L’Azimut Grande S10 rappresenta l’interpretazione di yacht sportivo oltre i 90 piedi secondo la scuola progettuale italiana: un’imbarcazione planante con ponte superiore fruibile, concepita per rotte tipiche del Mediterraneo e per armatori che pretendono una risposta meccanica pronta, un’ergonomia chiara e un’elevata qualità della corsa. La configurazione generale mette al centro tre fattori: contenimento delle masse in quota per un baricentro più basso, efficienza propulsiva in un’ampia finestra di velocità e gestione dell’abitabilità come sequenza di ambienti con diversi gradi di privacy. Non si tratta di un puro esercizio stilistico, bensì di un prodotto industriale con solide basi ingegneristiche, capace di sostenere andature sostenute con comfort acustico e vibrazionale compatibile con il segmento luxury sportsbridge.
Il cantiere
Radici e sviluppo
Azimut ha costruito nel tempo un sistema produttivo in cui il controllo di processo e la standardizzazione dei metodi si combinano con la ricerca sui materiali. La crescita organizzativa ha consentito di portare su scale più ampie tecniche tipiche del mondo superyacht — controllo dimensionale, tracciabilità delle laminazioni, protocolli di collaudo impiantistico — rendendole compatibili con i volumi di una grande serie di pregio. Il risultato è un marchio capace di mantenere un’immagine riconoscibile e una rete post-vendita estesa, elementi che nel segmento incidono in modo rilevante sul valore residuo.

Impostazione navale e dimensionamento
Proporzioni e volumi
La lunghezza fuori tutto si colloca nell’intorno dei ventinove metri; il baglio supera di poco i sei, mentre i volumi interni convergono su una stazza lorda tipica della classe 150–160 GT. Il disegno della tuga, filante e vetrato, suggerisce un’impostazione “bassa e larga” che consente di sfruttare in coperta la completa larghezza utile, senza penalizzare i camminamenti laterali. L’altezza delle murate e la geometria delle finestrature sono calibrate per aprire il salone alla vista mare, riducendo nello stesso tempo gli abbagliamenti in plancia grazie a raggi di curvatura e angoli dei montanti studiati per interrompere i riflessi.
Carena in V profonda
La carena presenta un deadrise pronunciato a centro nave, progressivamente ridotto verso poppa per garantire sostentamento e accelerazione in planata. La prua, dall’entrata relativamente fine, scorre sull’onda corta attenuando i colpi, mentre i pattini longitudinali lavorano per sollevare lo scafo al crescere dei giri motore. Gli spigoli posteriori, netti, stabilizzano la scia e incrementano la portanza laterale in virata. L’insieme genera un assetto pulito, con pochi spruzzi a ponte, riducendo la fatica del timoniere nelle lunghe tratte a velocità sostenuta.
Materiali e architettura strutturale
Scafo e paratie portanti
Lo scafo è realizzato in vetroresina con stratificazioni differenziate. Le zone soggette a concentrazioni di carico — basi dei madieri, attacchi dei longheroni, aree di fissaggio di assi ed elementi di governo — impiegano laminati pieni; sulle superfici estese, non direttamente sollecitate da sforzi concentrati, si adotta il sandwich con anima a celle chiuse per guadagnare rigidezza e abbassare la massa. Le paratie principali sono co-laminate allo scafo per ottenere continuità strutturale e migliore distribuzione degli sforzi.

Sovrastruttura in composito avanzato
La tuga e lo sportsbridge utilizzano pelli in fibra di carbonio e anime leggere. L’obiettivo è duplice: contenere il peso alto e limitare le vibrazioni dei pannelli alle alte andature. Gli incollaggi strutturali vengono eseguiti con adesivi epossidici a modulo controllato, in modo da assorbire micro-deformazioni senza trasferire carichi parassiti. Tale soluzione rende i movimenti della sovrastruttura più smorzati, contribuendo a un comfort percepito più “solido” nelle aree nobili.
Allestimenti interni e fonoisolamento
Pavimentazioni flottanti con strati elastomerici e pannelli sandwich per le paratie di arredo riducono la trasmissione vibrazionale proveniente dalla sala macchine. Canalizzazioni dell’aria, cablaggi e dorsali dati sono integrati in cavedi ispezionabili; questo approccio ordinato, oltre a facilitare manutenzione ed eventuali upgrade, evita punti caldi e rumorosità localizzate. Rivestimenti e arredi privilegiano essenze e tessuti su supporti tecnici leggeri, così da non “ricaricare” le masse in quota.

