Il cantiere: radici, metodo e reputazione
La storia del marchio Greenline è strettamente legata alla volontà di elettrificare la nautica da diporto con soluzioni realistiche, ripetibili e manutenibili. Rispetto a molte iniziative sperimentali, il cantiere ha privilegiato la standardizzazione industriale dell’ibrido e la sua integrazione nella catena del valore: dalla progettazione delle strutture, al dimensionamento degli impianti, fino alla formazione dei dealer incaricati di supportare gli armatori nelle fasi successive all’acquisto. Sul mercato, la reputazione di Greenline si è consolidata su tre pilastri: efficienza energetica misurabile, comfort reale in rada e qualità percepita in linea con i concorrenti europei del segmento. Il 58 Fly è la dimostrazione più matura di questo approccio, perché unisce le virtù della serie a un salto dimensionale che permette di far lavorare l’ecosistema elettrico con maggiore inerzia energetica e migliore separazione dei volumi tecnici dal living.

Dimensioni principali e architettura navale
Geometrie e impostazione di scafo
- Lunghezza fuori tutto (LOA): circa 18,2 metri.
- Baglio massimo: circa 5,1 metri.
- Pescaggio: intorno al metro, variabile con carico e specifiche.
- Dislocamento a secco: nell’ordine delle 30 tonnellate.
- Categoria di progettazione: CE A, orientata a navigazioni d’altura con equipaggio esperto.
L’architettura è quella di un flybridge planante con linee d’acqua studiate per mantenere efficienza nel mid-range. Il baglio generoso e la volumetria ben distribuita permettono una piattaforma stabile in rada e, sotto carico, un assetto tendenzialmente neutro. Il centro di gravità è contenuto grazie a scelte strutturali e alla collocazione di impianti e banchi batterie nella zona centrale, così da contrastare rollio e beccheggio. La prua offre finezza sufficiente per un ingresso morbido sull’onda corta, mentre i volumi a poppa sono dimensionati per combaciare con le necessità di sala macchine, serbatoi e plancetta idraulica senza penalizzare la riserva di galleggiamento.
Materiali e processo costruttivo
Lo scafo impiega composito in vetroresina con rinforzi nelle aree di maggiore sollecitazione: paratie portanti, paglioli tecnici, attacchi delle sedi motore e alloggiamenti di timoneria e assi. La sovrastruttura alleggerita e l’hard top in composito riducono inerzia di rollio e peso in alto; a ciò si affiancano pannellature sandwich e inserti fonoassorbenti per limitare la trasmissione vibro-acustica. All’interno, i legni naturali e le finiture laccate si sposano con tessuti tecnici e rivestimenti resistenti a UV e umidità, con un approccio dichiaratamente marino: superfici a manutenzione semplificata, spigoli sicuri, alzate gradini regolari, corrimani continui. La qualità percepita deriva dalla somma di dettagli; tra questi, le giunzioni pulite e i passaggi cavi ordinati nella utility room sono un forte indicatore di cura esecutiva.

Propulsione, trasmissione e logica ibrida
Configurazioni di potenza
- Doppia motorizzazione diesel in linea d’asse, con potenze tipiche nell’intorno dei 610–715 hp per lato e opzioni superiori disponibili in base all’allestimento.
- Modulo ibrido coassiale alla linea d’asse: e-motor impiegati sia in trazione per la marcia elettrica sia in rigenerazione quando i termici sono attivi.
- Trasmissione: assi con eliche a passo fisso, supporti elastici e timoneria servoassistita.
La logica dell’H-Drive consente di scegliere tra diverse modalità operative: elettrico puro a bassa velocità, ibrido con assistenza alla trazione alle andature intermedie, e rigenerazione durante la marcia diesel. Dal punto di vista ingegneristico, questo significa poter stabilizzare i flussi energetici verso i servizi e ridurre i cicli del generatore tradizionale. La marcia elettrica è ideale per l’ingresso in porti con regolamenti stringenti, per l’ancoraggio in baie protette e per brevi trasferimenti in aree a velocità limitata; il contributo rigenerativo, invece, ripristina le riserve durante le tratte termiche senza interrompere il comfort a bordo.
