integrazione dei dati motore con i calcolatori di bordo produce stime affidabili di autonomia residua e di consumo medio, utili per pianificare tratte e rifornimenti. È disponibile la predisposizione per stabilizzazione attiva (giroscopica o a pinne elettriche), un investimento che cambia la vita in rada e attenua il rollio sul mare di traverso.
Capitolo sicurezza: impianti antincendio automatici in sala macchine, circuiti elettrici sezionabili e ridondati, sentine con pompe a livelli differenziati e allarmi localizzati. Il quadro generale denota attenzione a scenari di guasto reale, non solo a conformità normativa.
Comfort in crociera: acustica, climatizzazione, illuminazione
Il comfort percepito dipende da molte piccole scelte coerenti: isolanti fonoassorbenti in sala macchine, supporti antivibranti, canalizzazione della climatizzazione con diffusori ben posizionati. A velocità di crociera la conversazione in pozzetto resta naturale; sottocoperta le cabine godono di un’illuminazione mista — LED indiretti per atmosfera, punti luce mirati su aree operative — e di adeguati passaggi d’aria. Materiali e tessuti sono stati selezionati con l’idea di un uso intensivo, stagionale o quasi residenziale, senza sacrificare l’estetica.

Prove in mare e comportamento dinamico
Alla ruota, il Focus Power 44 dà l’impressione di “stare su binari” ma senza perdere tatto. L’ingresso in virata è progressivo, il raggio si chiude con prevedibilità e la barca reagisce con compostezza anche a correzioni più decise. Sul mosso corto, la prua lavora asciutta e la struttura assorbe gli impatti senza trasmettere risonanze. La risposta al gas è lineare; al rilascio la carena rientra dolcemente sullo scafo dislocante senza affondare di poppa.
In porto, la combinazione di eliche controrotanti, comandi elettronici e — quando presente — joystick rende agevoli accosti e uscite in spazi non generosi. Chi proviene da barche più piccole troverà tempi di apprendimento brevi; chi arriva da unità superiori apprezzerà la sensazione di controllo “da grande” in un corpo barca più gestibile.
Mercato, concorrenza e pubblico di riferimento
Posizionamento e prezzo
Nel segmento 43–46 piedi, il Focus Power 44 occupa la nicchia degli sport-cruiser ad alta guidabilità, con finiture premium e impiantistica ordinata. Il posizionamento economico è competitivo quando si confrontano allestimenti equivalenti: stabilizzatore, pacchetti elettronici, finiture interne di livello, impianti energia avanzati. A parità di equipaggiamento, l’equilibrio tra performance, comfort e qualità percepita è uno dei suoi argomenti più convincenti.
Analisi dei competitor
- Azimut Atlantis 45 — Estetica italiana, volumi importanti e rete capillare. Il Focus 44 risponde con una maggiore comunicatività al timone e con una messa a punto che premia chi guida attivamente.
- Fairline Targa 45 — Eccellente solidità e comfort. Il 44 risulta più “sportivo” nelle reazioni e propone impianti razionali, facili da leggere e mantenere.
- Princess V40/V45 — Equilibrio globale e forte valore residuo. Il Focus mette sul piatto un driver appeal superiore e un layout di coperta molto conviviale.
- Sessa C44 — Sfrutta gli spazi con intelligenza; il Focus 44 contrappone carena energica e impiantistica essenziale ma curata.
Tendenze del comparto
Gli armatori chiedono oggi efficienza energetica, riduzione del rollio all’ancora, digitalizzazione dei sistemi e facilità di gestione. La predisposizione del 44 per stabilizzazione, pacchi batterie evoluti e monitoraggio remoto lo allinea perfettamente alle rotte del mercato. Cresce anche l’interesse per configurazioni “generator-free” per diverse ore al giorno, grazie a sistemi di accumulo e inverter più generosi.
Clientela target
- Armatori privati con sensibilità per la conduzione e per la messa a punto dell’assetto.
- Operatori charter di fascia alta che cercano una piattaforma affidabile, comoda e facilmente presentabile a ospiti esigenti.
- Dealer e rappresentanti che desiderano un prodotto tecnico, differenziato dal mainstream e con argomenti solidi in trattativa.
Riscontri, ordini e riconoscimenti
Il modello ha raccolto consensi per la qualità percepita delle finiture, l’ordine degli impianti e la fruibilità degli spazi. La presenza in rassegne internazionali ha contribuito ad alimentare l’interesse di armatori esperti, specialmente quelli che danno priorità al comportamento in mare rispetto all’effetto “wow” da banchina. La progressione degli ordini, in rapporto al segmento, conferma la bontà del progetto e l’affidabilità del costruttore.

Prospettive: evoluzioni possibili e traiettoria del brand
Il 44 rappresenta una piattaforma strategica per il cantiere. Gli sviluppi più plausibili riguardano l’ottimizzazione dei consumi attraverso eliche e rapporti calibrati sulle andature più utilizzate, l’ulteriore abbattimento dei livelli acustici e l’integrazione di pacchetti energia “estesi” per vivere in rada con comfort domestico. Rimane aperta la strada verso soluzioni ibride “hotel load” per azzerare, in molte situazioni, l’uso del generatore.
In termini di famiglia di prodotto, le scelte fatte su questo 44 — carena equilibrata, ergonomia ragionata, impiantistica “leggibile” — tracciano un solco per le future taglie. Se il mercato continuerà a premiare barche che si guidano bene e che non stressano l’equipaggio, il Focus Power 44 manterrà a lungo il ruolo di riferimento tra gli sport-cruiser europei.
Approfondimento fotografico




Scheda tecnica indicativa
- Lunghezza fuori tutto: ~14 m
- Larghezza massima: ~4 m+
- Pescaggio: contenuto, adatto a rade mediterranee
- Dislocamento: ottimizzato per rapporto peso/potenza
- Carburante: ~1000 L
- Acqua dolce: ~350–400 L
- Motori: 2× diesel 380–440 hp
- Trasmissioni: piedi poppieri DPI/DPH o pod
- Velocità massima: ~38–42 kn (a seconda di carichi e configurazione)
- Velocità di crociera: 25–30 kn
- Posti letto: 4 in due cabine + dinette convertibile
- Servizi: 1 bagno con doccia separata
- Impianti principali: MFD integrati, pilota automatico, VHF DSC, predisposizione stabilizzazione
Video
Conclusioni: sostanza tecnica, guida appagante, comfort in quota premium
Il Focus Power 44 è una proposta coerente per chi vuole un’imbarcazione sportiva ma non disposta a compromessi nella vita di bordo. La carena è leggibile, l’assetto si controlla con facilità, le prestazioni sono brillanti senza derive “estreme”. Il comfort è quello che ci si aspetta da un prodotto premium: illuminazione studiata, silenziosità curata, impianti ordinati e aggiornabili. Se l’obiettivo è possedere un 44’ “da guidare” che, allo stesso tempo, ospita famiglia e amici con agio, questo modello merita attenzione e una prova in mare approfondita.


