Il Cap Camarat 12.5 WA è la proposta di vertice della linea walk-around di Jeanneau nella fascia intorno ai dodici metri con propulsione fuoribordo. Nasce per coniugare la fruizione all’aperto tipica degli open mediterranei con un’abitabilità interna che consente week-end completi senza compromessi. La carena a V profonda, firmata da progettisti di scuola statunitense, privilegia continuità d’appoggio e penetrazione nell’onda corta; il layout di coperta, impostato su camminamenti perimetrali, consente un uso realmente “walk-around” anche con equipaggio ridotto. Il risultato è un dayboat gran turismo: accelerazioni pronte, protezione aerodinamica evoluta e un sottocoperta capace di offrire comfort da piccolo cruiser.
Obiettivi progettuali e vincoli iniziali
Il capitolato punta su tre direttrici: prestazioni coerenti con la fascia premium dei fuoribordo ad alta potenza; modularità degli spazi esterni per socialità e sport acquatici; vivibilità reale sottocoperta, con servizi e posti letto a misura di famiglia. A questi si sommano due vincoli fondamentali: facilità di conduzione anche per armatori al primo passaggio dai 9–10 metri e robustezza strutturale in grado di assorbire la coppia e le vibrazioni di installazioni fino a 900 cavalli complessivi. L’ergonomia, infine, viene progettata con un occhio ai trasferimenti veloci: parabrezza a protezione continua, tenute d’aria ottimizzate e postazione di guida che isola il timoniere dal flusso.

Il cantiere: storia, mentalità costruttiva, reputazione
Jeanneau è un marchio europeo con decenni di produzione industriale alle spalle. La sua forza non è solo il volume, ma la capacità di standardizzare processi complessi mantenendo la controllabilità della qualità lungo la filiera, dal taglio dei tessuti alla rifinitura degli interni. L’impostazione del brand è pragmatica: imbarcazioni con valore d’uso elevato, soluzioni tecniche collaudate, componentistica di fornitori globali, ricambi reperibili in tutto il mondo. Questa filosofia ha consolidato presso clienti e operatori un’immagine di affidabilità e di facilità di gestione nel ciclo di vita, fattori che contano quando si pianifica il possesso pluriennale di un’unità planante ad alte prestazioni.
Architettura navale e dimensionamento
Lo scafo adotta una V pronunciata con angolo di deadrise significativo a poppa e progressivo incremento verso prua. I pattini longitudinali sono studiati per generare portanza e tenere basso il beccheggio, mentre i masconi pieni mitigano l’entrata in acqua sui frangenti corti. Il baglio importante non compromette l’efficienza: i bordi vivi, marcati, lavorano lo spray allontanandolo dalle murate per mantenere il pozzetto asciutto. L’insieme nasce per digerire pesi d’impianto e dotazioni tipiche della classe (stabilizzatore, aria condizionata, generatori compatti) senza sforare nei dislocamenti di barche puramente da crociera.
Proporzioni e volumi
Con una lunghezza massima nell’intorno dei dodici metri e oltre tre metri e mezzo di baglio, l’imbarcazione offre superfici fruibili sopra la media del segmento. Il pescaggio rimane compatibile con rade basse e porti con fondali non generosi, mentre il dislocamento a secco si posiziona nella fascia media per scafi con questo livello di equipaggiamento. Il rapporto tra serbatoi e massa complessiva è stato calcolato per garantire autonomia adeguata alle crociere giornaliere e ai rientri di sicurezza, limitando gli effetti sull’assetto man mano che il combustibile si riduce.

Struttura e rinforzi
La struttura è basata su longheroni continui e paratie vincolate a scafo e coperta. I traversi di poppa, sedi delle staffe motore, sono dimensionati con margini di sicurezza generosi. Nelle zone a maggiore pannellatura vengono utilizzati core alleggeriti, mentre in corrispondenza degli hard points (T-top, bitte, basi del parabrezza) si applicano stratifiche piene. Questa combinazione consente di mantenere rigidezza torsionale e contenere il peso, elemento cruciale per barche che richiedono risposte precise di timone e tenuta di rotta ad alte velocità.
Materiali e processi di costruzione
Scafo e coperta sono realizzati in vetroresina con resine poliestere vinilestere sulle aree sensibili, e pelli in tessuti multiassiali nelle direzioni di carico. Il processo è affidato a stampi di precisione e cicli controllati di polimerizzazione; nelle regioni più sollecitate si integrano rinforzi in tessuti unidirezionali. Gli interni impiegano pannellature marine con finiture antimpronta e sistemi di montaggio su silent-block per ridurre la trasmissione vibrazionale. L’insieme porta a una barca “sorda” alle risonanze, più silenziosa in crociera e stabile nelle variazioni di carico.