Rete elettrica, batterie e fotovoltaico
Architettura di bordo
- Banchi batterie servizi ad alta capacità, tecnologia LiFePO, dimensionati per sostenere carichi domestici prolungati.
- Inverter/charger di potenza per mantenere la rete AC permanente in navigazione e in rada.
- Campo fotovoltaico integrato sull’hard top, con regolazione dedicata e monitoraggio centralizzato.
- Fonti di carica ridondate: banchina, alternatori, rigenerazione elettrica, generatore silenziato ove installato.
La barca opera come una vera microgrid. L’obiettivo non è l’autarchia assoluta, bensì minimizzare il tempo di generatore mantenendo la vita di bordo ad un livello domestico. Frigoriferi di grande capacità, climatizzazione gestita a zone, piani cottura elettrici, lavastoviglie e intrattenimento restano disponibili senza intermittenze. Sul fronte della sicurezza elettrica, la separazione dei circuiti, le protezioni differenziali e il monitoraggio da plancia e da remoto incorniciano un ecosistema che non chiede competenze da elettricista all’armatore: regole semplici, logiche automatiche, stati ben visualizzati e reperibilità dei componenti.

Prestazioni, profili di crociera e autonomia
Dati caratteristici
- Velocità massima: nella forchetta ~25–30 nodi a seconda di potenza installata, allestimenti e carico.
- Crociera consigliata: circa 20 nodi per ottimizzare comfort e consumi.
- Marcia elettrica: ~5–6 nodi, ideale per tratti regolamentati e per spostamenti in baie e marine.
- Capacità carburante: nell’ordine dei 2.300–2.500 litri, sufficiente per settimane di crociera alternando profili termici ed elettrici.
In pratica, l’armatore ha a disposizione tre “strumenti”: andatura dislocante in E-mode, andatura planante termica e andatura intermedia con ibrido che assiste o rigenera. Variando questi tre capitoli in base a meteo, rotte e abitudini dell’equipaggio, si ottiene una flessibilità d’esercizio che pochi concorrenti possono eguagliare. La barca lavora bene ai regimi medi e, quando impiegata con criterio, mantiene consumi specifici competitivi. È utile ricordare che l’energia più economica è quella che non si consuma: soluzioni come la coibentazione del salone e il controllo termico a zone riducono il fabbisogno della climatizzazione, migliorando la resa complessiva del sistema.
Elettronica di navigazione e domotica
La plancia inferiore e la timoneria sul fly sono equipaggiate con display multifunzione di grande diagonale, radar a stato solido, autopilota e rete di bordo con protocollo NMEA per la condivisione dei dati. Il monitoraggio dei flussi energetici – stato batterie, potenza fotovoltaica, carichi AC e DC – è integrato in pannelli dedicati con visualizzazioni intuitive. La domotica controlla illuminazione, schermature solari, aperture elettriche, pompe e climatizzazione, mentre il sistema di telemetria remota consente verifiche da terra e diagnostica predittiva sui componenti principali. Per l’utente finale significa meno incertezze: una barca che “parla”, registra e segnala, riducendo il rischio di sorprese.
Design esterno, ergonomia e sicurezza
Linee e superfici
L’estetica privilegia superfici tese, finestrature lunghe e una sovrastruttura leggera, con un flybridge importante sormontato da hard top. I passavanti ampi e protetti da paramare ben dimensionati garantiscono scorrimenti sicuri; le bitte sono posizionate con logica, i gavoni sono profondi e dotati di drenaggi efficienti. Il pulpito e i tientibene sono continui e il passaggio tra pozzetto e camminamenti laterali è naturale, senza strozzature. Le alzate dei gradini, costanti, evitano inciampi; il ponte di prua, ampio, ospita prendisole e attacchi per cime e catena ben leggibili dal punto di vista operativo.

Layout interni e vita a bordo
Salone e cucina
L’impostazione “aft-galley” colloca la cucina a ridosso del pozzetto, per un flusso indoor–outdoor continuo. Le vetrate a tutta altezza regalano una luminosità diffusa e invitano a usare il pozzetto come naturale estensione della zona giorno. Il salone integra una dinette conviviale, un divano contrapposto e, dove previsto, un mobile per entertainment e stivaggio. La scelta di elettrodomestici di taglia domestica è coerente con la rete AC permanente e con l’idea di vivere a bordo anche per periodi lunghi: piani cottura ad induzione, forni combinati, refrigerazione maggiorata e fabbricatori di ghiaccio trovano energia senza chiedere al generatore di “tirare il collo”.