Propulsione, trasmissioni e impiantistica motore
Motori principali
La potenza è affidata a una coppia di V16 turbo diesel ad alta densità di potenza. L’erogazione corposa ai medi regimi consente di impostare la crociera senza spremere la meccanica, mentre la mappa motore permette di modulare la progressione senza salti di coppia bruschi. La disposizione in sala macchine è simmetrica, su basamenti con antivibranti a taratura progressiva per filtrare le oscillazioni anche quando le eliche lavorano in condizioni asimmetriche dovute a mare incrociato.
Linee d’asse ed eliche
Le trasmissioni in linea d’asse sono una scelta di campo che privilegia efficienza e regolarità. Le eliche, ottimizzate su profili moderni con finiture accurate, riducono il rischio di cavitazione in accelerazione e contenere fenomeni di risonanza alle andature tipiche. I riduttori adottano rapporti mirati a porre il punto di miglior rendimento in prossimità della crociera veloce, così da ottimizzare consumi e rumorosità percepita nel salone.
Raffreddamento e scarichi
I circuiti acqua di mare e acqua dolce prevedono filtri autopulenti posizionati in modo accessibile, con sensori per allarmi preventivi su ostruzioni e perdite di portata. Gli scarichi sono dotati di sistemi di miscelazione e silenziatori multistadio, con staffaggi che isolano la struttura da vibrazioni e contropressioni indesiderate. La ventilazione della sala macchine è dimensionata per climi caldi: l’afflusso d’aria è abbondante e le estrazioni garantiscono temperature stabili anche in rada, quando i generatori sono in funzione per periodi prolungati.
Prestazioni: inviluppo e consumi
Andature di riferimento
Il Grande S10 opera in un inviluppo in cui la velocità massima si attesta nell’ordine dei trentacinque nodi, mentre la crociera veloce inlinea si colloca poco sotto i trenta. All’interno di tale finestra, la curva di consumo specifico mostra un’area di funzionamento particolarmente efficiente, tra poco oltre i venti e i ventotto nodi, nella quale carena ed eliche collaborano al meglio. La marcia economica a una cifra di nodi consente di allungare sensibilmente l’autonomia in trasferimento o in condizioni meteomarine che suggeriscano prudenza, senza snaturare la natura sportiva dell’imbarcazione.
Autonomia e bilancio pesi
La capacità carburante è dimensionata per crociere di medio raggio con profilo giornaliero intensivo. L’autonomia dipende, oltre che dall’andatura, dallo stato di carena e dalla distribuzione dei pesi: la sala macchine baricentrica e i serbatoi allungati contribuiscono a mantenere l’assetto, mitigando variazioni di trim mano a mano che il consumo svuota i serbatoi. L’acqua dolce, abbinata a dissalatori adeguati, mette lo yacht in condizione di sostenere più giorni all’ancora senza ricorrere a rifornimenti frequenti.
Sistemi di bordo e gestione
Plancia e navigazione
La timoneria offre un’interfaccia integrata che accorpa navigazione, governo e diagnostica. Radar doppi, cartografia di ultima generazione, ecoscandaglio e AIS dialogano con la rete dati che gestisce le informazioni motore. La ridondanza dei display riduce la vulnerabilità a guasti singoli, mentre la disposizione dei comandi è pensata per consentire l’azione in sicurezza con il minimo spostamento del busto, requisito determinante quando si naviga in mare formato e le mani devono restare stabilmente in posizione.

Assistenze alle manovre
Il joystick assistito facilita ormeggi e spostamenti in spazi ridotti, coordinando eliche di prua e di poppa con i motori principali. Telecamere tecniche su sala macchine e aree di manovra, oltre a dare visione nei punti ciechi, sono utili per la diagnosi preventiva: registrano parametri e comportamenti anomali, permettendo di pianificare gli interventi prima che si traducano in fermi indesiderati.
Energia e domotica
La rete di bordo è alimentata da generatori gemelli e supportata da un sistema inverter/charger di elevata capacità. Logiche di priorità carichi e load shedding automatico tutelano i servizi critici quando si opera con un solo generatore o con richieste transitorie elevate. La domotica coordina illuminazione a scenari, tende, climatizzazione multizona e distribuzione multimediale; interfacce semplici permettono agli ospiti di modificare l’ambiente senza passare dal personale di bordo, mentre i pannelli tecnici supervisionano il sistema nel suo complesso.
Progetto degli spazi, layout e ragionevolezza funzionale
Esterni organizzati per livelli
La poppa interpreta l’idea di terrazza sul mare: area balneare, lounge modulare e collegamento alla plancetta idraulica in un unico insieme. I camminamenti laterali portano a prua, dove un’area conversazione incassata e prendisole dialogano con il profilo solido del mascone. Sopra, lo sportsbridge offre un salotto all’aperto — spesso con comandi remoti di governo — che diventa il punto di ritrovo nelle ore fresche. La continuità dei piani e la leggibilità dei percorsi agevolano l’uso intensivo con ospiti di età e abitudini differenti.