Trattamenti e protezioni
Le superfici esposte sono protette con gelcoat ad alta resistenza ai raggi UV; i sottocomponenti metallici sono passivati o verniciati con cicli anticorrosione di grado marino. Le canalizzazioni elettriche seguono percorsi ispezionabili, i compartimenti tecnici sono ventilati e dotati di scarichi separati per acque grigie e nere, nel rispetto delle normative più diffuse. L’impiantistica è razionalizzata per lavorazioni rapide in officina e per permettere aggiornamenti futuri (upgrade elettronici, retrofit di stabilizzatori o batterie a maggiore densità).
Propulsione, trasmissione e controllo
La piattaforma nasce per motorizzazioni fuoribordo di fascia alta: la combinazione più diffusa vede tre unità da 300 cavalli, alternativa alla doppia da 450 cavalli. La prima privilegia la ridondanza e la capacità di spunto con carichi elevati; la seconda riduce la resistenza delle lower-units e semplifica la manutenzione. Il comando di manovra avviene tramite joystick integrato nei sistemi elettronici dei produttori, con funzioni di ormeggio assistito e mantenimento di posizione. La trasmissione diretta con eliche di diametro e passo calibrati in funzione dei rapporti disponibili consente ottimizzazioni mirate fra accelerazione e velocità di punta.
Assetto dinamico
La regolazione dell’assetto è affidata a interceptor automatici di ultima generazione che lavorano sia sul piano longitudinale sia su quello trasversale. Questo aiuta la barca a entrare rapidamente in regime di planata, riducendo la “prua alta” tipica dei fuoribordo multipli e stabilizzando il trim nelle fasi di accelerazione o nei tratti con mare disordinato al traverso. Per i trasferimenti prolungati, l’elettronica consente di memorizzare set-up ricorrenti, così da ritrovare con immediatezza la combinazione più efficiente per equipaggio e carico specifici.

Prestazioni, consumi, autonomia
La velocità massima si colloca nella forchetta tipica del segmento per installazioni fino a 900 cavalli complessivi, con punte che superano agevolmente i quaranta nodi in condizioni di carico e mare favorevoli. La crociera “di conforto” vive fra 24 e 30 nodi: qui il compromesso fra rumorosità, consumo orario e assetto è ottimale. In termini di autonomia, la capacità dei serbatoi è stata tarata per consentire uscite giornaliere con margini di sicurezza anche a ritmi sostenuti; in navigazione economica, la percorrenza si allunga in maniera apprezzabile grazie alla pulizia della carena e all’efficienza dei propulsori moderni a gestione elettronica.
Comportamento in mare e feedback al timone
La risposta di governo è neutra e progressiva: il raggio di virata rimane contenuto e il sostegno laterale della carena trasmette fiducia. Sull’onda corta, la prua affilata evita colpi secchi; con mare al traverso la sezione di poppa, ampia ma ben scolpita, limita lo skid e tiene la rotta con poche correzioni. In accelerazione la barca passa al regime di planata con tempi rapidi e distribuisce i pesi senza produrre effetti di pompaggio, sintomo di un equilibrio riuscito fra geometrie e posizionamento dei volumi tecnici.
Sistemi di bordo e integrazione elettronica
La cabina di pilotaggio dispone di strumentazione digitale con più display multifunzione, rete di bordo su protocolli standard e compatibilità estesa con sensori e accessori terzi. La gestione energetica si affida a quadri digitali con monitoraggio remoto: livelli, tensioni, allarmi, manutenzioni programmate e registrazione dei parametri di viaggio si consultano via app o portale. Autopilota, radar a stato solido e trasduttori a banda larga per scansioni ad alta definizione completano un pacchetto pensato più per la fruizione sportiva raffinata che per la crociera lenta tradizionale.

Domotica e comfort climatico
Illuminazione a zone, pompe e utenze sono orchestrati da interfacce semplici, con scenari preimpostati: ormeggio notturno, rada, navigazione veloce. La climatizzazione, se installata, utilizza compressori a basso assorbimento con avviamento soft-start per dialogare con generatori compatti o pacchi batteria ad alta densità. L’isolamento acustico dei compartimenti tecnici riduce la rumorosità percepita al timone e nel quadrato sottocoperta, contribuendo alla qualità globale dell’esperienza.