Cabine e servizi
- Armatoriale a tutto baglio al centro scafo, con ampie finestrature a murata, grande letto, armadiature, vanity e bagno en-suite con box doccia separato.
- VIP di prua con letto matrimoniale, volumi generosi e accessi comodi.
- Terza cabina configurabile doppia o a letti in piano, studiata per la famiglia o per ospiti.
- Secondo/terzo bagno a seconda della scelta di layout, con rubinetterie e superfici tipiche del settore hotellerie.
- Cabina equipaggio opzionale a poppa, con accesso indipendente.



La qualità del riposo a bordo è un parametro oggettivo per chi naviga per molte settimane. Qui contano acustica, ventilazione, termica e privacy. La disposizione centrale dell’armatoriale, lontana dagli apparati principali, sfrutta la massa d’acqua per smorzare rumore e vibrazioni; l’aria è trattata da climatizzazione a zone con regolazioni indipendenti; l’isolamento riduce trasmissioni meccaniche e trafilaggi acustici tra i compartimenti. Il risultato è una qualità di vita elevata, comparabile a quella di residenze moderne per cura e silenzio.
Utility room e vani tecnici
Sotto il salone è ricavata una vera utility room a pieno standing, che diventa il cuore impiantistico della barca. Qui si concentrano quadri elettrici secondari, banchi batterie, inverter/charger, desalinizzatori, filtri, collettori e parte delle unità di climatizzazione. I vantaggi sono molteplici: baricentro basso, facilità di ispezione, ordine dei cablaggi e riduzione delle lunghezze di alcune linee. Dal punto di vista manutentivo, poter camminare all’interno del vano e raggiungere i componenti senza contorsioni è un plus concreto che riduce i tempi di fermo e migliora l’affidabilità percepita.
Pozzetto, beach club e flybridge
Il pozzetto sullo stesso livello del salone è il perno della socialità. La plancetta idraulica supporta tender e toys e funge da spiaggetta privata. Il flybridge, servito da una scala comoda con corrimano rigido, è un secondo salone all’aperto: timoneria duplicata con strumenti, prendisole, divani contrapposti, tavolo conviviale e wet-bar. L’hard top in composito ripara dal sole e ospita i moduli fotovoltaici, con ricadute positive su comfort e autonomia elettrica. A bordo si vive davvero fuori: la separazione tra interno ed esterno è più visiva che fisica.

Rumorosità, vibrazioni e comfort dinamico
La gestione della rumorosità è un tratto distintivo. In E-mode il livello acustico si abbassa al minimo, mentre con i diesel in funzione gli accorgimenti su supporti elastici, isolamento e bilanciamento degli organi rotanti contengono vibrazioni e frequenze fastidiose. La carena, nel mid-range di crociera, mostra un assetto composto e una risposta progressiva alle variazioni di carico e di trim. L’opzione di stabilizzazione giroscopica o a pinne riduce la fatica in navigazione e, soprattutto, rende l’ancoraggio più piacevole, con rollio smorzato. Il comfort non è un orpello da brochure: significa riduzione della fatica per equipaggio e ospiti e maggiore sicurezza nelle manovre.
Esperienza di conduzione e manovrabilità
Dal punto di vista del comandante, il Greenline 58 Fly offre una timoneria di lettura chiara, con visibilità ampia dalle due postazioni e comandi raggruppati per logica funzionale. L’elica di prua e, ove prevista, quella di poppa semplificano l’attracco, mentre la coppia di linee d’asse garantisce prevedibilità nelle reazioni, fattore rassicurante in spazi stretti. Il passaggio dalla marcia elettrica a quella termica è ben gestito dal sistema, con transizioni morbide; in generale, le risposte alla manetta sono progressionali e la barca conserva il tracciato senza eccessivo ricorso al timone, segno di un equilibrio riuscito tra portanza e distribuzione dei volumi.