Interni: luce, flussi e privacy
Il main deck è un ambiente attraversato dalla luce naturale, con salone e zona pranzo che si possono separare per esigenze di riservatezza. La cucina ha percorsi riservati al personale per limitare le interferenze con gli ospiti. La suite armatoriale a tutto baglio sfrutta l’ampiezza del ponte inferiore, con vani guardaroba passanti e bagno dedicato; le cabine ospiti riprendono lo stesso linguaggio caldo-contemporaneo, ciascuna con servizi en-suite. L’area equipaggio, separata e ben insonorizzata, consente la gestione operativa discreta dell’imbarcazione durante la permanenza a bordo degli ospiti.
Layout



Ergonomia d’uso
Maniglie e corrimani sono collocati a quote coerenti con l’altezza media dell’utente adulto, riducendo il rischio di appigli inadeguati in navigazione. Gli spigoli degli arredi risultano smussati ovunque la distribuzione degli spazi suggerisca passaggi frequenti. Le altezze interne sono generose, ma non esagerate, per contenere il momento ribaltante e mantenere sensazioni di “interno compatto” in mare formato.
Innovazione, stabilità e riduzione dell’impatto
Benefici dinamici del carbonio
L’impiego mirato del carbonio in sovrastruttura riduce la massa in quota e rende la struttura meno incline a vibrare in risonanza con le eccitazioni indotte dall’elica o dal mare. Questo si traduce in un rollio meno ampio e in un ritorno più rapido alla posizione di equilibrio dopo un disturbo. Ne beneficia il comfort degli ospiti, ma anche la precisione delle letture strumentali e la durata dei componenti.
Stabilizzazione attiva
La predisposizione a giroscopi o pinne stabilizzatrici abbassa in maniera sensibile il rollio a zero e bassa velocità e filtra le perturbazioni in trasferimento. Integrando la stabilizzazione con il baricentro contenuto e la corretta svergolatura della carena, l’imbarcazione conserva una marcia composta che riduce affaticamento e malesseri dovuti al moto trasversale.
Gestione energetica intelligente
La capacità batterie servizi e la presenza di inverter di potenza significativi consentono di comprimere i tempi di generazione in rada. La logica è quella di sostenere utenze critiche e comfort senza la continua presenza del rumore dei generatori, con un effetto positivo su consumi e sulla qualità del soggiorno all’ancora.
Vita a bordo: scenari d’uso
Beach life senza compromessi
L’area poppiera permette di passare con naturalezza dallo sport acquatico alla convivialità: spazi di appoggio per water toys, docce a temperatura controllata e accesso alla plancetta si integrano con la lounge, creando una zona che resta vivibile anche in presenza di bambini e ospiti meno esperti. L’illuminazione notturna tende a valorizzare la percezione di sicurezza e leggibilità dei gradini.

Convivialità al main deck
Il salone è pensato per accogliere gruppi numerosi senza risultare dispersivo quando gli ospiti sono pochi. Arredi modulari e scenari luce preimpostati aiutano a passare dall’aperitivo informale a una cena più strutturata; le superfici riflettono la luce in modo controllato, mantenendo un’atmosfera morbida anche quando le vetrate restituiscono riflessi serali.
Privacy in zona notte
Le cabine riprendono il lessico degli alberghi boutique, con rivestimenti tattili, cromie rilassanti e bagni organizzati per favorire l’uso simultaneo da parte di due persone. Isolamenti e disaccoppiamenti tra locali riducono il trasferimento sonoro proveniente dalla sala macchine durante le navigazioni notturne, consentendo un riposo realmente rigenerante.