Design di coperta, ergonomia e distribuzione degli spazi
Lo stile riprende i tratti iconici della gamma: linee tese, spalle pronunciate e T-top strutturale. A poppa il pozzetto è concepito come un salotto all’aperto che si riconfigura rapidamente: tavolo abbattibile, divaneria modulare, gavoni in asse e cucina esterna con possibilità di grill, piano cottura e refrigerazione multipla.
Prendisole e area prodiera
A prua, oltre a un generoso prendisole, trova posto un secondo living con sedute contrapposte e tavolino: una scelta che consente di separare gruppi di ospiti o di lavorare alla luce dominante quando ci si ferma in rada. L’ancora è alloggiata in un gavone ben dimensionato e facilmente ispezionabile; il salpancora è accessibile e protetto da spruzzi e calpestio accidentale.
Postazione di guida e protezione aerodinamica
La consolle centrale ospita un cruscotto a vista con quasi totale assenza di riflessi. Sedute regolabili, poggiapiedi e tientibene ridisegnano l’ergonomia del timoniere rispetto ai modelli precedenti. Il parabrezza a sviluppo integrale aumenta la protezione dagli spifferi alle alte velocità e abbatte la fatica sul lungo trasferimento, senza penalizzare la percezione del mare circostante.
Layout interni, comfort e vivibilità
Sottocoperta, il 12.5 WA propone un’armatoriale di poppa che, a seconda della configurazione, unisce due letti per ricavare un matrimoniale extra-large. Il quadrato centrale si trasforma in ulteriore matrimoniale e ingloba spazi contenitivi utili per cambusa “leggera”. Il bagno con box doccia separato segna lo scarto rispetto ai walk-around più piccoli: è uno spazio reale, con altezza e volumi adeguati a un uso quotidiano.

Acustica, vibrazioni e microclima
Il trattamento fonoassorbente dei locali tecnici e il disaccoppiamento dei mobili riducono fruscii e tintinnii, particolare percepibile durante la crociera a 25–28 nodi. La climatizzazione, quando prevista, offre canalizzazioni dedicate a cabina e quadrato, con diffusori a bassa turbolenza. I materiali di rivestimento sono scelti per reggere bene salsedine e raggi UV, limitando la manutenzione ordinaria.
Layout


Innovazione e sicurezza
Fra le opzioni di punta spicca lo stabilizzatore giroscopico, un componente che fino a pochi anni fa era esclusiva di dimensioni maggiori. A esso si affiancano sistemi di monitoraggio remoto per livelli e batterie, sensori d’acqua in sentina con notifica immediata e interruttori digitali che isolano circuiti in anomalia in modo selettivo. La sicurezza passiva beneficia di tientibene continui, superfici antiscivolo e bordi addolciti nei punti di passaggio, elementi spesso sottovalutati ma decisivi nella vita reale di bordo.
Sostenibilità e gestione dei consumi
Sul piano energetico, la combinazione fra carena efficiente e propulsori a iniezione avanzata permette di navigare in crociera con valori di consumo coerenti con la classe, contenendo emissioni e rumorosità. L’impianto elettrico modulare agevola l’adozione di batterie più capienti o chimiche diverse in futuro, mentre la gestione di bordo riduce sprechi grazie a scenari preimpostati e all’awareness continua dei carichi.
Prove pratiche e valutazione dinamica
In condizioni reali, con mare formato corto tipico delle termiche estive, la prua fende l’onda senza rimbalzi fastidiosi; il flusso d’acqua resta lontano dalla zona centrale del pozzetto e la sensazione al timone è di compattezza. In virata stretta il sostegno dei pattini evita cedimenti improvvisi e consente correzioni minime. La coppia della tripla 300 mantiene la velocità di crociera anche con carico d’invitati completo, mentre la doppia 450 privilegia la scorrevolezza sopra i trenta nodi e riduce la resistenza complessiva di appendici.
Usabilità in porto e nelle manovre
Gli ormeggi con vento al traverso risultano intuitivi grazie all’accoppiata joystick-thruster. La visibilità laterale è buona e gli specchi di poppa, ravvicinati, aiutano la lettura delle distanze. Le bitte sono posizionate dove servono e i passacavi dimensionati per cime generose; fendere e mollare si svolgono senza necessariamente coinvolgere più di due persone.