Sicurezza, impiantistica e manutenzione
La sicurezza non si ferma alla categoria di progettazione. Conta la ridondanza dei sistemi, la qualità dei cablaggi, la separazione dei compartimenti, i percorsi d’ispezione e l’ordine nei vani. I filtri principali sono raggiungibili; i punti di drenaggio sono marcati; l’illuminazione dei vani tecnici è adeguata; le pompe di sentina hanno portate coerenti con la volumetria. Sul fronte manutenzione, la presenza di una utility room vera e propria, gli spazi liberi attorno ai gruppi propulsivi e la possibilità di sostituire componenti senza smontaggi invasivi sono un valore economico che si manifesta nel medio periodo.

Mercato, posizionamento e concorrenza
Segmento di riferimento
Il Greenline 58 Fly opera nella fascia 18–20 metri premium, dove le aspettative su finiture, volumi e prestazioni sono elevate. La differenza competitiva non è nel numero assoluto di nodi in più in punta, ma nella qualità della vita a bordo quando l’attenzione si sposta dalla navigazione al tempo trascorso in rada e nei porti. L’ibrido nativo, la rete AC permanente e il fotovoltaico integrato sono un pacchetto di valore che parla a un’utenza concreta, attenta ai costi d’esercizio e al comfort percepito.
Confronto con i competitor diretti
- Flybridge classici europei nella stessa metratura: eccellenti finiture, prestazioni brillanti, ma elettrificazione spesso opzionale o limitata ai servizi; autonomia hotel di norma dipendente dal generatore.
- Impostazioni “navetta”: grande range a velocità dislocanti e vivibilità da piccoli loft; tuttavia, non sempre la rete elettrica è pensata per essere permanente senza supporto del generatore.
- Piattaforme con IPS: manovrabilità e consumi ottimizzati in crociera, ma ecosistema energetico meno focalizzato sul generator-free prolungato.
In questo quadro, il Greenline 58 Fly si ritaglia uno spazio definito: meno rumore, più autonomia elettrica, maggiore continuità di servizio alle utenze. Non vuole essere il più veloce in assoluto, bensì il più intelligente nell’uso quotidiano. Per molti armatori, è una proposta più in linea con la realtà d’impiego tipica del Mediterraneo: molte ore in rada, grandi pranzi a bordo, soste in baie affollate, e transfer in finestra meteo buona.
Clientela target
L’armatore tipo è esperto, spesso con precedenti esperienze su barche più piccole o su motoryacht tradizionali. Cerca comfort residenziale e un controllo dei costi realistico, vuole ridurre il tempo di generatore e desidera un’imbarcazione che non lo obblighi a scelte di compromesso tra vivibilità e prestazioni. Le società di charter premium sono un altro segmento interessato, perché la silenziosità in rada, la climatizzazione a bordo senza emissioni locali e l’ampio flybridge sono plus immediatamente percepibili dagli ospiti. Anche le società di rappresentanza che gestiscono flotte corporate possono trovare nella 58 Fly un simbolo coerente con politiche ESG e di sostenibilità comunicabile.

Riconoscimenti, ordini e riscontro degli eventi
Il modello ha catalizzato l’attenzione in occasione dei principali saloni internazionali. L’interesse degli addetti ai lavori si è concentrato sulla maturità del sistema ibrido e sull’implementazione pratica della microrete di bordo. Il pubblico dei saloni ha apprezzato il layout aperto, la qualità del salone e la utility room, spesso oggetto di domande tecniche. Ha convinto l’idea di un flybridge che non è solo estetica, ma funzione: un secondo salone all’aperto che si usa davvero. Gli ordini in portafoglio hanno dimostrato che questa visione ha un mercato solido, non episodico.
Prospettive tecnologiche
L’evoluzione della piattaforma passerà da tre direttrici: batterie con maggiore densità energetica e cicli di vita ampliati, elettronica di potenza più efficiente (minor calore dissipato, ingombri ridotti), e software di gestione capace di apprendere gli usi dell’armatore e di ottimizzare, in automatico, i cicli di carica e scarica. Sul medio periodo, si può immaginare un incremento della potenza fotovoltaica installabile su superfici attive più ampie e leggere, e una integrazione più stretta con sistemi di stabilizzazione e gestione termica a recupero di calore. Tutto questo non cambierà la natura del 58 Fly, ma ne esalterà la missione: offrire comfort di alto livello riducendo la dipendenza dai combustibili.