Condotta e comportamento in mare
Feedback al timone
La ruota restituisce una sensibilità lineare, progressiva; nelle correzioni di traiettoria alle alte andature non si avverte quella latenza che talvolta caratterizza scafi più voluminosi. In virata l’appoggio laterale è prevedibile, con pochi scodamenti del comma prua. L’insieme trasmette sicurezza e aiuta a conservare precisione di rotta anche in mare vivo.
Passaggio sull’onda
Con onda corta, tipica di canali trafficati, l’entrata fine evita impatti secchi, mentre la zona centrale della carena sostenta senza rimbalzi nervosi. Le spruzzate sono contenute grazie alla geometria dei pattini e all’altezza del bordo libero; l’acqua che sale sulle fiancate viene evacuata rapidamente, lasciando i passavanti asciutti nella maggior parte delle situazioni.
Collocazione competitiva e pubblico di riferimento
Rispetto agli interpreti più estremi, orientati alla velocità pura, l’S10 rinuncia a qualche nodo di punta in cambio di una marcia più pastosa e di una rumorosità contenuta nell’area giorno. Confrontato con avversari più “classici”, spinge con decisione sul fronte delle terrazze e del linguaggio sportivo, senza abbandonare quell’equilibrio che nel reale fa la differenza: facilità di conduzione, manutenzione ordinaria gestibile e spazi coerenti con un uso familiare o di rappresentanza.
Target d’utenza
L’armatore tipico ha già esperienza con taglie inferiori e desidera un salto di qualità in termini di presenza scenica e performance, senza entrare nel mondo degli equipaggi molto numerosi e delle complessità operative dei full custom maggiori. In ambito charter, la barca attrae nuclei amicali e famiglie che cercano una settimana intensa, fatta di trasferimenti rapidi e soste in rade protette con ampia fruizione di spazi all’aperto.
Proiezioni evolutive
Direzione tecnica
È ragionevole attendersi ulteriori sviluppi su tre assi: stabilizzazione sempre più integrata con la gestione energetica, capacità batterie servizi aumentata per estendere le finestre “silent” in rada e un ricorso ancora più ampio a compositi mirati su componenti secondari, con l’intento di ridurre inerzie senza complicare la vita manutentiva.
Direzione stilistica
Il linguaggio delle terrazze sovrapposte e dei piani fruibili a diverse quote appare destinato a rimanere un tratto identitario della gamma. All’interno, l’evoluzione riguarderà l’integrazione ancora più discreta della tecnologia: comandi meno visibili, interfacce più intuitive e una gestione dei profili luce che accompagni l’esperienza senza dominare la scena.
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Scheda tecnica ragionata
- Tipologia: sportsbridge planante di grande taglia.
- Architettura navale: V profonda con pattini longitudinali e spigoli posteriori netti.
- Struttura: scafo in GRP con stratificazioni differenziate; sovrastruttura in composito di carbonio.
- Dimensioni indicative: lunghezza fuori tutto circa 29 m; baglio poco oltre 6 m; volumi nell’ordine di 150–160 GT.
- Motorizzazione: doppio V16 turbo diesel ad alta potenza.
- Trasmissioni: linee d’asse con eliche ad alto rendimento; rapporti di riduzione ottimizzati per crociera veloce.
- Prestazioni di progetto: velocità massima attorno ai 35 nodi; crociera veloce sotto i 30 nodi.
- Capacità serbatoi: carburante dimensionato per crociere mediterranee di medio raggio; acqua dolce con dissalazione dedicata.
- Allestimenti interni: quattro cabine ospiti con servizi en-suite; area equipaggio separata con due cabine.
- Elettronica: plancia integrata con ridondanza display; rete dati per diagnostica e logging parametri.
- Stabilizzazione: predisposizione per giroscopi o pinne attive.
- Domotica: climatizzazione multizona, scenari luce, distribuzione multimediale centralizzata.
Guida pratica per l’armatore
Crociere rapide con navigazioni di poche ore, alternanza porto–rada, impiego intensivo delle aree esterne. Equipaggio di 3–4 professionisti con competenze trasversali su meccanica ed elettrico/elettronico. Pianificazione manutentiva su base stagionale, con finestre invernali dedicate a piccoli refit e aggiornamenti software della sensoristica di bordo.
Conclusione
L’Azimut Grande S10 cristallizza una precisa filosofia progettuale: correre con misura, abitare il mare su più livelli e ridurre al minimo le asperità dell’esperienza a bordo. La somma di scelte tecniche — carena coerente, trasmissioni efficienti, compositi mirati — genera una barca che non cerca di stupire con numeri esagerati, ma con la qualità con cui li si raggiunge e li si mantiene nel quotidiano. Per l’armatore che vuole uno sportsbridge iconico, solido nei fondamentali e capace di accogliere famiglia e ospiti senza l’ansia di un mezzo “estremo”, questa piattaforma rappresenta una delle soluzioni più convincenti nel panorama attuale.