Manutenzione e costi di possesso
Il ciclo di manutenzione varia a seconda del costruttore dei fuoribordo, ma si basa su tagliandi annuali con sostituzioni programmate di consumabili (filtri, giranti, anodi). La tripla 300 moltiplica i punti di ispezione ma offre margini in caso di indisponibilità improvvisa di una macchina; la doppia 450 riduce quantità di ricambi e tempi d’officina. Lo scafo, per caratteristiche e finitura, richiede i normali interventi stagionali: carena, anodi, ispezione passascafo e verifica giunti. La disponibilità di ricambi e la rete assistenza del marchio facilitano la pianificazione e contengono i fermi barca.
Mercato, concorrenti e tendenze
Il contesto competitivo è affollato: walk-around tra gli undici e i tredici metri con potenze fino a 900–1200 cavalli e soluzioni simili per coperta e sottocoperta. Le differenze si giocano su ergonomia, finiture, integrazione elettronica e opzioni di comfort tipiche di dimensioni superiori (stabilizzazione, parabrezza protettivo continuo, climatizzazione efficiente). La tendenza è chiara: l’utente pretende oggi di “vivere fuori” senza rinunciare a doccia separata, letto vero e protezioni efficaci dal vento; di qui l’interesse per un prodotto come il Cap Camarat 12.5 WA.
Clientela di riferimento
- Armatori privati sportivi alla ricerca di un dayboat rapido ma accogliente, con notte a bordo senza compromessi.
- Charter premium che desiderano un open modulare, facile da gestire, con resa fotografica elevata e costi prevedibili.
- Corporate hospitality per attività di rappresentanza, test-drive in mare e micro-eventi con spostamenti veloci.
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Configurazioni consigliate per scenari d’uso
Week-end familiare e rada lunga
- Motori: tre unità da 300 cavalli per ridondanza e spunto con carichi completi.
- Comfort: tendaggi rapidi, refrigerazione doppia, piano cottura esterno e pacchetto ombreggiatura avanzata.
- Stabilità: gyro per ridurre rollio in rada e durante i pasti.
Trasferimenti veloci e navigazione sportiva
- Motori: due da 450 cavalli per massimizzare efficienza alle andature elevate e semplificare la manutenzione.
- Controllo: interceptor con profili dedicati, eliche calibrate per allungo e finezza di assetto.
- Elettronica: doppio MFD di grande formato, autopilota e radar a stato solido per visibilità avanzata.
Tabella tecnica sintetica
- Lunghezza fuori tutto: circa 12 m (a seconda delle specifiche e degli allestimenti).
- Baglio massimo: oltre 3,5 m.
- Pescaggio: compatibile con porti a fondale contenuto.
- Dislocamento a secco: nella media della categoria con equipaggiamento completo.
- Capacità serbatoi: carburante adeguato a uscite lunghe; acqua dolce sufficiente per week-end completi.
- Omologazione: conforme alle principali normative diportistiche europee per equipaggi numerosi.
- Potenza massima installabile: fino a 900 cavalli complessivi.
Considerazioni sulla sicurezza operativa
Oltre alla dotazione di base prevista dalla normativa, si apprezzano scelte di dettaglio che fanno differenza: tientibene continui lungo i passavanti, superfici antiscivolo dal grano uniforme, candelieri ad altezza corretta e zone di prua libere da ostacoli quando si lavora sulla catena. In cabina, serramenti e arredi sono privi di spigoli vivi nelle vie di passaggio, mentre a pozzetto i movimenti avvengono senza inciampi grazie alla continuità delle quote di calpestio.
Posizionamento competitivo e prospettive
Nel quadro generale, l’unità occupa uno spazio privilegiato tra i dayboat prestazionali con forte valenza di design e comfort. La domanda per “grandi fuoribordo” continuerà a crescere, sostenuta da utenti che vogliono semplicità gestionale, performance e valore residuo. Grazie alla rete e alla solidità del marchio, questo modello si candida a restare a lungo una delle scelte più sensate per chi cerca un open veloce, modulare e realmente abitabile, adatto tanto al Mediterraneo quanto a contesti climatici più severi grazie alla superiore protezione in navigazione.
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Sintesi conclusiva
Il Cap Camarat 12.5 WA è il punto d’incontro tra il piacere della velocità in sicurezza e l’esigenza di spazi intelligenti da vivere tutto il giorno, con la possibilità reale di pernottare a bordo. È una barca pensata per chi desidera guidare e non solo traslare sul mare: l’assetto si cuce addosso al timoniere, l’elettronica assiste senza invadere, la struttura racconta rigore industriale al servizio dell’esperienza. In un mercato dove i contenuti tendono a uniformarsi, qui emergono scelte coerenti che migliorano davvero la qualità del tempo in acqua.