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Scheda tecnica riassuntiva
- Modello: Greenline 58 Fly
- Tipologia: flybridge planante con sistema ibrido in linea d’asse
- Materiali: scafo e sovrastruttura in composito di vetroresina; hard top alleggerito
- Dimensioni: LOA ~18,2 m; baglio ~5,1 m; pescaggio ~1,0 m
- Dislocamento: ~30 t a secco
- Motori: 2× diesel, taglie tipiche 610–715 hp; opzioni superiori disponibili
- Ibrido: e-motor coassiali per trazione/rigenerazione (H-Drive)
- Trasmissione: linee d’asse; eliche a passo fisso; timoneria servoassistita
- Velocità: ~25–30 kn in base alla potenza; crociera ~20 kn
- E-mode: ~5–6 kn per trasferimenti a emissioni locali nulle
- Serbatoi: carburante ~2.3–2.5 m³; acqua ~0.6 m³
- Layout: 3 cabine + 2/3 bagni; cabina equipaggio opzionale
- Impianti: rete AC permanente, inverter/charger di potenza, batterie LiFePO
- Domotica: illuminazione, schermature, aperture, climatizzazione a zone; telemetria remota
- Categoria: CE A
Confronto ingegneristico con i principali competitor
Efficienza e qualità della vita a bordo
Molti concorrenti della fascia 55–60 piedi eccellono per performance e interior design, ma affidano la continuità energetica al generatore. Il Greenline 58 Fly ribalta il punto di vista: l’energia è prodotta, accumulata e gestita per garantire la rete AC h24 con minimo ricorso al generatore. Ciò significa frigoriferi sempre alla temperatura corretta, climatizzazione stabile, cucina operativa senza intermittenze e intrattenimento attivo, con rumore e vibrazioni ridotti. In rada, soprattutto di notte, questa differenza è evidente e rappresenta un vantaggio competitivo difficilmente colmabile senza ripensare l’architettura di bordo.
Stabilità, massa sospesa e comfort dinamico
L’hard top leggero e la scelta di tenere bassi i pesi significativi (batterie, impianti, serbatoi) si traducono in un momento di rollio contenuto e in reazioni più dolci al moto ondoso. L’adozione di stabilizzatori, dove presente, amplifica questa dote. Sotto il profilo strettamente idrodinamico, il 58 Fly non insegue la punta assoluta, bensì preserva efficienza nel campo d’uso reale: 18–22 nodi di crociera per molte ore, con intermezzi dislocanti elettrici per entrare in porti e aree regolamentate senza emissioni locali.
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Valutazione finale e posizionamento nel settore
Il Greenline 58 Fly non è solo uno yacht con un modulo elettrico: è una piattaforma ingegneristica che rilegge il flybridge moderno in chiave sistemica. Carena efficiente nel mid-range, baricentro contenuto, materiali coerenti, impiantistica ordinata, rete AC permanente, fotovoltaico integrato e rigenerazione intelligente convergono per cambiare la qualità del tempo a bordo. Se si misura l’esperienza non esclusivamente in nodi ma in silenzio, continuità dei servizi e semplicità d’uso, la 58 Fly si colloca tra i riferimenti del suo segmento. È la barca che consente di vivere il Mediterraneo con dignità residenziale e coscienza energetica, senza rinunciare alla capacità di coprire miglia con disinvoltura quando serve.
Per armatori privati, operatori charter di fascia alta e flotte corporate attente al messaggio ESG, è un investimento coerente con il presente e con le tendenze future. Le prospettive tecnologiche – batterie più dense, elettronica più efficiente, software più intelligente – promettono ulteriori margini di miglioramento senza stravolgere l’impostazione. In un mercato affollato da estetiche scintillanti e promesse di velocità, il Greenline 58 Fly sceglie una strada diversa: rendere facile ciò che in barca spesso è complicato, e farlo con silenzio, ordine e logica. È un concetto che convince in banchina e, soprattutto, convince dopo la centesima notte passata in rada, quando la differenza tra teoria e pratica si sente – o, meglio, non si sente.


